di Adelina B. Scorda
BOVALINO – Va avanti il movimento politico culturale Agave e lo fa a passi spediti, il filo rosso che segue le mosse è chiaro e delineato. Nella conferenza stampa di questo pomeriggio, che ha però visto la presenza di molti cittadini di Bovalino, incuriositi da questa nuova possibilità di rilancio per il comune, ha chiarito sottoponendosi all’esame dei presenti i punti su cui intenderà istruire il percorso politico che porterà il movimento a presentarsi “ e vincere – dicono – le amministrative del 2015”.
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Al tavolo di rappresentanza tutti, i fondatori del movimento e nuovi affiliati. C’è il coordinatore Vincenzo Maesano, Paolo Graziano, Vincenzo Sacco, Giuseppe Pipicelli e Ruggero Brizzi unico assente, Vincenzo Dicembre che per improcrastinabili motivi familiare non ha potuto presenziare alla conferenza stampa”.
Le ragioni che hanno spinto il consiglio direttivo e nello specifico il coordinatore del movimento Vincenzo Maesano a convocare l’incontro sono da rintracciare nella volontà di “meglio esplicitare il pensiero e la proposta politica”, per esporre e chiarire gli obiettivi che il movimento Agave intende perseguire in vista soprattutto delle prossime elezioni. “L’obiettivo –spiega Maesano – è quello di costruire un progetto di idee, iniziative e interventi idonei a restituire a Bovalino il ruolo che ha sempre avuto nel comprensorio”.
Un percorso improntato, come ha più volte ribadito il coordinatore, sulla coerenza trasparenza, che non esclude a priori l’alleanza con altre forze politiche ma che esclude la grande coalizione realizzata con l’unico scopo di vincere. “ Se le altre forze politiche vorranno unirsi in questo percorso, noi saremo ben disponibile a condizione che condividano e facciano proprio due concetti fondamentali, quello della coerenza e della trasparenza, non mi interessa se appaio ripetitivo e monotono – ha detto – ma non è possibile prescindere da questi due concetti”.
Non sono mancate riflessioni pungenti da parte della stampa che evidenziando un panorama politico frammentato l’eventualità di creare un unico fronte comune, almeno per quanto riguarda l’attuale opposizione consiliare, istruendo una battaglia comune e incisiva contro un’amministrazione a quanto pare miope e incapace. Possibilità che il nuovo movimento non ha scartato a priori ma che al momento non considera possibile “ sempre in virtù degli obblighi di trasparenza e coerenza che intendiamo rispettare. Un fronte comune non è impossibile ma richiede delle ammissioni di colpe e responsabilità da parte di alcuni colleghi. Al momento ci troviamo ad avere interessi diversi che non consentono azioni comuni”.
Ma allora quali sono le linee programmatiche, sempre se tali possono essere definite visti i tempi ancora troppo prematuri, che il movimento Agave intenderà proporre per Bovalino? Nuove parole entrano nel vocabolario politico e sono: accoglienza, guardando con simpatia e ammirazione a comuni vicini come Benestare o Riace. “ Bovalino – spiega Ruggero Brizzi – conta un’altissima presenza di famiglie e singoli provenienti da paesi al di fuori della comunità europea”; socialità “ perché – prosegue – a Bovalino si è persa la voglia di stare insieme”; cultura “perché è indegno quello che questa amministrazione ha fatto al progetto La Cava. La cultura deve rappresentare per Bovalino il volano della ripresa”. Infine qualità della vita il collante di tutti questi aspetti. Già perché qualità della vita non significa solo ambiente, ma viabilità, istruzione e servizi, “quell’insieme di attività e di opere – ha ripreso Maesano – che creino il benessere della collettività locale e offrano la possibilità di vivere in relazione armonica con il proprio territorio”.
In questa prospettiva s’inserisce anche l’idea di rilanciare il ruolo di Bovalino all’interno della Locride soprattutto in virtù della costituenda Città Metropolitana che se non verrà affrontata con le dovute cautele e prese di posizione relegherà la Locride tutta a una condizione di assoluta marginalità.
A chi poco scommette sulla riuscita del movimento, guardano criticamente alla presenza di più colori di bandiere che potrebbero causare futuri contrasti, rispondono: “politicamente siamo una compagine civica”. Il tempo gli darà ragione?