di Adelina B. Scorda
BOVALINO – “Credo che ogni amministrazione abbia il dovere e il diritto di proseguire il proprio mandato sino alla scadenza naturale dei termini. Ho accettato la surroga a Crupi – ha dichiarato il neo consigliere Francesco Iaria – perché credo fermamente nell’estraneità ai fatti di cronaca che hanno colpito la lista guidata da Mittiga. Non avrei mai accettato di entrare in consiglio se ne avessi avuto il dubbio e mi dimetterò qualora venisse, ma ne dubito, accertato il contrario. Voti poco puliti io non ne voglio”.
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Con questa dichiarazione il neo consigliere Iaria spiega le ragioni che lo hanno condotto ad accettare il posto che gli spetta di diritto fra gli scranni della maggioranza, come secondo dei non eletti. Motivazioni chiare e precise che si saldano sulla certezza del fatto che il sindaco e l’intera lista che vinse le elezioni nel 2010 non abbiano alcun legame con quanto evidenziato dal gruppo investigativo dei Carabinieri di Locri nell’informativa denominata Inganno, che ha portato tra gli altri all’arresto del sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi, del simbolo dell’antimafia Rosi Canale (poi rimessa in libertà). Un assenso quello di Iaria che se non altro garantirà all’esecutivo guidato da Mittiga, qualora qualche componente della lista “Ricominciare – Savica Sindaco” dopo le sue dimissioni accettasse la surroga al consigliere, di mantenere comunque la maggioranza numerica con nove presenze contro le attuali setti della minoranza.
Già perché se Iaria non avesse accettato, e il suo esempio fosse stato seguito dagli altri due componenti della lista, allora i numeri avrebbero evidenziato una maggioranza ben più risicata con una disparità di 8 a 7. Sette, sono ad oggi i consiglieri di minoranza, l’ottavo posto, ricoperto da Savica, potrebbe essere presto occupato da uno dei 15 – Giorgi Giovanni il primo dei non eletti ieri non si è presentato al consiglio comunale dimostrando, salvo intendimenti diversi, la volontà a non accettare la carica di consigliere- componenti della lista.
Il sì di Iaria ha quindi, se non altro, rafforzato il potere numerico dell’esecutivo che ad oggi vanta ben nove presenze in consiglio. E la commissione d’accesso agli atti? Un’eventualità che fra le stanze del palazzo si considera solo marginalmente, sicuri e forti della correttezza e trasparenza delle carte, almeno così dicono.