di Adelina B. Scorda
BOVALINO – Al secondo appuntamento promosso da Agave, sono Caterina Belcastro, vicesindaco di Caulonia e Domenico Vestito, sindaco di Marina di Gioiosa Ionica a offrire la loro esperienza politica. Il laboratorio di idee, allestito nella location delle Botteghe Spagnole di Bovalino, ha offerto spunti interessanti di confronto e approfondimento per quella che oggi si presenta come l’empasse della politica bovalinese. Simili sotto molto aspetti, Marina di Gioiosa e Bovalino.
Sottoposti entrambi a commissariamento, il primo lo ha vissuto(oggi l’amministrazione guidata da Vestito sta risollevando le sorti di un comune in crisi); Bovalino, amministrato da una terna commissariale, con cambio di gestione (si attende infatti la sostituzione della triade insediata ad aprile del 2015 in base alla decisone in seno al consiglio dei ministri del 14 luglio), attende le future amministrative cosciente che sarà difficile per chiunque vincerà le elezioni rimettere in moto la macchina comunale.
La gestione di un comune dopo un commissariamento richiede serietà e progettazione e mantenere la lucidità per comprendere e spiegare che la situazione che si eredita non è e non può essere solo il frutto di una gestione commissariale, le criticità si ereditano anche dalle amministrazioni precedenti ma è anche il lascito di quei cittadini che hanno abdicato al ruolo di sentinelle. L’idea del sindaco Vestito che a Gioiosa ha ereditato un comune in difficili condizioni è questa.
Ma cosa avvicina la politica al territorio, cosa la rende nuovamente credibile agli occhi del cittadino?
Una politica che deve essere prima di tutto passione, questo è il concetto principe espresso da Caterina Belcastro, vicesindaco di Caulonia, politica che sappia guardare con attenzione ai bisogni del territorio e che sappia ottenere il giusto e necessario sostegno della cittadinanza, “ è questo che avvicina la politica al territorio, ha detto. Serietà e verità sono i cardini su cui basare ogni azione politica, due concetti che nelle realtà locali hanno un peso specifico che può determinare in positivo o in negativo le sorti di un comune. Da qui il passo verso una seppur breve discussione sulla gestione delle emergenze è breve. È Domenico Vestito, che in due parole esprime chiaro il concetto: “le emergenze non vanno affrontate, ma prevenute. Da qui il lavoro di risanamento a lungo termine di un comune, le esigue finanze di cui dispone non potrebbero permettere mancanza di progettazione e lungimiranza”. L’occhio rivolto al consenso elettorale o alla rielezione è un errore che spesso la polita locale commette perdendo di vista l’obiettivo primario. Risollevare un ente richiede il coraggio, la capacità di scelte anche impopolari, rigore e onestà intellettuale.
Un altro binomio affianca la politica: visione e prospettiva, concetti che il sindaco Vestito ha fatto propri nella sua attuale amministrazione. “Quello che fa la differenza è la visione che si ha nella progettazione – ha detto. Sicuramente è importante la gestione ordinaria di un comune, ma è fondamentale puntare sui grandi progetti attraverso una visione d’insieme. In questo il ricambio generazionale è importante ma non essenziale, è il mix fra le parti, a mio avviso, la ricetta vincente”.
Ma la visione d’insieme solo qualche mese fa non ha vinto sul radicato personalismo e campanilismo. Prova ne è stata il fallimento del patto per la città Metropolitana. Dai finanziamenti previsti dal patto Renzi- Falcomatà non solo sono rimasti fuori 12 comuni della Locride, ma non si è saputo sfruttare questa occasione per concentrare le forze su tre o quattro grandi progetti per l’intera area. Un esempio su tutti, il prolungamento della statale 106.
Anche su questo argomento Vestito e Belcastro hanno espresso le loro opinioni risultate su due fronti differenti. Vestito, ha dichiarato apertamente il proprio scetticismo nei confronti di un organismo che non nasce per esigenze territoriali ma da un volere statale e che presenta un’articolazione che poco tiene conto della distribuzione demografica dell’area. Diverso, più ottimista e propositivo, l’atteggiamento della Belcastro che vede nelle città Metropolitana un’occasione da fruttare al massimo delle sua possibilità. “In questo momento politico le forze della Locride devono unirsi – ha detto – anche in rappresentanza di quei comuni che commissariati non potranno essere rappresentati in seno alla Città”.