BOVALINO – Tutti in tiro per inaugurare questa mattina il primo chilometro della Bovalino-Bagnara, a trent’anni dall’elaborazione del progetto il primo, quasi invisibile, passo è stato fatto. Per l’importanza dell’occasione non poteva negare la sua presenza l’amministrazione comunale di Bovalino, rappresentata dal sindaco Mittiga, dall’assessore Pino Ferrò e addirittura da un consigliere di “nuova” minoranza Vincenzo Maesano. Non poteva di certo mancare anche una nutrita rappresentanza provinciale, a presiedere al gran evento il presidente Giuseppe Raffa, l’assessore alle Attività Produttive Domenico Giannetta, Nino Foti della commissione parlamentare Trasporti, il coordinatore provinciale del Pdl Roy Biasi, l’assessore provinciale all’Agricoltura Gaetano Rao e ovviamente il direttore dei lavori l’ingegnere Bruno Polifroni dell’impresa, Ricciardello, della provincia di Messina. C’erano tutti, lì in fila a vivere un momento storico (costato 3 milioni di euro e un paio d’anni di lavoro) per la Locride, a tagliare il nastro tricolore che inaugura il primo tratto dell’arteria della grande comunicazione fra i due versanti aspromontani. Ma non si respirava un’aria di soddisfazione e gioia, e la condivisione per l’evento non era unanime fra i presenti. ‹‹Un piccolo passo›› lo definisce il presidente Raffa ‹‹che dovrà fungere da stimolo e da perno affinché quest’opera venga realizzata››. Tuttavia, sono ben 460 i milioni di euro previsti per i restanti 38 chilometri di strada che dovranno completare il versante ionico, una cifra che spaventa, che preoccupa, non solo per la mancanza di liquidità attuale degli enti, ma perché nella nostra di realtà i conti non possono farsi senza un cattivo “oste”; la “mamma”, così il procuratore antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri definisce la ‘ndrangheta. Si potevano forse trovare soluzioni alternative? C’è chi bisbigliando dice: ‹‹Si›› e poi aggiunge, ‹‹Noi siamo la regione delle grandi opere incompiute››. Fumo negli occhi, verrebbe da pensare, una cerimonia inutile quella di oggi? Certo un po’ strano è inaugurare un tratto che non ha, almeno per momento nessuna utilità, con tanto di taglio del nastro, pasticcini e spumante. L’assioma corretto sarebbe: progetto, lavori in corso , fine dei lavori, inaugurazione dell’opera, ma per la Bovalino-Bagnara non è stato così. Ai più smaliziati quella di oggi potrebbe apparire una presa in giro, fumo negli occhi per una popolazione così abituata alla non conclusione di qualsivoglia opera pubblica tanto da far assumere al niente i connotati del tutto. Ma c’è anche chi in questa calda e un po’ inconsueta giornata di ottobre, approfitta per inneggiare a un futuro migliore ‹‹per far capire – dichiara l’onorevole Nino Foti – che molte cose, come l’inaugurazione di questo primo piccolissimo tratto, devono fungere da stimolo, in questo modo anche i piccoli passi come questo possono diventare grandi quando si fa il proprio dovere, quando la politica diventa buona politica››. Così dopo trent’anni d’attesa l’amministrazione Raffa, può dire di aver compiuto il primo passo, verso cosa? ‹‹verso un futuro teso – afferma il presidente Raffa – alla continuità, alla cooperazione, un cammino verso lo sviluppo di quest’area che ancora manca di troppo. Con la cerimonia di oggi, non dobbiamo pensare di aver raggiunto qualche grande risultato, ma quanto fatto deve porci nelle condizioni di pensare che se lavoriamo tutti insieme con lo stesso intento, che deve essere quello di risollevare realmente questa terra, allora sarà possibile vedere dei risultati senza dover aspettare altri trent’anni››. E allora rallegriamoci, ma con contegno, nessun risultato ma un solo passo, mentre qualche cittadino nel frattempo si chiede, ‹‹ma è questa la strada? Non potevano farla più larga, sono solo due corsie››.
ADELINA B. SCORDA