di Antonio Baldari
“Nella vita non conta quante volte cadi ma quante volte cadi e ti rialzi“.
Poco prima di stendere questo articolo mi veniva in mente questa frase pronunciata in illo tempore da Vince Lombardi, uno degli allenatori di football più vincenti della storia, con ben cinque titoli conquistati su nove stagioni nella lega professionistica americana; entusiasmo e perseveranza sono senz’alcun dubbio impliciti in questo splendido motto, che riconduce all’avere un dio dentro, all’essere fortemente ispirati: in tal caso l’etimologia greca rappresenta in maniera oltremodo precisa lo stato d’animo di chi agisce con slancio e passione, unitamente alla perseveranza, anche perché la chiave del successo è rappresentata dall’agire con una forte ispirazione, in maniera rigorosa e a lungo.
Nella Locride ci si intende abbastanza di “grecità”, affondando le proprie radici giustappunto nella Magna Grecia, ma è piuttosto difficile il potere applicare l’anzidetto concetto, intriso di entusiasmo, nel momento in cui vieni derubato di ciò che hai fortemente voluto per metterlo a disposizione dei più deboli – in tal caso dei giovani studenti da formare per il presente ed il futuro semplice ed anteriore – attrezzature, materiale didattico ed arredi vari che hai comprato proprio perché hai pensato che i tuoi, i nostri, ragazzi e ragazze ne avessero tremendamente bisogno per potere iniziare a credere in qualcosa di importante.
È alquanto difficile all’Istituto comprensivo “Mario La Cava” di Bovalino, e mi si conficca una spada nel cuore nel mentre lo scrivo perché ho avuto il piacere e l’onore di lavorarci sia pur per un solo anno ma che è sembrata un’eternità, non finendo mai gli appuntamenti, gli eventi, le manifestazioni, i convegni e persino un tanto bramato giornalino della scuola, in uno degli anni in cui il Covid ancora la faceva da padrone: impegni sempre e comunque a favore della Scuola, voluti dalla magistrale guida del dirigente scolastico Rosalba Zurzolo, che oserei definire “fraterna”, come un’autentica “sorella maggiore” che prende per mano tutti coloro che sono inclusi nell’ex scuola media di Bovalino, perché di inclusione si parla e si mette in pratica e giammai esclusione!
Una guida sapiente e concreta che entra in simbiosi con il corpo docente ed il personale Ata, tutti operanti all’unisono per il bene della Scuola, che altro non significa se non il volere il bene dei ragazzi: del resto tale assunto è perfettamente corroborato dai fatti che vedono gli studenti e le studentesse del “La Cava” sempre sugli scudi a livello metropolitano, regionale ed anche nazionale, conseguendo degli esiti oltremodo lusinghieri, in ogni competizione, che danno lustro non solo all’istituzione scolastica bensì a tutta la Comunità bovalinese e, per esteso, al comprensorio della Locride, alquanto ferita e sconfortata dal vergognoso accaduto.
Perpetrato all’interno del “santuario dell’apprendimento”, come ha avuto modo di sottolineare in modo del tutto appropriato la vicepresidente regionale della Calabria, Giusy Princi, anche perché lei faro illuminante dell’Istruzione calabrese (mediti ministro Valditara, mediti!), quel santuario dove a poche ore dall’inizio del nuovo anno scolastico 2023.2024, sono state gettate delle pesanti macchie di fango e di ignobiltà, da lavare con quello che la dirigente Zurzolo e tutto il personale dell’Istituto comprensivo “Mario La Cava” sanno fare, con maestria, professionalità e, in ispecial modo, l’amore verso i ragazzi, continuando a formarli impeccabilmente.
Essendo nuovamente caduti ma rialzati, pronti nell’abbracciare nuovi e più sconfinati orizzonti di formazione professionale ed umana.