RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
BRANCALEONE – Una giornata per non dimenticare gli orrori dell’olocausto, ma soprattutto una giornata dedicata ai ragazzi, al loro modo di leggere, interpretare e comunicare l’orrore della Shoah. È stato questo il leit motiv dell’incontro promosso qualche giorno addietro presso l’Istituto Comprensivo Brancaleone-Africo che ha visto protagonisti proprio i ragazzi delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado.
L’incontro di Brancaleone, condotto dal giornalista Gianfranco Marino ha fatto registrare, oltre ai saluti delle autorità politiche, civili e militari presenti, soprattutto alcuni momenti di grande partecipazione emotiva che hanno fatto seguito agli interventi dei ragazzi protagonisti di una performance che li ha visti, coordinati dalle insegnanti Francesca Borrello, Margherita Nucera, Domenica Nucera e padre Angelo Battaglia, alternate musica, poesia, videoclip e pensieri in ordine sparso. Un modo originale per esprimere la personale visione su una delle pagine più buie del novecento, vista con gli occhi dei ragazzi. Tra gli altri interventi anche quelli di Pietro Perrone, collaboratore scolastico dell’Istituto e di Totò Mediati presidente dell’associazione poeti in vernacolo della Calabria.Particolarmente soddisfatta a fine giornata Antonella Borrello dirige te dell’Istituto.
“Quella dedicata alla memoria della Shoah – spiega la dirigente – è stata una giornata di grande partecipazione e emotiva che ci consegna un importante momento di crescita dei nostri ragazzi. Un grazie va alle autorità presenti e soprattutto alle insegnanti che hanno coordinato con maestria i nostri giovani permettendogli di esprimere al meglio la loro visione su una delle pagine più tristi dell’Europa del secolo scorso. La scuola – conclude la dirigente – ha un obbligo morale oltre che formativo, quello di plasmare i giovani con un percorso che vada oltre la semplice didattica lanciando uno sguardo attento all’aspetto umano e caratteriale, in questo alveo si inquadrano iniziative come queste dal profondo valore formativo”.