Dopo rinvii, pause e impegni sopraggiunti, l’attesa è terminata, l’assise comunale è stata convocata per domani, martedì 19, ore 18 sala delle adunanze della sede Municipale. Così, dopo il qui pro quo che il 13 marzo ha portato alcuni consiglieri a presentarsi davanti le porte chiuse del comune per riprendere la discussione da dove la si era lasciata all’ultima convocazione, dopo che con voto unanime maggioranza e opposizione decisero di rinviare la seduta consiliare per discutere a mente fresca e con animo più tranquillo dei restanti cinque punti, finalmente domani la seduta sarà riaperta.
Già perché per quel mercoledì, il consiglio non fu mai rimandato, forse dandolo per scontato, in quanto l’attentato al sindaco Mittiga come è comprensibile che sia, ha captato tutte le tensioni dell’esecutivo distogliendo l’attenzione da impegni già pattuiti. E se Vadalà, Muscari e Maesano, ignari dell’incontro programmato e annunciato dal presidente di Assocomuni, Giuseppe Strangio, proprio per quel mercoledì, hanno atteso invano che qualcuno di presentasse al palazzo comunale è anche vero che però una semplice comunicazione di rinvio il presidente del consiglio forse l’avrebbe potuto trasmettere. Inutile stare a rivangare, il consiglio si farà. A essere aggiunto alla già nota lista dei quesiti sarà, però, la discussione sull’atto intimidatorio subito dal sindaco Mittiga poche ore dopo il consiglio comunale del 5 marzo, per poi proseguire con i punti “in convocatio”. L’interrogativo ora si pone sul terzo punto in discussione: la salvaguardia degli equilibri di bilancio e il conseguente ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario. Sarà pronto l’esecutivo di Masino, a porre in discussione la tanto agognata situazione debitoria? L’infinito esame e riesame del calcolo del debito avrà condotto a una conoscenza chiara e scevra da ogni dubbio? Quale sarà la proposta che l’esecutivo vorrà intavolare per accedere al fondo di rotazione? Domande legittime che attendono risposte dalla chiusura del consiglio comunale del 30 ottobre 2012 e forse domani sarà la volta buona per capire se il dissesto potrà essere evitato oppure ancora una volta auspicato. Certo è, che per gli abitanti del comune nulla cambierebbe visto che le tassazione sono già ai massimi livelli, diversa sarebbe, invece, la condizione per gli attuali amministranti o per le ditte creditizie con il comune. Tuttavia, non si tratterà solo di finanza ed economia al prossimo consiglio, già perché tra l’esame e approvazione del regolamento per l’illuminazione votiva e la modifica degli incarichi professionali, domani ci sarà anche la comunicazione della nomina ad assessore del neo dottore Francesco Filippone, subentrato dopo le dimissioni presentante dall’ormai ex assessore Giuseppe Ferrò. Chissà, però, cosa e come voterà il consigliere di minoranza Domenico Savica che negli ultimi consigli ha esercitato il diritto di astensione dal giudizio, o se magari qualche assessore vorrà, esporre attraverso qualche relazione, le proprie idee sull’ordinamento amministrativo proponendo qualche semplice progetto per uscire dallo stallo. Ma di parole se ne sprecano, di “litigi” anche troppi, la cura è assente, il degrado è la condizione statica presente.