di Adelina B. Scorda
BOVALINO – Anticipandone le sorti, ieri, avevamo ben previsto una seduta consiliare che avrebbe acceso gli animi di maggioranza e opposizione. Previsioni dettate non tanto da semplici supposizioni, ma basate sui recentissimi avvenimenti che hanno interessato la vita politico-amministrativa del comune. La trattazione dei tredici punti all’ordine del giorno, infatti, ben anticipava un duro scontro, nonché attacco, dichiarato da quasi tutta l’opposizione nella conferenza stampa convocata ieri subito dopo il mancato svolgimento del consiglio comunale.
{loadposition articolointerno, rounded}
La seduta si apre in uno stato di calma apparente, quasi ad anticipare gli scontri che da qui a breve si sarebbero consumati richiedendo, per giunta, una sospensione dell’assise. Dalla classica lettura e approvazione del verbale della seduta precedente a cui è stato dedicato il tempo necessario per scorrerne i punti, si è passati quasi fulmineamente alla disquisizione del secondo quesito dedicato alle interrogazioni presentate dal consigliere Domenico Vadalà al sindaco e all’assessore delegato all’edilizia scolastica.
I quesiti posti dal consigliere richiedevano un chiarimento su una probabile discordanza di azioni tra la delibera nel novembre 2012, nella quale si dichiarava la volontà dell’esecutivo a recedere i contratti di locazione per i seguenti immobili: Centro per l’Impiego di Bovalino, Centro Servizi Bibliotecari Ionico, Sede Biblioteca Comunale e la previsione della spesa d’affitto per gli stessi nel bilancio pluriennale. Interrogazione a cui Mittiga ha fornito con un’ampia spiegazione sui passaggi che hanno interessato lo specifico argomento, affermando come l’esecutivo e gli uffici stiano lavorando per la chiusura dei contratti. Ci sarebbe stato, infatti, in questi giorni il sopralluogo da parte di alcuni funzionari della provincia per verificare le condizioni di un appartamento di via Calfapetra, bene confiscato e donato al comune e indicato come luogo da destinare agli uffici del centro per l’impiego. “Per quanto riguarda la biblioteca comunale e il sistema bibliotecario – ha affermato il sindaco – bisognerà attendere una delibera da parte della giunta provinciale affinché sia possibile utilizzare il mutuo di 300 mila euro aperto per la ristrutturazione dei locali dell’ex istituto tecnico commerciale.” Ma è sulla seconda richiesta, l’interrogazione posta da Vadalà all’assessore Caminiti sulla perdita del contributo di 65.000 euro della Regione Calabria per il ripristino degli edifici scolastici, che si iniziano a scaldare gli animi. Una risposta non pervenuta dall’assessere che avrebbe delegato il sindaco, su sua richiesta a rispondere alla domanda. “ Il mio scopo – ha detto Vadalà – è di intavolare una discussione con l’assessore all’edilizia scolastica“. Discussioni a parte secondo quanto affermato dal sindaco e confermato dall’assessore Caminiti il contributo ma non sarebbe andato perso, ma sarebbe stato semplicemente revocato dalla Regione che avrebbe transitato i soldi destinati all’edilizia scolastica sulla sanità. Risposta non del tutto soddisfacente per i consigliere Vadalà che non ritenendosi persuaso dalla spiegazione ha chiesto di visionare le carte che lo testimoniano.
L’aria inizia a scaldarsi. Siamo al quarto punto, quando ad essere esaminato è il programma triennale dei lavori pubblici, qui non va tanto per il sottile il movimento Agave dei consiglieri Muscari e Maesano, seguito da Nova Bovalino, rappresentata oggi in aula solo da Zurzolo, (Tramontano assente giustificato) e dai consiglieri d’opposizione Zappavigna e Perrone. Unica voce fuori dal coro, e lo è stata per tutto il consiglio approvando ogni singolo punto proposto dalla maggioranza, è quella del consigliere Savica, un’operazione di voto, la sua, molto più solidale all’esecutivo che al ruolo che come membro di minoranza ricopre.
Un voto contrario, quello espresso sul programma triennale dei lavori pubblici, da parte di tutto il resto della minoranza che ha addotto svariate motivazioni:
Muscari e Maesano:“esprimiamo voto contrario perché il programma non può e non deve essere un semplice elenco, ma deve essere corredato da una programmazione politico-amministrativa che fino ad oggi non c’è stata”.
Zurzolo: a nome del gruppo d’opposizione Nova Bovalino, esprimo voto contrario avallando i motivi già anticipati dal consigliere Maesano. La mancanza di un’attività di programmazione sia sull’edilizia che sui lavori pubblici ha raggiunto livelli inverosimili. Qui si sta andando avanti a furia di copia e incolla di anno in anno ed è un atteggiamento che non possiamo che criticare.”
Una tensione che continua a salire sui temi riguardanti le determinazioni sulle aliquote Imu, Irpef e Tares la tassa sui rifiuti e servizi nonchè sul regolamento che la determinerà. Il ricorso dell’ente al piano di rientro avrebbe causato l’aumento vertiginoso delle aliquote Irpef sbalzate dallo 0,50, allo 0,80, della tariffazione Imu ( prima casa al 6 per mille) e seconda casa al 10,7 per mille. l’applicazione voluta dalla maggioranza della Tares, tassa morta prima di essere attuata, forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso ricolmo delle minoranza, ha consentito quell’assist che forse il consigliere Vadalà stava attendendo per porre all’attenzione di tutto il braccio esecutivo il sua ennesima domando. La Tares, tributo che al suo interno ingloba la tassa sui rifiuti, la cui applicazione ha apportato un significativo aumento delle aliquote che il cittadino dovrà corrispondere, aumento dettato non solo dai parametri che il tributo impone ma dovuto anche alla mancata attivazione della differenziata, unica via per abbassarne i costi e della “scellerata gestione – intonano dai banchi della minoranza – di un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti privo di qualunque programmazione che ha causato dal 2010 ad oggi un immenso dispendio di denaro”. Le cifre parlano di 241.685 mila euro, dal 2010 al 2013 conferimento di incarichi a ditte esterne, con nolo a caldo e a freddo, di auto compattatori, e di costi di riparazione e manutenzione dei mezzi comunali pari a 72,586 mila euro. “Voglio capire – ha detto Vadalà – perché questa amministrazione ha impegnato e speso cifre così esose come l’affitto dei mezzi e la loro riparazione, anche dopo la dichiarazione dell’assessore Delfino del marzo del 2012 nella quale diceva – si cita testualmente- “pensavamo di riuscire a sistemare i mezzi ma ci siamo resi conto che non è più possibile ripararli, sono obsoleti e perdiamo tempo e denaro a tentare il loro ripristino. Pertanto, l’unica cosa da fare è acquistarne uno nuovo accendendo un mutuo”. “Perché – chiede Vadalà – l’amministrazione ha provveduto solo ora a comprarne uno, per di più usato? Da un’attenta analisi costi – benefici si evince la totale inconsistenza e gravità per le casse dell’ente delle scelte messe in atto”.
Per semplificare, forse, meglio la comprensione del discorso il consigliere Vadalà, dismettendo i panni di consigliere per un attimo fa delle considerazioni, un po’ dure e maliziose sui motivi che avrebbero spinto l’attuale amministrazione a intraprendere queste e non altre scelte.
Gli animi si scaldano ed ora è l’assessore Delfino a prendere la parola intavolando un’accesa discussione con il consigliere Vadalà e scivolando un po’ sul personale e un po’ fuori dal perimetro del quesito si raggiungono toni che rasentano la lite, tanto fuori dalle righe da costringere, mentre Delfino abbandona l’aula, il presidente del consiglio a chiamare la sospensione, per 15 minuti diventati poi 30, della seduta consiliare.
Una mossa necessaria per calmare gli animi e riportare all’ordine un’assise che aveva assunto più i connotati di una gran caciare, tra chi urlava e chi incomprensibilmente fischiava pensando forse di essere allo stadio.
La seduta riprende ed a riassumere il pensiero di Vadalà, condiviso poi da tutti i consiglieri di minoranza, ad esclusione sempre di Savica, ci pensa Zurzolo che con estrema capacità di sintesi e di mediazione chiarisce i motivi del quesito. Una risposta a questo punto doverosa non poteva che giungere dal “professore”. “Tre anni fa abbiamo assunto la responsabilità amministrativa – spiega Mittiga – e la nostra attività è stata oberata da problemi finanziari e da emergenze ambientali. I motivi che ci hanno costretti a non acquistare l’auto compattatore derivano dall’emergenza ambientale che siamo stati costretti ad affrontare. Non potevamo, almeno le nostre capacità economico-finaziarie non ci consentivano di farlo, pensare simultaneamente al ritiro dell’immondizia e all’acquisto del mezzo”.
Alla fine della fiera, tra scontri, critiche e confronti, la votazione ha espresso chiaramente le posizioni del consiglio. La maggioranza più il consigliere di minoranza Savica ha votato “si” all’approvazione dei tributi, mentre la minoranza ha espresso il suo secco “No” , così motivato: “ non si può vessare i cittadini con tasse e tributi senza che poi vengano loro forniti i servizi”.
Una scena che si ripete anche per la votazione riguardante il bilancio di previsione 2013, e il riassestamento di bilancio qui la lettura di due documenti prodotti dai consiglieri Muscari e Maesano da un lato e Zurzolo, Vadalà, Perrone e Zappavigna, dall’altro e successivamente inseriti agli atti, hanno effettivamente concluso la discussione dell’assise.
”Un’inerzia amministrativa contraddistingue questo esecutivo, quello che vediamo è una desolante se non inesistente attività posta in essere dagli assessori – dicono – pur avendo, in termini di proposta critica, sempre teso la mano, questa opposizione non ha mai trovato un interlocutore disponibile”. Questa è la situazione generale – proseguono dal movimento Agave – che per un verso vede un’amministrazione vivere alla giornata e dall’altro la vede protagonista di continue richieste di pagamento di tributi senza però offrire nulla in termini di servizi. Nessuna opera pubblica è stata consegnata, l’isola ecologica ad esempio i cui lavori sono fermi da mesi come anche quelli del centro polifunzionale, sono per fare qualche esempio. Queste ragioni ci portano inevitabilmente a esprimere voto contrario su entrambi i punti presi in esame.” Votazione confermata anche dai restanti consiglieri.
Accuse che Mittiga, unico interlocutore della seduta, insieme a Ientile e Delfino, rispedisce al mittente producendo, verbalmente un lungo elenco di opere pronte per essere realizzate e completare. ”I lavori per l’ultimazione dell’ isola ecologica sono stati sbloccati, in settimana partiranno e si concluderanno, per quanto riguarda i lavori per la video sorveglianza in settimana verrà la ditta per la consegna dei lavori; è stata anche sbloccata la pratica atavica del centro La Cava e in settimana saranno consegnati i lavori. Per quanto riguarda i tributi è intenzione di questa amministrazione notificare tutti ruoli tributari per far sì che l’Ente, almeno da questo punto possa essere a posto, fatto questo metteremo i cittadini nelle condizioni di pagare il dovuto attraverso l’individuazioni di soluzioni di rateizzazione, ma per farlo chiediamo anche il supporto della minoranza.”
A questo punto cosa accadrà? Si aprirà una collaborazione fra le parti o la rottura è ormai insanabile?
Si capirà qualcosa, forse, al prossimo consiglio.
Di seguito riportiamo il documento redatto dai Consiglieri di opposizione del Comune di Bovalino (relatore – Antonio Zurzolo) in occasione della seduta del Consiglio comunale del 30 novembre 2013, relativo alla dichiarazione di voto relativa al bilancio di previsione per l’anno 2013, al bilancio pluriennale 2013-2015, alla relazione previsionale e programmatica 2013-2015.
Sig. Sindaco, Sig. Presidente, Sigg.ri Assessori, colleghi Consiglieri
Un mese prima della fine dell’anno, come previsto dalla proroga inserita dal D.L. 102 del 31agosto 2013, gli enti locali dovranno approvare il bilancio di previsione 2013.
Il citato D.L. ha inserito nuovi “titoli” nello scenario della finanza locale con un metodo, però, che va in netta contraddizione con i principi della sana programmazione, le cui conseguenze non sono rassicuranti, almeno sul piano tecnico e contabile.
Approvare il provvisionale il 30 novembre significa, di fatto, approvare il pre-consuntivo, inglobando in un unico atto i provvedimenti della salvaguardia e dell’assestamento. Si può ancora chiamare bilancio di previsione un documento non più modificabile e sostanzialmente tardivo?
In definitiva, i Comuni programmano le proprie politiche di spesa sulla base di Imu, Tares, Fondo di solidarietà comunale e addizionali comunali. Guardando alle casse comunali, l’unica notizia positiva è l’erogazione del 5 settembre del secondo acconto del Fondo di solidarietà comunale ( il fondo per il nostro Comune è stato portato da €. 64.789,64 ad €. 1.057.929,36) la cui quantificazione complessiva, però, resta ancora un rebus.
Il federalismo tanto auspicato avrebbe dovuto concedere agli amministratori locali gli strumenti sufficienti a gestire le politiche fiscali in funzione del proprio mandato. Così non è: le aspettative sulla service tax aumentano, ma nel frattempo incombe il problema degli equilibri di bilancio per il 2013.
Fatte queste premesse di ordine generale e passando all’analisi dei dati generali e riassuntivi dei risultati differenziali a seguito delle variazioni apportate in sede di assestamento di bilancio, riteniamo che il documento contabile sottoposto al vaglio ed all’approvazione del Consiglio nella seduta odierna riassuma un’attività carente sia sotto il profilo politico , sia sotto il profilo economico ed amministrativo. In poche parole: inefficiente e inconsistente.
Sebbene la nostra dichiarazione di voto non è e non vuol essere un “parere” che, invece, compete all’Organo di Revisione, noi riteniamo non obiettiva la relazione di quest’ultimo organo quando afferma, nelle conclusioni, di avere rilevato: “ la coerenza interna, la congruità e attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti”.
Ma quale congruità e attendibilità ha rilevato il suddetto Organo?
Noi cittadini, che viviamo quotidianamente nel nostro paese, non abbiamo avvertito niente di tutto ciò.
Abbiamo, invece, sofferto e continuiamo a soffrire per: l’odore nauseabondo dei rifiuti lasciati per strada; la balneazione a singhiozzo per il mare quasi sempre sporco; l’usura e il danneggiamento dei mezzi di trasporto privati per le buche sul manto stradale (causa di numerose vertenze giudiziarie); l’assenza di un sito dove poter depositare, nel rispetto dell’ambiente e del decoro urbano, i materiali ingombranti; l’inesistente spazzatura e pulizia delle strade, la carente segnaletica stradale causa quotidiana di incidenti; la mancata attuazione di un piano spiaggia che renda accogliente la nostra via marina, gestibile l’attività di diporto delle tante barche lasciate disordinatamente ed “abusivamente” sui marciapiedi; il possesso abusivo di zone demaniali trasformate in residence privati o addirittura in depositi di materiali vari.
Segnatamente alla qualità dei servizi, rileviamo una palese discrepanza tra il costo della gestione dei rifiuti solidi urbani e la qualità del servizio.
Anziché gestire in maniera razionale, con propri mezzi, risorse e personale, il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento RSU ed ingombranti -così come aveva proposto questa opposizione fin dall’inizio della consiliatura – si è andati avanti con il conferimento di incarichi a ditte esterne, con nolo a caldo e a freddo di auto compattatori per un totale, nel periodo 2010/2013, di €. 241.685,00, nonché costi di riparazione e manutenzione dei mezzi comunali per un totale di €. 72.586,00.
Un dato emblematico, a conferma di quanto detto, è : nel capitolo 778 (intervento 2 – del piano esecutivo di gestione spese anno 2013) il costo del carburante per gli automezzi comunali pari ad €. 80.000,00. La domanda nasce spontanea: ma questi mezzi hanno girato ininterrottamente? Oppure hanno i serbatoi forati?
Già nel marzo del 2012 l’assessore Delfino, in una intervista al “ Il Quotidiano della Calabria”, dichiarava testualmente: “ Pensavamo di riuscire a sistemare i mezzi ma ci siamo resi conto che non è più possibile ripararli; sono obsoleti e perdiamo tempo e denaro a tentare il loro ripristino. Pertanto, l’unica cosa da fare è acquistarne uno nuovo accendendo un mutuo”.
Sullo stesso tema era già intervenuto il consigliere Ientile, quando durante un Consiglio comunale propose la rinegoziazione dei mutui asserendo che , con le economie realizzabili (circa € 60.000 euro), si sarebbe potuto acquistare un compattatore.
La proposta fu approvata a maggioranza con i voti contrari dell’opposizione. Questa operazione economico-finanziaria, censurata dall’opposizione, è stata oggetto di grave rilievo da parte della Corte dei Conti che ha diffidato l’Ente dall’utilizzare tali economie per la copertura di spese correnti (giusta previsione normativa Testo Unico 267/2000).
L’acquisto del mezzo non si e’ mai realizzato, optando l’affidamento a ditte esterne per la gestione del servizio di raccolta, smaltimento e trasporto RSU ed ingombranti per un totale (come già detto) di € 241.685,00.
Ancora più grave risulta l’operato dell’amministrazione se si considera, inoltre, che i mezzi che si ritenevano non suscettibili di riparazioni sono stati, al contrario, sottoposti a continue manutenzioni per un costo di € 72.586,00.
Se si aggiungono i costi del carburante ( € 80.000,00) si evince la totale incapacità di porre in essere, in tema di finanza pubblica, comportamenti finalizzati alla buona amministrazione.
Non riusciamo ad interpretare i motivi di tale gestione in quanto le logiche seguite nelle scelte politico-amministrative di questo esecutivo sono irrazionali ed incomprensibili al punto tale da richiedere precisazioni ed ulteriori approfondimenti.
Sempre rimanendo nel settore delle spese, rileviamo uno spreco di denaro pubblico per quanto concerne i fitti passivi dell’Ente.
Ci riferiamo ai locali dell’Ufficio di collocamento (€. 16.000,00), al Centro servizi Culturali (€. 28.000,00), ai censi e ai canoni per utilizzo di beni di terzi (€. 6.000,00), per un totale di €. 50.000,00.
I contratti di fitto relativi alle suddette strutture private sono stati rescissi ex lege a far data dal 31.12.2012 e, a distanza di undici mesi, non si è provveduto ancora a trasferire le relative strutture in locali di proprietà del Comune; strutture e locali che esistono e che andavano tempestivamente adeguate alla bisogna (vedi ex plesso Istituto Professionale per il Commercio).
Oltre ai costi sostenuti fino ad oggi, pende sull’Ente la probabile e legittima richiesta di risarcimento dei proprietari degli immobili che non sono stati ancora dismessi. Se a ciò si aggiunge la circostanza che il Comune di Bovalino risulta creditore, nei confronti di altri comuni, per la quota di partecipazione dei canoni di affitto del Centro Territoriale Bibliotecario, la situazione diventa paradossale.
Da ciò si evince l’inerzia amministrativa degli assessori competenti per delega che non hanno saputo sfruttare i relativi finanziamenti e la demagogia del Sindaco nelle reiterate promesse fatte nei passati Consigli comunali con riferimento ai suddetti finanziamenti.
In diverse occasioni in sede consiliare, gli assessori, richiamati alle loro responsabilità dalle opposizioni, reagivano con un assordante ed eloquente mutismo, specchio fedele della loro quotidiana inerzia.
Questa Giunta Municipale vive, ormai, uno stato di torpore che neanche una forte dose di doping riuscirebbe a rivitalizzare. Il quoziente di capacità gestionale- amministrativa è sceso, se mai fosse salito, a “livello zero.
Non si può continuare così, occorre dinamismo, dedizione e capacità d’impegno. Analizzando, però, le risorse politiche, amministrative e l’organigramma attuali dell’Ente, non si scorge alcuna possibilità di miglioramento.
Infine, ci domandiamo quale utilità abbia creato la nomina del quinto assessore, se non un aggravio di spesa nei trasferimenti dello Stato, al cui bilancio gli enti locali hanno il “dovere” di concorrere ai fini di razionalizzarne la spesa.
Il consuntivo degli atti dell’esecutivo, inerte ed inefficiente, a tutt’oggi, raggiunge una bassissima percentuale rispetto alle potenzialità delle deleghe assegnate ad ogni assessore: dalle politiche sociali, all’edilizia scolastica, ai finanziamenti comunitari, ai lavori pubblici, ecc. Valeva la pena nominare un assessore in più, se le aspettative dei cittadini, anche quelle più ordinarie ed elementari sono state disattese?
Non si è visto un minimo di sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale. La cultura, poi, cavallo di battaglia della campagna elettorale, ha avuto un ruolo da cenerentola nel programma amministrativo.
In ogni assise, ed innanzi ai cittadini presenti, abbiamo da sempre invocato l’intervento degli assessori, per ascoltare dalla loro voce, delega per delega quanto fino ad oggi l’esecutivo ha prodotto con il loro impegno: ciò anche al fine di sfatare il luogo comune per il quale le indennità di carica rappresentano, anziché un giusto ristoro per l’impegno professionale profuso, una sorta di immeritata rendita.
Sul fronte delle entrate, a parte le maggiori tasse (TARES, IMU ecc.) conseguenti alla Legge di Stabilità, “nulla di nuovo sotto il sole”.
Gli accertamenti dei tributi e dei canoni risultano prudenzialmente modesti rispetto all’effettivo carico da recuperare.
Ciò, presumibilmente, dipende dalla lungimiranza dell’Ufficio tributi che non alloca nel bilancio somme di difficile e concreta riscossione per non ingenerare la corsa ad impegni di spesa (per coltivare orticelli personali) non onorabili sotto il profilo contabile. Noi abbiamo sempre richiesto una maggiore incisività nella lotta all’evasione dei tributi ed una maggiore tolleranza verso i contribuenti che , per motivi di difficoltà contingente, hanno solo in parte versato quanto dovuto e che, per questo,vanno aiutati e messi in condizione di poter pagare.
Pur avendo, in termini di proposta e di critica costruttiva, sempre teso la mano ad un esecutivo senza idee e programmi di sorta, suggerendo in più occasioni strade percorribili per la risoluzione di problemi e per avvicinarsi a parametri di amministrazione virtuosa, questa opposizione non ha mai trovato un interlocutore disponibile. Ogni Comune evoluto e lungimirante condivide le scelte sul bilancio con le associazioni di categoria, con i sindacati e i cittadini contribuenti. Il bilancio 2013 e il pluriennale 2013-15 sono documenti di ordinaria amministrazione, senza alcun intervento degno di nota e partoriti da una maggioranza priva di programmazione e di iniziativa che è incapace di sintetizzare le realtà politiche e sociali di tutta la città.
Era nostra intenzione incidere preventivamente sulla stesura del bilancio per aggredire la pressione fiscale sui cittadini e l’accanimento, consumato sotto l’egida del Sindaco (nella qualità anche di assessore al Bilancio), praticato da sanzioni e ammende vertiginose e indirizzare gli investimenti per il rilancio della città e difendere le parte più deboli della società dalla crisi economica.
In considerazione di quanto sopra affermato ed evidenziato, questa Opposione ( rappresentata dai consiglieri Zurzolo, Vadalà, Zappavigna e Perrone) esprime voto contrario all’approvazione del bilancio di previsione 2013 e pluriennale 213-2015.
Bovalino, 30 novembre 2013
I Consiglieri comunali
Antonio Zurzolo
Domenico Vadalà
Francesco Perrone
Francesco Zappavigna