R. & p.
“La mozione sottoscritta dai colleghi Ciconte e Greco per spedire in giro per il mondo i ‘Bronzi di Riace’ ci stupisce ed è priva di ogni significato”
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
“Al di là di ogni considerazione di ordine storico-politico-istituzionale, pur sempre evidente – continua Nicolò – l’iniziativa dei colleghi Greco e Ciconte rimbalza come un ‘boatos’, nonostante la ‘questione Bronzi’ sia da tempo ormai cristallizzata scientificamente sull’impossibilità di rimuovere le statue dal Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria e farli diventare commessi viaggiatori della Regione. Pur non essendo un archeologo, peraltro, mi risulta che la materia di cui sono fatti i Bronzi di Riace è di spessore talmente tenue che ogni spostamento per il loro trasporto potrebbe sortire esiti distruttivi per la loro integrità. Ai colleghi Ciconte e Greco per i quali nutro stima, vorrei raccomandare, data l’occasione, di chiedere al Governo regionale e al presidente Oliverio di recitare, caso mai, il ‘mea culpa’ per gli errori fatti in questa legislatura, in merito alle inadempienze e ai fallimenti che si registrano in tutti i comparti, a partire dalla sanità e fino alle politiche del turismo. Anziché immaginare di far girare i Bronzi di Riace come trottole per il mondo – prosegue Alessandro Nicolò – sarebbe auspicabile invece che i colleghi sollecitino il Governo regionale e la propria maggioranza a pianificare il brand territoriale di tutta la Calabria, tutte quelle iniziative per consolidare il turismo in Calabria, perennemente bloccato sul ‘mordi e fuggì’ delle visite-lampo, lavorando per irrobustire il sistema dei trasporti e l’offerta di mobilità, in un tutt’uno con gli operatori turistici calabresi. Stiano tranquilli i colleghi, che, per quanto mi riguarda, mi adopererò affinchè l’ipotesi contenuta nella stessa mozione non abbia seguito. Il prossimo governo, mi auguro espressione del centrodestra, conclude l’esponente politico di FdI, lavorerà con maggiore puntualità ed efficacia a smuovere le acque stagnanti in cui versa il turismo regionale, dentro cui il Museo nazionale della Magna Grecia troverà certamente il posto che merita”.