DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DEL GRUPPO CARABINIERI DI LOCRI
SIDERNO: SI FINGONO POLIZIOTTI, DUE DISOCCUPATI VENGONO DENUNCIATI DAI VERI CARABINIERI.
I Carabinieri della locale Stazione, con il supporto dei colleghi della Radiomobile della Compagnia di Locri, hanno deferito in stato di libertà un 36enne e un 22 del posto, entrambi disoccupati, sorpresi nei pressi di quel lungomare verso le 2200 di ieri, poco dopo essersi qualificati come agenti di polizia con un cittadino che, alla guida della propria auto, li aveva sorpassati a loro dire illegittimamente e ponendo in essere una condotta pericolosa.
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L’immediato intervento dei militari dell’Arma, chiamati dall’interessato a mezzo del numero d’emergenza “112” ha permesso d’intercettare i prevenuti, trovati in possesso di una placca identificativa del tipo in uso agli agenti della Polizia Penitenziaria, nella circostanza sequestrata, e di appurare che, al momento del controllo, i due finti poliziotti avevano chiesto alla persona cui era stato intimato l’“ALT”, di corrispondere 50 €uro in cambio della mancata contestazione delle infrazioni al Codice della Strada contestategli poco prima. Da qui la denuncia per usurpazione di titoli e tentata truffa aggravata.
DENUNCIATI 4 CITTADINI DI NAZIONALITÀ INDIANA PER RISSA, LESIONI E PORTO ABUSIVO DI OGGETTI ATTI A OFFENDERE, NONCHÉ UBRIACHEZZA MOLESTA.
Ieri, a conclusione delle indagini esperite, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà 4 immigrati indiani, di età compresa fra i 31 e i 40 anni, tre dei quali clandestini, resisi protagonisti di una violenta lite legata probabilmente a una somma di denaro che l’unico dei quattro in regola con le norme di soggiorno non avrebbe voluto elargire “a titolo di aiuto” ai suoi connazionali. Il tutto è avvenuto poco dopo la mezzanotte del 2 giugno scorso, quando i 3 irregolari, pesantemente ubriachi, si sono recati in Via Cimato di Siderno, a casa del quarto personaggio di questa vicenda. Dalle parole ai fatti il passo è stato brevissimo. Sedata la rissa, segnalata da alcuni cittadini sul numero di pronto intervento 112, i Carabinieri hanno anche sequestrato un bastone di legno, lungo 150 centimetri, utilizzato nella zuffa. Prima di essere condotti in caserma, per gli accertamenti di rito, i quattro indiani sono stati medicati presso il Pronto Soccorso di Locri, venendo riscontrati affetti da diverse ferite e microfratture. Per i 3 clandestini sono state anche avviate le procedure per l’espulsione dal territorio nazionale.
DENUNCIATA UNA PERSONA PER RICETTAZIONE.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Siderno hanno denunciato un 43 enne di origine georgiana ma da tempo regolarmente residente in Italia per ricettazione. Sottoposto a controllo nei pressi di un esercizio commerciale dove era stato visto dai militari muoversi con atteggiamento sospetto, l’uomo è stato trovato in possesso di un costoso telefono cellulare di cui ne era stato denunciato il furto nel mese di gennaio scorso.
ARRESTATA UNA PERSONA PER GUIDA SENZA PATENTE.
Sempre nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Siderno hanno tratto in arresto un 40enne del luogo. Nei confronti dell’uomo i militari hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Catanzaro, a seguito della condanna a un mese di detenzione domiciliare. L’uomo, nel mese di luglio 2007, era stato sorpreso a Soverato circolare alla guida di un automezzo ancorchè non avesse mai conseguito la patente di guida.
BRANCALEONE. ARRESTATA UNA PERSONA PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA.
Ieri è stato convalidato l’arresto operato in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Brancaleone nella sera del 2 giugno scorso, allorquando essi sono intervenuti presso un’abitazione di quel centro, dove Zied CHOUCHEN, un 32enne di origine tunisina da tempo residente in Italia, per l’ennesima volta stava maltrattando la convivente romena, 40enne. Nella circostanza, i Carabinieri hanno accertato che gli episodi di violenza perpetrati dall’uomo nei confronti della donna si susseguivano sin dal novembre dello scorso anno e sono culminati nell’ennesima aggressione avvenuta nel tardo pomeriggio di lunedì scorso, cui l’immediato intervento dei Carabinieri ha posto termine.
È quello della Legge 15.10.2013, n. 119, recante “disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, un formidabile strumento apprestato dall’Ordinamento che garantisce maggiore protezione alle donne e contrasta, e se possibile previene, un fenomeno odioso e intollerabile. Infatti, al di là dell’inasprimento delle pene di 1/3 [se alla violenza assiste un minore e/o se la vittima è in stato di gravidanza e/o se la violenza è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno (anche se non convivente)], la legge prevede, tra l’altro, l’“arresto obbligatorio” in caso di flagranza per reati di maltrattamento familiare e stalking, nonché l’“allontanamento del coniuge violento dalla casa familiare” (che potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico), l’“irrevocabilità” della querela per violenza e maltrattamenti (sottraendo, di fatto, la vittima dal rischio di una nuova intimidazione tendente a fargliela ritirare) e il “patrocinio legale gratuito” per le vittime che non si possono permettere un avvocato.
SAN LUCA. ARRESTATO IL SORVEGLIATO SPECIALE SEBASTIANO NIRTA, CL. 1968, PER DETENZIONE ILLEGALE E PORTO IN LUOGO PUBBLICO DI ARMI COMUNI DA SPARO.
Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Stazione di San Luca (RC) hanno dato esecuzione a un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria – Ufficio esecuzioni penali, traendo in arresto Sebastiano NIRTA, cl. 1968, bracciante agricolo e sorvegliato speciale di p.s., dovendo egli scontare una pena di 2 anni di reclusione per il commesso tra San Luca e Carinola (Ce) il 17.05.2007.
L’odierno arrestato è stato coinvolto nelle indagini relative alla faida di San Luca che ha visto contrapposte dal 1991, le famiglie Nirta – Strangio e Pelle – Vottari e nell’ambito delle quali è stato indagato e successivamente assolto dalla Corte di Assise di Locri l’1.12.2013 anche suo fratello, Giuseppe alias “Charlie”, tutt’ora detenuto per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti, ritenuto inizialmente uno degli esecutori della nota strage di Duisburg del 15.08.2007, culmine della faida.
Il reato contestato a NIRTA Sebastiano, per il quale oggi si è proceduto all’arresto, risale alla primavera 2007, allorquando è stato appurato che egli, ancorchè ristretto presso il carcere di Carinola (CE) per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ha dato prova di avere nella propria disponibilità, in San Luca, alcune armi (una corta ed una lunga), di cui altri soggetti ne facevano richiesta.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Locri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.
BIANCO – DENUNCIATE DUE PERSONE PER VIOLAZIONE DELLE NORME IN MATERIA AMBIENTALE.
Nella mattinata di ieri, 03 giugno, i Carabinieri della Stazione di Bianco, hanno denunciato due persone del luogo per violazione delle norme in materia ambientale. Al termine di alcuni controlli presso esercizi commerciali della zona, i Carabinieri hanno accertato che i due uomini , titolari di due distinte attività, avevano scaricato acque reflue industriali in mancanza della prevista autorizzazione rilasciata dal locale Municipio.
SANT’AGATA DEL BIANCO. DENUNCIATA UNA PERSONA PER INOSSERVANZA DEI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ.
Ieri 3 giugno, i Carabinieri della Stazione di Caraffa del Bianco hanno denunciato un 64enne del luogo in quanto lo stesso, nonostante l’ordine di sospensione dei lavori emesso dal locale municipio, ha continuato a eseguire interventi edilizi abusivi in uno stabile di sua proprietà, per cui era stato già denunciato per abusivismo edilizio, che di conseguenza è stato posto sotto sequestro.
AFRICO. DENUNCIATA UNA PERSONA PER GUIDA SENZA PATENTE
Ieri 3 giugno i Carabinieri della Stazione di Africo hanno denunciato un 27enne del luogo per guida senza patente, dopo averlo sorpreso alla guida di un motociclo senza aver mai conseguito il documento di guida. Il mezzo è stato posto sotto sequestro.
MARINA DI GIOIOSA JONICA. ARRESTATO FEMIA DOMENICO, CL. 1939. DOVRÀ SCONTARE UNA PENA DI 1 ANNO, 5 MESI E 13 GIORNI PER RICETTAZIONE, DETENZIONE ABUSIVA DI ARMI, DETENZIONE ILLEGALE DI ARMI, E PORTO DI ARMA CLANDESTINA.
Ieri sera, i Carabinieri della locale Stazione, in ottemperanza alla revoca del decreto di sospensione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione e il ripristino dell’ordine medesimo emessa dalla procura della repubblica presso il tribunale ordinario di Locri – ufficio esecuzioni penali, hanno tratto in arresto FEMIA DOMENICO, pensionato 75enne, ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta nella sua articolazione locale denominata cosca AQUINO-COLUCCIO operante in Marina di Gioiosa Jonica, il quale dovrà scontare la pena residua della reclusione di 1 anno, 5 mesi e 13 giorni 13, in esecuzione di una sentenza pronunciata il 13.5.2009 dal G.I.P. presso il Tribunale Ordinario di Locri, confermata il 7.3.2012 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria – sezione penale e divenuta definitiva il 13.2.2014.
L’uomo, che al momento dell’arresto ha accusato un malore e pertanto è stato condotto precauzionalmente in ambulanza presso l’ospedale di Locri, dove si trova ricoverato e piantonato presso quel Reparto di Cardiologia, è risultato responsabile di ricettazione, detenzione abusiva di armi, detenzione illegale di armi, e porto di arma clandestina commessi
il 5.9.2008, in Contrada Calcinara di Roccella Jonica dove i Carabinieri di quella Compagnia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori del Gruppo Operativo Calabria di stanza in Vibo Valentia, nell’ambito di un servizio finalizzato alla ricerca del latitante COLUCCIO Salvatore, cl. 67, all’epoca inserito in quello che era l’“elenco dei 100 catturandi più pericolosi per fatti di Criminalità Organizzata ed altri gravi delitti”, a seguito di una perquisizione domiciliare effettuata presso un complesso residenziale di circa 1.000 metri quadri, di proprietà dello stesso FEMIA, rinvennero un bunker in perfetto stato di manutenzione, costituito da un vano dell’ampiezza di mt. 1,50 di larghezza per mt. 2,5 di lunghezza per mt. 2,5 di altezza, ricavato dietro la parete di un locale adibito a dispensa, sito al pian terreno dietro il vano cucina. Al manufatto, dotato di corrente elettrica ed impianto d’illuminazione ed aerazione, con all’interno una branda e un materasso, si poteva accedere attraverso l’azionamento di un congegno meccanico costituito da un cavo d’acciaio che, scorrendo su delle apposite guide, consentiva dal bagno poco distante di comandare a distanza l’apertura a scatto della serratura. Nel prosieguo della perquisizione, all’interno della camera da letto, dietro una finta presa elettrica a muro, veniva poi rinvenuta una pistola semiautomatica marca Beretta, mod. 70, con matricola abrasa, cal. 7,65, perfettamente funzionante, completa di 2 serbatoi della capacità di 8 colpi ciascuno e di 31 cartucce.
Una volta dimesso, l’uomo verrà tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, dove espierà la pena.