di Pasquale Rosaci
In genere, nel linguaggio sportivo, per tirare su il morale dei propri atleti dopo una cocente sconfitta si suol dire che è proprio da esse che si deve trarre spunto per “risollevarsi e diventare più forti di prima”. E’ con questo spirito che Bovalino, divenuto di recente teatro di gravi eventi che hanno minato la tranquillità dei cittadini e delle istituzioni stesse, deve reagire con fermezza e pugno di ferro per riconquistare la fama che fino agli anni ’70 la vedeva primeggiare tra tutti i paesi del comprensorio locrideo.
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Gli episodi che hanno inficiato l’immagine del paese si sono verificati tutti a partire dall’inizio del nuovo anno, come per esempio il furgone che fungeva da negozio di abbigliamento a cielo aperto gestito da extracomunitari dato alle fiamme in pieno centro (piazza Camillo Costanzo), il blitz dei carabinieri eseguito con il clamore delle sirene per controllare 108 appartamenti di edilizia popolare, alcuni dei quali usati in maniera aberrante e quello più recente, effettuato dalla Polizia di Stato negli uffici del Comune, per verificare le incongruenze denunciate dal Sindaco stesso su segnalazione della propria segreteria. Tutti questi episodi la dicono lunga sull’aria “poco salubre” che attualmente si respira in paese; un paese che ancora non conosce il proprio futuro in quanto non è stato ancora deciso se il prossimo mese di maggio si voterà come per gli altri comuni a scadenza di mandato oppure se, in caso di scioglimento, l’appuntamento sarà rinviato secondo i tempi tecnici stabiliti dalla legge. In realtà, non sappiamo cos’altro debba ancora accadere per far si che tutti “prendano” coscienza che la situazione non è da sottovalutare e che bisogna urgentemente prendere dei seri provvedimenti per porre fine a questo stato di cose che gettano nello sconforto generale non solo chi opera a salvaguardia della sicurezza dei cittadini ma i cittadini stessi che vogliono vivere in tranquillità e lontano dai riflettori. A questo punto è d’obbligo che chi deve fare la propria parte la faccia senza se e senza ma, a cominciare dal sistema di videosorveglianza che deve aiutare concretamente le forze dell’ordine nell’individuare i soggetti che non hanno sicuramente a cuore le sorti della cittadina jonica e che rappresentano un supporto tecnologico di fondamentale importanza nella lotta alla criminalità, altrimenti non si giustificherebbe la spesa di denaro pubblico per installarle. E’ necessaria altresì, da parte di tutti, amministrazione comunale in primis ed il resto delle realtà sociali a seguire, una presa di coscienza del fatto che il territorio va presidiato in modo capillare e costante e che non bisogna mai abbassare la guardia lasciando campo libero a coloro che hanno in mente il disgregamento economico, culturale e sociale del territorio. L’attuale amministrazione, che nel corso dei cinque anni ha utilizzato tutti i bonus a disposizione (in termini di consiglieri surrogati ai dimissionari), sta navigando a vista per cercare in tutti i modi di giungere indenne in porto, anche se le acque sono tendenzialmente sul “molto mosso”. Gli errori del passato, purtroppo, non sono serviti da lezione ed i ritardi, colpevolmente accumulati in tema di opere pubbliche, di miglioramento dei servizi offerti ai cittadini e di incentivazione della cultura si fanno sentire e sono anzi più pesanti di prima. Nell’ipotesi si vada alle urne, è indispensabile per la ripresa, scegliere una squadra composta da consiglieri comunali capaci di elaborare progetti e capaci di interfacciarsi con i livelli superiori per reperire quei finanziamenti necessari alla crescita ed allo sviluppo del paese, partendo proprio dall’Ente Provincia e per finire a Bruxelles, con la comunità europea che non lesina di certo stanziamenti in presenza di progetti seri ed innovativi. E’ giunto il momento fatidico di fare finalmente “buona politica”, anteponendo agli interessi di parte (e parliamo in questo caso di almeno un trentennio), il bene comune. Finora si sta assistendo ad un intreccio di nomi, di movimenti e di alleanze presunte che dalla sera alla mattina cambiano lo scenario politico creando solo confusione nella testa degli ignari elettori. L’attualità dice però che si sta partendo con il piede sbagliato, perchè anzichè parlare e confrontarsi sui programmi, che è l’elemento essenziale di ogni competizione elettorale, l’attenzione di tutti i contendenti è incentrata quasi esclusivamente sulla figura del “candidato a Sindaco”, come se questi da solo potesse risolvere ogni problema che assilla la comunità. Se Bovalino vuol dimostrare di aver raggiunto un livello di autonomia nella scelta della governance, deve manifestare la propria maturità e consentire con il voto l’aggregazione delle forze politiche e di movimento che garantiscono la stabilità amministrativa e la comunione di intenti per la realizzazione dei programmi. E’ giunta l’ora di mettere in soffitta i vecchi giocattoli, il nuovo che avanza ha le sue esigenze e, da questo punto di vista, Bovalino non ha nulla da invidiare agli altri paesi perche la potenzialità espressa dai suoi giovani è riconosciuta ad ogni livello ed in ogni ambiente. Il futuro inizia adesso, non perdiamo l’occasione.