RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Locride. 4 Arresti e 11 denunce, nonchè 2 piantagioni di canapa indiana rinvenute e oltre 17 chili di marjuana sequestrati è il bilancio degli ultimi due giorni di servizio svolti dai Carabinieri del Gruppo di Locri nel territorio di competenza – che incide sulle Compagnie di Roccella Jonica, Bianco e la stessa Locri – nell’ambito e in prosecuzione delle operazioni di contrasto a tutte le forme di criminalità diffusa, pianificate sin dall’inizio del corrente anno sotto l’egida del Prefetto di Reggio Calabria, dottor Claudio Sammartino.
Continuano serrate le attività di controllo del territorio, svolte dai Carabinieri del Gruppo di Locri nell’ambito della pianificazione coordinata dei servizi realizzata sotto la direzione generale del Prefetto di Reggio Calabria, dottor Claudio Sammartino, come continuano a essere allestiti numerosi posti di controllo e anche alcuni posti di blocco a due sensi di marcia sia nel presidio dei punti di obbligato passaggio della giurisdizione di competenza, sia nelle aree rurali e nelle periferie dei principali centri urbani, come anche sono numerose le perquisizioni, domiciliari, personali e veicolari effettuate.
All’esito del servizio, tra l’altro:
i Carabinieri della Stazione di San Luca hanno:
nella tarda mattinata di ieri, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori d’Aspromonte di stanza in Vibo Valentia hanno tratto in arresto Asgar Mussadar e Ahmad Riaz, rispettivamente 38enne e 33enne, entrambi di origine pakistana, regolari sul territorio nazionale, colti nella flagranza di reato di coltivazione e produzione di canapa indiana. I due sono stati sorpresi mentre erano intenti a raccogliere le ultime 10 floride piante di una piantagione di cannabis indica, alte fino a oltre tre metri, coltivata in una piazzola ricavata in un terreno ubicato in località Ientile del Comune di San Luca, la cui proprietaria, una donna del posto, è stata altresì deferita in stato di libertà per concorso nel medesimo reato. Durante un approfondito sopralluogo, è stato rinvenuto, sempre nella medesima piazzola, un sacco in plastica contenente 8,4 kg di marjuana, già estirpata e pronta per essere essiccata e successivamente immessa sul mercato. Al termine delle formalità di rito e dopo aver effettuato il previsto foto-segnalamento e i rilievi dattiloscopici, i prevenuti sono stati associati presso le rispettive abitazioni di residenza, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della prevista udienza di convalida. Sono in corso approfonditi accertamenti per verificare se i due arrestati coltivassero in proprio la piantagione, ovvero se siano stano stati ingaggiati da una terza persona, che gli avrebbe commissionato la raccolta dello stupefacente;
arrestato un pregiudicato del luogo per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Si tratta di Francesco Pizzata cl. 65, disoccupato, in atto sottoposto alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di dimora in quel Comune. Nei confronti dell’uomo i militari dell’Arma hanno dato seguito a un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro: lo stesso dovrà espiare la pena di quattro anni, nove mesi e diciassette giorni di reclusione, in quanto riconosciuto colpevole del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio dal 2007 al 2011;
sempre unitamente a personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria”, rinvenuto, a Bovalino, in località “Bosco Sant’Ippolito”, in aperta campagna, in una piazzola adibita alla coltivazione ben occultata all’interno della fitta vegetazione – due involucri di cellophane trasparente contenenti complessivamente 8,7 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana già essiccata, sottoponendoli a sequestro così come disposto dalla Procura della Repubblica di Locri;
a Marina di Gioiosa Jonica, i Carabinieri hanno arrestato il 34enne Salvatore Albanese, condannato per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope e concorso in produzione, detenzione e traffico illeciti di sostanze stupefacenti. In forza di tale provvedimento, un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli – Ufficio Esecuzioni Penali, l’Albanese, già sottoposto agli arresti domiciliari in custodia cautelare emessa nell’ambito dello stesso procedimento, deve scontare 2 anni e 15 giorni di reclusione per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope e concorso in produzione, detenzione e traffico illeciti di sostanze stupefacenti, commessi, rispettivamente, in Napoli, dal febbraio 2004 all’aprile 2006, e a Castrovillari il 19.5.2004. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, dove sconterà la pena;
i Carabinieri Stazione Caraffa del Bianco (RC) hanno denunciato a piede libero:
in Sant’Agata del Bianco, unitamente a quelli Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”:
̤ un 56enne, per omessa custodia di munizioni. L’uomo è stato sorpreso custodire impropriamente presso il suo ovile e non presso l’abitazione di proprietà 8 cartucce da caccia cal. 12, regolarmente detenute, nella circostanza sottoposte a sequestro, perché non erano state osservate le tassative, dovute cautele previste dalla normativa di riferimento (che, tra l’altro, esigono la custodia di armi e munizioni in apposito armadio corazzato);
̤ per omessa custodia di armi, un 52enne, poiché, a seguito di denuncia di furto di un fucile da caccia sporta presso quello stesso Comando dell’Arma, è emerso che l’uomo aveva detenuto l’arma sottratta senza osservare le dovute cautele previste dalla normativa di riferimento, avendola custodita, avvolta in una coperta, su di una mensola del ripostiglio della propria abitazione;
in Caraffa del Bianco, per furto aggravato di energia elettrica, una 49enne, titolare di un esercizio commerciale del luogo, poiché, con l’ausilio di personale dell’ENEL, è stata accertata l’alterazione della misurazione del consumo reale di energia elettrica, pari a -88%, mediante l’apposizione di un magnete di piccole dimensioni, sottoposto a sequestro, posto nelle immediate vicinanze del contatore. Anch’essa andrà ora incontro alle conseguenze penali delle sue azioni, nonché alla pesante azione di recupero delle presunte somme non corrisposte da parte dell’ENEL, pari al consumo reale rilevato all’atto del controllo, parametrato su 5 anni;
analoga sorte – e così sale a 63 il numero delle persone denunciate nell’ambito del Gruppo di Locri per questo reato dall’inizio dell’anno – è toccata a un imprenditore 50enne di Grotteria, il quale è stato deferito in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica dai Carabinieri della locale Stazione, poiché, a seguito di controlli esperiti unitamente a personale specializzato dell’Enel, è stato accertato che aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, attraverso un cavo elettrico lungo poco meno di un metro, poi sottoposto a sequestro. Così egli alterava sistematicamente la normale misurazione del consumo di energia elettrica, che, nel caso di specie, essendo riferito a un’attività produttiva, è stata ritenuta dagli operanti di consistente portata;
a Siderno, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà un pregiudicato 51enne di San Luca, sorpreso circolare nottetempo per quel centro a bordo dell’utilitaria di un suo conoscente, a bordo della quale è stata rinvenuta e sequestrata un’ascia della lunghezza complessiva di 120 centimetri;
i Carabinieri di Bovalino hanno deferito a piede libero:
un pensionato 79enne, per omessa custodia di armi, in quanto è stato sorpreso detenere, all’interno di un armadio facilmente accessibile un fucile da caccia, senza osservare le dovute cautele previste dalla rigorosa normativa di riferimento. L’arma è stata conseguentemente sequestrata;
un operaio 31enne di Africo, libero vigilato, poiché sorpreso alla guida di una potente e veloce autovettura, intestata alla madre, pur non essendo in possesso del prescritto documento di guida perché revocato il 2.8.2013 dalla Prefettura di Reggio Calabria proprio a seguito della sottoposizione del prevenuto al provvedimento della “libertà vigilata”. A seguito dell’occorso, il mezzo è stato sottoposto a sequestro;
in Brancaleone, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bianco hanno deferito in stato di libertà per porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere un imprenditore 38enne della zona, sorpreso, nottetempo, durante un controllo alla circolazione stradale in possesso di un coltello della lunghezza complessiva di 15 cm, poi sottoposto a sequestro;
ad Africo Nuovo, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà per violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dell’autorità amministrativa un’insegnante 56enne del luogo, poiché, proprietaria e custode di un’utilitaria sottoposta a sequestro amministrativo il 26 gennaio 2011 dalla Stazione Carabinieri di Samo, ne ha denunciato il furto il 27.10 u.s., asseritamente mentre era parcheggiata in quel centro abitato nei pressi dell’abitazione di residenza, quando invece l’obbligo in capo al custode prevede che il mezzo dato in affidamento giudiziario (che proprio per non gravare sulle finanze del proprietario viene consegnato allo stesso in caso di sequestro e non fatto trasportare presso le depositerie autorizzate) possa essere custodito esclusivamente in luogo non accessibile a terzi, e non, come in questo caso, sulla pubblica via;
ad Ardore, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri hanno deferito in stato di libertà un operaio 61enne del luogo, poiché, a seguito di controllo, è stato accertato che in qualità di custode di un ciclomotore, ancorché fosse sottoposto a sequestro dal 21.8.2012, ha continuato a utilizzarlo in violazione del vincolo da cui era gravato. A seguito dell’occorso, il mezzo è stato nuovamente sequestrato e affidato in custodia a una ditta specializzata nella custodia giudiziaria;
alle prime luci dell’alba, a Platì, i Carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone Eliportato Cacciatori d’Aspromonte di stanza in Vibo Valentia hanno rinvenuto, all’interno di alcuni vasi, una piantagione composta da 15 piante di cannabis indica, tutte alte in media un metro (si tratta di una specie nana, quella definita “olandese”, particolarmente florida – sviluppa ramificazioni e fogliame bassi – e facilmente occultabile per via delle ridotte dimensioni in altezza). La piantagione era stata realizzata all’interno di vasi posizionati lungo il corso di un canale in cemento armato, realizzato per il deflusso delle acque piovane e della fogna, e ad esso ancorati con del filo di ferro. S’indaga per risalire chi abbia coltivato le piante;
ad Africo Nuovo, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà per omessa variazione del luogo di detenzione delle armi un pensionato 64enne del posto, il quale, censito quale autorizzato detentore di armi, ha omesso di comunicare il cambio della località di detenzione del proprio fucile da caccia, comunque regolarmente custodito presso l’attuale abitazione di residenza.