“Tarassaco” è il primo romanzo scritto dal poco meno che trentenne autore, che nasce a Castrovillari ma vivendo a San Marco Argentano, e sarà presentato domani pomeriggio, sabato 27 gennaio, a partire dalle ore 18, presso la sede di corso Umberto I; il libro è edito da “Scatole Parlanti” e vedrà lo svilupparsi del dialogo tra Domenico Calabria, del “La Cava”, e l’autore, con l’intermezzo di soavi letture dell’attrice Giulia Palmisano.
di Antonio Baldari
BOVALINO – “Ritengo questo romanzo ben riuscito e felice. La vita agra, melanconica, alla ricerca di senso da parte dei giovani di un centro urbano calabrese, descritto con felice immediatezza, con rigore etnografico, con uno stile letterario insolito da queste nostre parti. Un romanzo che ti spinge a vedere come va a finire, non seriale e autoreferenziale, poco indulgente e pure ricco di umanità. Lo consiglio vivamente”.
Ciò che abbiamo testé riportato è il Vito Teti-pensiero relativamente a “Tarassaco”, il primo romanzo scritto da Angelo Argondizzo, che sarà presentato a Bovalino domani pomeriggio, sabato 27 gennaio, a partire dalle ore 18, presso il Caffè letterario “Mario La Cava” di corso Umberto I; il libro è edito “Scatole Parlanti” e vedrà lo svilupparsi del dialogo tra Domenico Calabria, del “La Cava”, e l’autore – che nasce a Castrovillari ma vivendo a San Marco Argentano – con l’intermezzo di soavi letture dell’attrice Giulia Palmisano. Lungi da noi il volere spoilerare, come si riporta oggi in linguaggio gergale, il romanzo del poco meno che trentenne Argondizzo vede la storia di Chiara e Lorenzo Romano rispettivamente di ventidue e diciassette anni, fratelli e viventi con la madre, Silvana: questo perché Claudio, il padre, ha abbandonato i figli parecchi anni prima, con entrambi che provano a fronteggiare l’amarezza dei propri giorni d’infanza, provando ad uscire dal vicolo cieco dell’essere stati abbandonati dal genitore.
Dal canto suo la moglie si appalesa priva di forze nel volere combattere l’invadenza della malattia mentale che la attanaglia rendendola immobile; ed in mezzo a cotanto dolore e tristezza infiniti, che c’azzecca il tarassaco? Lo scopriremo battistianamente “solo vivendo”, domani pomeriggio al Caffe letterario “Mario La Cava” con Angelo Argondizzo.