RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Facciamo seguito alla nostra nota critica del 24 marzo 2017, per chiarire alcuni aspetti che possono dare adito a errate interpretazioni e che ci obbligano ad alcune precisazioni.
L’analisi attuale, incontrovertibile, in cui versa il Comune, non è da intendersi come un giudizio negativo sull’operato dell’attuale gestione commissariale, alla quale riconosciamo le competenze tecniche, l’impegno, la capacità di coordinamento, la grande umanità, la disponibilità d’ascolto e la leadeschip. L’analisi, è l’amara constatazione che non si riesce a uscire da una situazione ambientale, sociale ed economica che ha messo in ginocchio l’intera cittadinanza e rende esausta tutta la popolazione.
Ahinoi, anche per le doglianze, nostro diretto interlocutore è il Comune, nella persona degli attuali Commissari Straordinari: “Il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne propone lo sviluppo”.
I Commissari Straordinari, nella loro risposta, puntuale, concisa e ineccepibile, hanno elencato il lavoro svolto in questi mesi ed è proprio da questa risposta che emergono importanti elementi che meritano una riflessione, in particolare da parte di chi si candida a governare questo paese.
L’attuale situazione è conseguenza:
- a) delle passate amministrazioni che ci hanno governato non curanti delle spese e della tutela della
cosa pubblica;
- b) della mancanza di risorse sufficienti ad affrontare i problemi denunciati;
- c) di un netto scollamento tra l’attività d’indirizzo politico-amministrativo e la struttura burocratica
composta da dirigenti e funzionari;
- d) dell’immaginario coordinamento tra il Comune e gli enti sovraordinati Città Metropolitana e
Regione.
Per anni nel nostro comune è stata inconsistente o borderline l’attività d’indirizzo politico- amministrativo, così che la struttura burocratica (dirigenti e funzionari) addebitava l’inefficienza dell’ente a questa mancanza.
Oggi invece prendiamo atto di una situazione inversa, accanto ad una buona attività d’indirizzo politico- amministrativo abbiamo una struttura burocratica incapace di svolgere il ruolo gestionale affidatogli. Tutto questo mentre gli enti sovraordinati (Città Metropolitana e Regione) non si assumono le responsabilità delle competenze loro assegnate dalle leggi dello Stato.
Così annotiamo che:
– i Commissari nelle pieghe del bilancio trovano i soldi per asfaltare le strade ridotte a colabrodo, ma la burocrazia (dirigenti e funzionari comunali) non da una risposta immediata e nell’attesa dell’asfalto si è costretti a qualche rattoppo con il cemento e a fare la gincana nelle buche;
Osservatorio comunale permanente per la buona amministrazione
- – la Commissione Straordinaria dispone una nuova gara per la Raccolta Differenziata, ma la SUAP con i suoi tempi biblici ci tiene con il fiato sospeso, nella speranza dell’affidamento del servizio (da più di un mese sono state aperte le buste dei partecipanti alla gara di appalto);
- – Sulla situazione del traffico, lo Stato manda una Commissione Straordinaria, ma non conferisce poteri straordinari per assumere Vigili Urbani al fine affrontare le diverse problematiche già evidenziate dalla commissione d’accesso;
- – La Regione Calabria che con le nuove modifiche normative e regolamentari è competente del servizio di depurazione, non si preoccupa degli sversamenti a mare nonostante sia imminente la stagione estiva, creando problemi che il Comune da solo non può risolvere .
Conosciamo benissimo e condividiamo l’impulso politico e gli obiettivi dell’azione amministrativa portati avanti dall’attuale Gestione Commissariale, comprese le attività non elencate nella risposta, ma nostro malgrado vediamo ogni giorno il paese sprofondare nel baratro.
Il Sindaco di un paese viciniore si è rivolto a Gesù Bambino, pregandolo di suggerirgli una soluzione ai problemi burocratici che non riusciva a risolvere. Invece noi bovalinesi a quale Santo ci dobbiamo votare per vedere le strade asfaltate, il paese pulito, il mare non inquinato, le opere pubbliche completate?Come diceva il nostro amato Presidente Sandro Pertini: “Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.”
Ribadendo la nostra convinta stima e fiducia nell’operato della Commissione Straordinaria, porgiamo ossequiosi saluti.