BOVALINO – Non è stato Nichi Vendola a chiudere la campagna elettorale messa in campo dal circolo Sel della Locride, ma la prima candidata in corsa per la camera dei deputati Laura Cirella, che insieme al sindaco di Benestare Rosario Rocca anche lui candidato alla camera hanno raccontato l’inizio di una nuova sinistra. Bovalino, ore 18, Piazza Gaetano Ruffo è insolitamente gremita di gente, l’ultimo comizio elettorale di Sel sta per iniziare, le note di Salvatore Scoleri, cantante degli Invece, intrattengono la folla, pochi minuti e avrà inizio l’insolita ma fruttuosa intervista dell’attore Nino Racco alla candidata Laura Cirella.
Una serie di domande, a tratti un po’ scomode permettono a Laura di rispondere a ventaglio su una serie di questioni che ‹‹il nostro partito ha a cuore. Il sud la Calabria, la Locride sono i punti nevralgici su cui Sel punta per il riscatto del mezzogiorno. Solo un anno, questo partito faceva una grande faceva una scommessa di grande rinnovamento e di rottura non soltanto eleggendo una ragazza di 26 anni come segretaria provinciale di un partito ma faceva una scommessa decidendo di aprirsi decidendo di iniziare a parlare un linguaggio nuovo di scommettere su un modo diverso di fare politica. Io credo che oggi dentro Sel, e ne è testimonianza questa piazza, ci siano tantissimi ragazzi e ragazze di questa terra tantissimi giovani amministratori, come Rosario Rocca, penso che Sel candidando persone come Rosario o una ragazzetta come me stia cercando di invertire la rotta e lo sta facendo in maniera non demagogica, non sta semplicemente predicando il nuovo non sta predicando il “giovane” come assolutamente bello e giusto ma sta portando avanti il nuovo e il capace, perché la scommessa si sinistra ecologia e libertà sia far vincere in Italia e in Calabria la buona politica››. Tra, musica, cenni storici e riferimenti filosofici la politica intesa nella sua accezione più pura, assume connotati risorgimentali e tra domande e ferventi risposte, tra una folla partecipe e attiva la sinistra della Locride, ritorna in piazza e la fa sua. È il tema del ritorno il punto cardine che Laura Cirella, spalleggiate e punzecchiata, da Nino Racco, affronta con amore e passione, chiarendo quali sono le grandi opere di cui la Calabria ha veramente bisogno, sia allora il reddito minimo garantito, che è il contrario di una logica assistenziale, ma significa investire sulle persone. La destra in questi anni no ha fatto altro che parlare di grandi opere e ponte sullo stretto, io credo che una grande opera sia ree dei trasporti che consenta alla Locride di non essere isolata, valorizzare al massimo il patrimonio archeologico, mettiamo in sicurezza questo territorio contro il rischio di dissesto idrogeologico investendo, rilanciando l’edilizia, smettiamola di lanciare cemento e mettiamo in sicurezza il territorio, queste sono tre grandi opere che corrispondono a posti di lavoro, occupazione che permette di mettere a frutto le competenze che stanno sul luogo. La scuola è un’altra grande opera basta a concorsi truffa come il concorso che è stato da poco bandito e che promette a chi è precario una stabilizzazione,il miraggio di un posto che spetterebbe di diritto. Promesse, solo quelle. La scuola – ha proseguito Laura – chiede dignità, basta con piani di ridimensionamento scolastico che privano zone come queste di presidi scolastici. Quando in un paese come questo si chiude una scuola si chiude un presidio di legalità, si chiuse un presidio dello stato, allora vogliamo investire, investiamo sulla formazione, investiamo sulla scuola pubblica, perché la scuola deve essere pubblica è la Costituzione che lo dice, riappropriamoci come sinistra di questo termine››. Ma dove reperire i fondi per fare tutto questo? Semplice secondo Laura, almeno in termini di idee: ‹‹sciogliamo la società “ponte sullo stretto” che dagli anni sessanta costa alle casse dello State cifre esorbitanti di denaro pubblico, non abbiamo bisogno degli F35 non ne abbiamo bisogno, dimezziamo il numero dei parlamentar ne abbiamo tanti troppi, abbassiamo gli stipendi, si può vivere benissimo con anche la metà di 15 mila euro al mese aboliamo le provincie tagliamo gli sprechi, tagliare non significa creare disservizi, tagliare significa operare in maniera chirurgica su quelle che sono le cose che non funzionano dell’apparato amministrativo se operiamo così i soldi si trovano››. Idee che potrebbero collimare, almeno in parte con alcune proposte che i grillini hanno avanzato nel tanto rinomato e coinvolgente tsunami tour, conclusosi nella Locride ieri sera a San Luca, posizioni che potrebbero non escludere un’eventuale collaborazione di governo, possibilità che la candidata non ha escluso totalmente, anche ‹‹sarebbe prima il caso di capire quali sono nello specifico le proposte costruttive del movimento che ha lasciato in questa compagna elettorale molti dubbi sospesi››. Legalità, istruzione e bellezza sono i cardini su cui Laura punta per la vittoria del suo partito. Si proprio la bellezza, intesa come ambiente, territorio, e appagamento interiore dei cittadini d’Italia, perché se è vero che vivere in una città bella rende i cittadini più felici, produttivi e inventivi, allora è proprio vero che ‹‹la bellezza salverà il mondo››.
ADELINA B. SCORDA