di Adelina B. Scorda
BOVALINO – ‹‹Mi auguro che quanto accaduto che non si possa riferire alla seduta del consiglio comunale di ieri sera, se così non fosse si tratterebbe di uno svilimento dell’attività amministrativa di ogni singolo componente di questo amministrazione››. Una frase netta e asciutta dichiarata dal sindaco di Bovalino Masino Mittiga poche ore dopo l’amara scoperta. La sua auto, una Toyota Yaris, data alle fiamme quasi di fronte la sua abitazione, in via Fratelli Bandiera, in torno alla mezzanotte.
Non una via appartata, non una zona di campagna, ma un’abitazione in pieno centro quella del sindaco e pure questo non ha impedito ai malviventi di agire indisturbati. A sconvolgere gli animi sono però le tempistiche in cui questi atti si consumano, nell’arco di due settimane è il secondo atto intimidatorio, o almeno così si presume, perpetrato nei confronti di personalità politiche del comprensorio o di loro affini. Ricorderanno tutti il danno subito dalla sorella del sindaco Rosario Rocca la notte precedente le elezioni a cui è stata data alle fiamme l’auto proprio intorno alle 2 di notte e adesso a essere colpito è il sindaco. I carabinieri della stazione di Bovalino, che stanno indagando sull’accaduto, coordinati dal comandante del gruppo territoriale di Locri, hanno però sequestrato le immagini delle telecamere di videosorveglianza di privati cittadini per cercare di poterne trarre qualche indizio determinate ai fini delle indagini. Un atto di natura dolosa dunque, dato che la possibilità che si tratti di autocombustione è stata per il momento accantonata dagli inquirenti, le condizioni dell’auto, ridotta a pura lamiera indirizzano le indagini sulla pista dolosa, l’auto, infatto sarebbe stata cosparsa di liquido infiammabile e poi data alle fimme. Questo è quanto si evince da alcune indiscrezioni. Ma il movente? ‹‹Non credo che l’atto sia legato alla mi attività scolastica, credo più che altro che ci sia un legame con l’attività amministrativa. Spero sinceramente- ha proseguito il sindaco Mittiga – che non sia direttamente riferito alla decisione presa dal consiglio comunale di riconfermare la fiducia alla mia persona e alla giunta comunale››. Altre vicende in questi ultimi tre anni di amministrazione anno segnato la sua vita privata e lavorativa del sindaco, nel maggio del 2011 gli fu danneggiato il parabrezza dell’auto e il 4 Novembre dello stesso anno fu incendiata la sua abitazione di campagna in contrada Biviera. Eventi che portano il sindaco ad affermare: ‹‹non credo che mi ricandiderò. Porterò a termine, se mi sarà consentito il mandato, ma non nego che in questi giorni ho seriamente pensato di porre io l’ottava firma sulla mozione di sfiducia. Lo dico con estrema serenità e soprattutto perché mi accorgo che non c’è entusiasmo non c’è la volontà di fare in termini seri e sereni››. Come è inevitabile che sia azioni politiche e atti di cronaca in questo particolare momento s’intrecciano più che mai ed è facile ricondurre quanto accaduto al sindaco Mittiga alle decisioni prese in consiglio ieri sera, tuttavia se fosse così saremmo giunti al più basso gradino di civiltà e ad una totale assenza di democrazia. Per il momento rimane l’incertezza e il dubbio fa da padrone, saranno gli inquirenti, avvalendosi soprattutto delle registrazioni, a dover chiare l’accaduto, nessuna pista verrà tralasciata ma l’attenzione si rivolge soprattutto alla vita politico amministrativa del sindaco, un attenzione che sembra indirizzarsi agli ultimi momenti dell’assise comunale di ieri. Nel frattempo dai banchi del gruppo d’opposizione giunge non solo una dichiarazione di solidarietà e di vicinanza al sindaco Mittiga ma «qualora –affermano- dovessero emergere fatti o responsabilità che in qualche modo possano turbare o mettere in discussione il normale e il legale svolgimento dell’attività amministrativa di considerare, tra le altre, l’ipotesi e l’opportunità di decidere in merito alla rinuncia del mandato».