di Adelina B. Scorda
BOVALINO – Il tema della conferenza stampa di questa mattina, nella sala consiliare del comune di Bovalino, avrebbe dovuto riguardare i lavori che interessano il sistema di depurazione consortile di Bianco, ma la presenza del governatore Mario Oliverio ha spostato il baricentro su tematiche diverse da quello che era il centro della discussione. Infrastrutture e trasporti, patto per la Calabria e ambiente.
Argomenti delicati ed estremamente importanti per l’area della Locride, ma che hanno deviato il percorso naturale di una conferenza stampa che avrebbe dovuto chiarire nei minimi particolari lo stato dei lavori, gli interventi fin qui realizzati e quello che dovrà essere completato, le somme impiegate le criticità riscontrate, senza necessità di scendere in tecnicismi di difficile comprensione ma semplicemente spiegare cosa e come la Regione insieme ai comuni ha concretizzato in un mese e mezzo di lavoro. Un elenco degli interventi e delle somme fin qui spese avrebbe permesso di comprendere lo stato dei lavori su un sistema più volte definito strutturalmente deficitario. La presenza di Domenico Pallaria responsabile del procedimento, del direttore dei lavori e dei tecnici preannunciava proprio questo. Una questione trattata solo in parte, uno scambio di ringraziamenti e di auguri per il futuro che tutti prospettano più roseo.
L’interesse verso l’argomento è estremamente alto, a denotarlo la partecipazione dei sindaci del comprensorio e dei comuni limitrofi.
La presenza del governatore, che per la prima volta si affaccia a Bovalino in una visita ufficiale, è sicuramente un segnale importante soprattutto dopo che la Regione, e questo anche grazie all’opera di controllo, monitoraggio e pungolo da parte della Procura di Locri, ha deciso di realizzare un intervento significativo investendo nel sistema di depurazione consortile 1 milione e 200 mila euro. L’obiettivo è infatti quello di risolvere definitivamente il dramma degli versamenti di liquame a mare. Un milione e 200 mila euro quindi che da quanto di è appreso, solo dopo specifiche domande, ai quali dovrebbero essere aggiunti ulteriori finanziamenti in base alle direttive del Cipe che il team di Pallaria starebbe già valutando al fine di rendere totalmente efficiente il sistema di depurazione.
Da sottolineare come l’attuale progetto di ripristino, messo in campo dalla Regione non fu completamente condiviso dell’attuale amministrazione di Bovalino, dello stesso parere risultavano essere anche l’opposizione e il sindaco di Benestare. Interventi alla fine approvati e sposati “per la necessità nel breve e medio periodo di salvare il salvabile che in questo caso – ha dichiarato il sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano – prende il nome di ambiente, territori, mare e sviluppo economico.
In attesa adesso che i lavori vengano ultimati, gli interventi ad oggi si sono spostati sul torrente Careri, i quattro comuni Bianco, Bovalino, Benestare e Casignana, dovranno operarsi per realizzare un nuovo soggetto giuridico che avrà il compito di curare la gestione del sistema di depurazione consortile, accordo che dovrà essere completato entro i tre mesi in cui l’impianto sarà gestito dall’impresa che sta eseguendo i lavori.
Il ripristino e l’efficientamento del sistema di depurazione non può prescindere da una puntuale gestione e monitoraggio dell’impianto. Da qui in avanti ognuno dovrà fare la sua parte al massimo delle proprie possibilità, le giustificazioni fin qui avanzate per lo sperpero e l’assenza di controlli che hanno caratterizzato dieci anni di incuria ambientale devono rappresentare il passato perché per la prima volta in questo territorio si è vista l’unione fra Procura, Regione e Comuni.
Altri problemi da qui in avanti dovranno essere affrontati, problemi che vanno dalla discarica di Casignana alla discarica abusiva di Scinà, alla presenza di amianto nella zona di “Pintammati” alla viabilità, in primis la 106 e il trasporto ferroviario, per non parlare poi della sanità. Solo quest’ultimi due argomenti sembrano essere messi in agenda da parte della Regione con 550 milioni destinati alla ferrovia ionica per cui i lavori dovranno essere ultimati nel 2020 e la 106 che attende ulteriori risorse per il tratto Ardore – Bovalino. Per tutto il resto è tutto un “work in progress”.