di Valerio Filippi *
ROMA – Se i Bronzi potessero parlare direbbero che in quest’epoca post moderna, delle larghe intese, delle larghe bande, loro si ritroverebbero sempre ancorati in quel luogo, come se fosse il Partenone, la loro Patria, la loro dimora.
Ma non e’ cosi, essi chiusi e impediti di essere mostrati al mondo intero, dove e’ piu facile esporre un corpo nudo, raccontare una storia di cronaca, un caso di mala sanita’ oppure rappresentare uno pseudo patriottismo decadente e inopportuno dinanzi ai confini utopici territoriali.
Esiste un treno di nome Expo, una finestra affacciata sui continenti uno strumento di divulgazione in grado di oltrepassare limiti e confini Nazionali, di una potenza non immaginabile nei tempi passati. Siamo sommersi da una marea di inutili discorsi nel dubbio se lasciarli nel luogo dove si trovano, nel quale le presenze dei visitatori sono limitate e irrelevanti oppure permettere loro di volare ed esporsi al mondo, desideroso di poterli vedere.
Se fosse vivo, oggi, il grande presidente Pertini sicuramente non permetterebbe di escludere alla vista della maggioranza della popolazione italiana e straniera le meravigliose statue dei Bronzi, cosiddetti “di Riace”. Dal Messico alla Grande Mela, passando per Londra è un susseguirsi di opere Italiane, in particolare esistono installazioni dell’antica Roma presso il British Museum e non solo.
Da sempre la curiosità ha spinto l’uomo verso nuove scoperte, come ci insegna Ulisse dalle pagine dell’Odissea, che per scoprir “virtute e conoscenza” ha affrontato enormi fatiche e messo a repentaglio la sua vita.
Ora, i Bronzi rappresentano un pezzo fondamenale della nostra storia che ci riporta ai tempi gloriosi della “Magna Grecia”, della quale spesso ci si dimentica, dando per scontato che tutti ne siano a conoscenza.
Perchè il più delle volte, specie in questi ultimi tempi, in molti politici e organizzazioni culturali, e’ invalsa la tendenza a credere, molto semplicisticamente, che per riscattare la Calabria e il Sud in generale dal degrado culturale in cui è precipitata basti sprecare migliaia di euro per festival, folkfestival, sagre e quant’altro, quando sarebbe molto più importante valorizzare i Bronzi e renderli accessibili alla vista di tutte le persone che lo desiderano attraverso l’esposizione in luoghi come l’Expo e altri di eguale importanza nel mondo.
*: musicista e Patrón del Roma Tarantella Festival