RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LETTERA AI VENTENNI E TRENTENNI DI CAULONIA.
Cari ANNAMARIA, ERICA, FEDERICA, RAFFAELLA, MANUELA, FRANCESCO, LUIGI, ANDREA, ILARIO, ENZO, LUDOVICA, NICOLA, VICE, COSIMO, ENZA, PAOLA, LUCA, ILARIA, ELEONORA, TERESA, GIUSEPPE, ANTONIO, LETIZIA, FABIO, IRENE, DOMENICO, KATIA, GIOVANNI, LUCIA … Farò di tutto per evitare la paternale e la retorica. Le aborro. Provo a spiare sui vostri profili facebook e ammiro la vostra perspicacia, la vostra intelligenza e la vostra carica di vita.
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Vi vedo nelle foto della movida notturna scolpiti, colorati e belli come statue; più o meno negli stessi posti dove 35 – 40 anni fa, io e i miei coetanei al suono del jukebox del “sabbia d’oro”, o sotto i tamburi del “Tam Tam”, col cuore gonfio e i testosteroni che esplodevano, ci innamoravamo suppergiù come capita a voi oggi. Anzi sicuramente voi siete più disinvolti, meno timidi e impacciati di quanto lo fossimo noi. Vi vedo suonare disciplinati, garbati e in riga nella banda musicale; invidio la vostra capacità di ballare la tarantella da veri mastri di ballo. Vi osservo alla fermata dei pullman che vi conducono o vi riportano dalle università calabresi e non, coi vostri genitori ad attendervi orgogliosi e allo stesso tempo, forse, preoccupati di questi figli che si affacciano alla vita. Vi osservo speranzosi e fiduciosi per il futuro a cui andate incontro e verso il quale nutrite le aspettative migliori. Ed è giusto che sognate come lo fanno tutti i giovani di questo mondo: Vivere l’amore, studiare, prospettare una famiglia, procurarsi un lavoro, un’occupazione.
Ma tutti voi sapete e avvertite che non sarà una passeggiata; che finiti i bagordi e le delizie estive cominceranno le croci e le tristezze autunnali del pensare a un futuro incerto, al lavoro che non c’è; alla difficoltà e ai sacrifici che lo studio richiede; alla famiglia che dovrà aiutarvi a vivere.
So che alcuni di voi nelle università che frequentano conseguono ottimi risultati, ricevendo attestati di merito da parte dei docenti, dalle famiglie e dagli amici. Molti di voi provano a fare gli imprenditori e a provare sulla propria pelle il rischio di giocarsi tutto.
Tuttavia l’assenza del protagonismo giovanile e la tendenza all’individualismo come vera e unica via professata e condivisa, a Caulonia, come forse in tante altre parti del nostro sud, si toccano con mano e sono molto evidenti. Direi che, purtroppo, una forma blanda di omertà e disinteresse per i fatti della società sono, qui da noi, una vera e propria religione. Ahimè spesso sento che prevalgono i sentimenti negativi. La sfiducia e la contrarietà atavica per il lavoro di gruppo e la cooperazione. La speranza che con i sotterfugi e la via competitiva individuale, a scapito anche del migliore amico, ce la si può fare. Passano i luoghi comuni che riunendosi e affrontando i problemi uniti non serve; perchè tanto ci sarà sempre il raccomandato, il furbo e il birbante che scavalcherà i migliori e i competenti. Passa il luogo comune che la POLITICA non risolverà mai i vostri problemi perché è il luogo del malaffare, della corruzione, dei “veri mafiosi”; dei ladri; di coloro che vanno per sistemarsi i fatti loro. Vince la rassegnazione e l’antipolitica. Era qui che volevo arrivare: alla POLITICA. È vero! Avete ragione. Da sempre la politica ha contenuto in se gli elementi dannosi e virulenti appena detti. Ma ci sono i tempi in cui proprio i giovani si incazzano e sbaragliano le carte. Ve lo dico con le parole del più grande politico che abbiamo in questo momento, Papa Bergoglio: “siate controcorrente, … immischiatevi in politica …”
Non vi è altra via per scacciare la mala politica se non la buona politica. Non potete pensare che il vostro futuro e la vostra sistemazione sarà una soluzione individuale. Non potete buttare una lattina di alluminio, o una bottiglia di vetro o di plastica, un foglio di carta senza preoccuparvi che a seconda di dove andranno a finire potrebbero essere fra venti trent’anni fonte di malattie e di danni per i vostri figli; potranno rovinare irreparabilmente il nostro mare e l’acqua che berrete. Non potete girarvi dall’altra parte o far finta di non vedere se nel canale di Sicilia muoiono annegati centinaia di ragazzi come voi o se rimangono a morire di fame e di stenti nel deserto africano. Non potete far finta di niente se sentite parlare di ‘ndrangheta o se sentite parlare di femminicidio.
Altri ventenni e trentenni come voi in passato hanno espresso sdegno, si sono ribellati e hanno messo in subbuglio i sistemi.
Vorrei ricordarvi che abbiamo, con tutti i difetti e le lacune che volete, a capo del governo italiano un ragazzo di trentott’anni che ha scalato in poco tempo tutti i gradini al grido di rottamazione. Per ora regge, e, spero, non faccia scherzi e non ci deluda. In Calabria si stanno preparando a presentare la candidatura a presidente della Regione un giovane di trent’anni che si chiama Gianluca Callipo e una donna altrettanto brillante che si chiama Wanda Ferro. Non è vero che non cambia qualcosa e che non vi sono speranze. Ma questo dipenderà anche da voi. Da quanto vi metterete in gioco e avrete voglia di interessarvi alla politica e della politica.
La politica può e deve essere il luogo della creatività, della lealtà, dell’amicizia, dei valori puliti e sani in cui i ragazzi come voi credono.
Ve lo chiedo in nome di Mary Cirillo, di Lea Garofalo, di Rossella Casini, di Angelo Frammartino. Delle migliaia di ragazzi che cercando un centesimo della vita che voi conducete, muoiono in fondo al mediterraneo scappando da fame e guerre. Quei ragazzi cercano la libertà; noi la usiamo male, ne abbiamo da buttare via e non ce ne rendiamo conto. Non potete più chiudere gli occhi. Come diceva il buon De Andrè: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti …” (canzone del maggio)
(p.s. ci vediamo venerdì 29 agosto alla villa comunale di caulonia marina ore 19,00. ciao grazie, bruno grenci)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LETTERA AI VENTENNI E TRENTENNI DI CAULONIA.
Cari ANNAMARIA, ERICA, FEDERICA, RAFFAELLA, MANUELA, FRANCESCO, LUIGI, ANDREA, ILARIO, ENZO, LUDOVICA, NICOLA, VICE, COSIMO, ENZA, PAOLA, LUCA, ILARIA, ELEONORA, TERESA, GIUSEPPE, ANTONIO, LETIZIA, FABIO, IRENE, DOMENICO, KATIA, GIOVANNI, LUCIA … Farò di tutto per evitare la paternale e la retorica. Le aborro. Provo a spiare sui vostri profili facebook e ammiro la vostra perspicacia, la vostra intelligenza e la vostra carica di vita.
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Vi vedo nelle foto della movida notturna scolpiti, colorati e belli come statue; più o meno negli stessi posti dove 35 – 40 anni fa, io e i miei coetanei al suono del jukebox del “sabbia d’oro”, o sotto i tamburi del “Tam Tam”, col cuore gonfio e i testosteroni che esplodevano, ci innamoravamo suppergiù come capita a voi oggi. Anzi sicuramente voi siete più disinvolti, meno timidi e impacciati di quanto lo fossimo noi. Vi vedo suonare disciplinati, garbati e in riga nella banda musicale; invidio la vostra capacità di ballare la tarantella da veri mastri di ballo. Vi osservo alla fermata dei pullman che vi conducono o vi riportano dalle università calabresi e non, coi vostri genitori ad attendervi orgogliosi e allo stesso tempo, forse, preoccupati di questi figli che si affacciano alla vita. Vi osservo speranzosi e fiduciosi per il futuro a cui andate incontro e verso il quale nutrite le aspettative migliori. Ed è giusto che sognate come lo fanno tutti i giovani di questo mondo: Vivere l’amore, studiare, prospettare una famiglia, procurarsi un lavoro, un’occupazione.
Ma tutti voi sapete e avvertite che non sarà una passeggiata; che finiti i bagordi e le delizie estive cominceranno le croci e le tristezze autunnali del pensare a un futuro incerto, al lavoro che non c’è; alla difficoltà e ai sacrifici che lo studio richiede; alla famiglia che dovrà aiutarvi a vivere.
So che alcuni di voi nelle università che frequentano conseguono ottimi risultati, ricevendo attestati di merito da parte dei docenti, dalle famiglie e dagli amici. Molti di voi provano a fare gli imprenditori e a provare sulla propria pelle il rischio di giocarsi tutto.
Tuttavia l’assenza del protagonismo giovanile e la tendenza all’individualismo come vera e unica via professata e condivisa, a Caulonia, come forse in tante altre parti del nostro sud, si toccano con mano e sono molto evidenti. Direi che, purtroppo, una forma blanda di omertà e disinteresse per i fatti della società sono, qui da noi, una vera e propria religione. Ahimè spesso sento che prevalgono i sentimenti negativi. La sfiducia e la contrarietà atavica per il lavoro di gruppo e la cooperazione. La speranza che con i sotterfugi e la via competitiva individuale, a scapito anche del migliore amico, ce la si può fare. Passano i luoghi comuni che riunendosi e affrontando i problemi uniti non serve; perchè tanto ci sarà sempre il raccomandato, il furbo e il birbante che scavalcherà i migliori e i competenti. Passa il luogo comune che la POLITICA non risolverà mai i vostri problemi perché è il luogo del malaffare, della corruzione, dei “veri mafiosi”; dei ladri; di coloro che vanno per sistemarsi i fatti loro. Vince la rassegnazione e l’antipolitica. Era qui che volevo arrivare: alla POLITICA. È vero! Avete ragione. Da sempre la politica ha contenuto in se gli elementi dannosi e virulenti appena detti. Ma ci sono i tempi in cui proprio i giovani si incazzano e sbaragliano le carte. Ve lo dico con le parole del più grande politico che abbiamo in questo momento, Papa Bergoglio: “siate controcorrente, … immischiatevi in politica …”
Non vi è altra via per scacciare la mala politica se non la buona politica. Non potete pensare che il vostro futuro e la vostra sistemazione sarà una soluzione individuale. Non potete buttare una lattina di alluminio, o una bottiglia di vetro o di plastica, un foglio di carta senza preoccuparvi che a seconda di dove andranno a finire potrebbero essere fra venti trent’anni fonte di malattie e di danni per i vostri figli; potranno rovinare irreparabilmente il nostro mare e l’acqua che berrete. Non potete girarvi dall’altra parte o far finta di non vedere se nel canale di Sicilia muoiono annegati centinaia di ragazzi come voi o se rimangono a morire di fame e di stenti nel deserto africano. Non potete far finta di niente se sentite parlare di ‘ndrangheta o se sentite parlare di femminicidio.
Altri ventenni e trentenni come voi in passato hanno espresso sdegno, si sono ribellati e hanno messo in subbuglio i sistemi.
Vorrei ricordarvi che abbiamo, con tutti i difetti e le lacune che volete, a capo del governo italiano un ragazzo di trentott’anni che ha scalato in poco tempo tutti i gradini al grido di rottamazione. Per ora regge, e, spero, non faccia scherzi e non ci deluda. In Calabria si stanno preparando a presentare la candidatura a presidente della Regione un giovane di trent’anni che si chiama Gianluca Callipo e una donna altrettanto brillante che si chiama Wanda Ferro. Non è vero che non cambia qualcosa e che non vi sono speranze. Ma questo dipenderà anche da voi. Da quanto vi metterete in gioco e avrete voglia di interessarvi alla politica e della politica.
La politica può e deve essere il luogo della creatività, della lealtà, dell’amicizia, dei valori puliti e sani in cui i ragazzi come voi credono.
Ve lo chiedo in nome di Mary Cirillo, di Lea Garofalo, di Rossella Casini, di Angelo Frammartino. Delle migliaia di ragazzi che cercando un centesimo della vita che voi conducete, muoiono in fondo al mediterraneo scappando da fame e guerre. Quei ragazzi cercano la libertà; noi la usiamo male, ne abbiamo da buttare via e non ce ne rendiamo conto. Non potete più chiudere gli occhi. Come diceva il buon De Andrè: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti …” (canzone del maggio)
(p.s. ci vediamo venerdì 29 agosto alla villa comunale di caulonia marina ore 19,00. ciao grazie, bruno grenci)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LETTERA AI VENTENNI E TRENTENNI DI CAULONIA.
Cari ANNAMARIA, ERICA, FEDERICA, RAFFAELLA, MANUELA, FRANCESCO, LUIGI, ANDREA, ILARIO, ENZO, LUDOVICA, NICOLA, VICE, COSIMO, ENZA, PAOLA, LUCA, ILARIA, ELEONORA, TERESA, GIUSEPPE, ANTONIO, LETIZIA, FABIO, IRENE, DOMENICO, KATIA, GIOVANNI, LUCIA … Farò di tutto per evitare la paternale e la retorica. Le aborro. Provo a spiare sui vostri profili facebook e ammiro la vostra perspicacia, la vostra intelligenza e la vostra carica di vita.
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Vi vedo nelle foto della movida notturna scolpiti, colorati e belli come statue; più o meno negli stessi posti dove 35 – 40 anni fa, io e i miei coetanei al suono del jukebox del “sabbia d’oro”, o sotto i tamburi del “Tam Tam”, col cuore gonfio e i testosteroni che esplodevano, ci innamoravamo suppergiù come capita a voi oggi. Anzi sicuramente voi siete più disinvolti, meno timidi e impacciati di quanto lo fossimo noi. Vi vedo suonare disciplinati, garbati e in riga nella banda musicale; invidio la vostra capacità di ballare la tarantella da veri mastri di ballo. Vi osservo alla fermata dei pullman che vi conducono o vi riportano dalle università calabresi e non, coi vostri genitori ad attendervi orgogliosi e allo stesso tempo, forse, preoccupati di questi figli che si affacciano alla vita. Vi osservo speranzosi e fiduciosi per il futuro a cui andate incontro e verso il quale nutrite le aspettative migliori. Ed è giusto che sognate come lo fanno tutti i giovani di questo mondo: Vivere l’amore, studiare, prospettare una famiglia, procurarsi un lavoro, un’occupazione.
Ma tutti voi sapete e avvertite che non sarà una passeggiata; che finiti i bagordi e le delizie estive cominceranno le croci e le tristezze autunnali del pensare a un futuro incerto, al lavoro che non c’è; alla difficoltà e ai sacrifici che lo studio richiede; alla famiglia che dovrà aiutarvi a vivere.
So che alcuni di voi nelle università che frequentano conseguono ottimi risultati, ricevendo attestati di merito da parte dei docenti, dalle famiglie e dagli amici. Molti di voi provano a fare gli imprenditori e a provare sulla propria pelle il rischio di giocarsi tutto.
Tuttavia l’assenza del protagonismo giovanile e la tendenza all’individualismo come vera e unica via professata e condivisa, a Caulonia, come forse in tante altre parti del nostro sud, si toccano con mano e sono molto evidenti. Direi che, purtroppo, una forma blanda di omertà e disinteresse per i fatti della società sono, qui da noi, una vera e propria religione. Ahimè spesso sento che prevalgono i sentimenti negativi. La sfiducia e la contrarietà atavica per il lavoro di gruppo e la cooperazione. La speranza che con i sotterfugi e la via competitiva individuale, a scapito anche del migliore amico, ce la si può fare. Passano i luoghi comuni che riunendosi e affrontando i problemi uniti non serve; perchè tanto ci sarà sempre il raccomandato, il furbo e il birbante che scavalcherà i migliori e i competenti. Passa il luogo comune che la POLITICA non risolverà mai i vostri problemi perché è il luogo del malaffare, della corruzione, dei “veri mafiosi”; dei ladri; di coloro che vanno per sistemarsi i fatti loro. Vince la rassegnazione e l’antipolitica. Era qui che volevo arrivare: alla POLITICA. È vero! Avete ragione. Da sempre la politica ha contenuto in se gli elementi dannosi e virulenti appena detti. Ma ci sono i tempi in cui proprio i giovani si incazzano e sbaragliano le carte. Ve lo dico con le parole del più grande politico che abbiamo in questo momento, Papa Bergoglio: “siate controcorrente, … immischiatevi in politica …”
Non vi è altra via per scacciare la mala politica se non la buona politica. Non potete pensare che il vostro futuro e la vostra sistemazione sarà una soluzione individuale. Non potete buttare una lattina di alluminio, o una bottiglia di vetro o di plastica, un foglio di carta senza preoccuparvi che a seconda di dove andranno a finire potrebbero essere fra venti trent’anni fonte di malattie e di danni per i vostri figli; potranno rovinare irreparabilmente il nostro mare e l’acqua che berrete. Non potete girarvi dall’altra parte o far finta di non vedere se nel canale di Sicilia muoiono annegati centinaia di ragazzi come voi o se rimangono a morire di fame e di stenti nel deserto africano. Non potete far finta di niente se sentite parlare di ‘ndrangheta o se sentite parlare di femminicidio.
Altri ventenni e trentenni come voi in passato hanno espresso sdegno, si sono ribellati e hanno messo in subbuglio i sistemi.
Vorrei ricordarvi che abbiamo, con tutti i difetti e le lacune che volete, a capo del governo italiano un ragazzo di trentott’anni che ha scalato in poco tempo tutti i gradini al grido di rottamazione. Per ora regge, e, spero, non faccia scherzi e non ci deluda. In Calabria si stanno preparando a presentare la candidatura a presidente della Regione un giovane di trent’anni che si chiama Gianluca Callipo e una donna altrettanto brillante che si chiama Wanda Ferro. Non è vero che non cambia qualcosa e che non vi sono speranze. Ma questo dipenderà anche da voi. Da quanto vi metterete in gioco e avrete voglia di interessarvi alla politica e della politica.
La politica può e deve essere il luogo della creatività, della lealtà, dell’amicizia, dei valori puliti e sani in cui i ragazzi come voi credono.
Ve lo chiedo in nome di Mary Cirillo, di Lea Garofalo, di Rossella Casini, di Angelo Frammartino. Delle migliaia di ragazzi che cercando un centesimo della vita che voi conducete, muoiono in fondo al mediterraneo scappando da fame e guerre. Quei ragazzi cercano la libertà; noi la usiamo male, ne abbiamo da buttare via e non ce ne rendiamo conto. Non potete più chiudere gli occhi. Come diceva il buon De Andrè: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti …” (canzone del maggio)
(p.s. ci vediamo venerdì 29 agosto alla villa comunale di caulonia marina ore 19,00. ciao grazie, bruno grenci)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LETTERA AI VENTENNI E TRENTENNI DI CAULONIA.
Cari ANNAMARIA, ERICA, FEDERICA, RAFFAELLA, MANUELA, FRANCESCO, LUIGI, ANDREA, ILARIO, ENZO, LUDOVICA, NICOLA, VICE, COSIMO, ENZA, PAOLA, LUCA, ILARIA, ELEONORA, TERESA, GIUSEPPE, ANTONIO, LETIZIA, FABIO, IRENE, DOMENICO, KATIA, GIOVANNI, LUCIA … Farò di tutto per evitare la paternale e la retorica. Le aborro. Provo a spiare sui vostri profili facebook e ammiro la vostra perspicacia, la vostra intelligenza e la vostra carica di vita.
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Vi vedo nelle foto della movida notturna scolpiti, colorati e belli come statue; più o meno negli stessi posti dove 35 – 40 anni fa, io e i miei coetanei al suono del jukebox del “sabbia d’oro”, o sotto i tamburi del “Tam Tam”, col cuore gonfio e i testosteroni che esplodevano, ci innamoravamo suppergiù come capita a voi oggi. Anzi sicuramente voi siete più disinvolti, meno timidi e impacciati di quanto lo fossimo noi. Vi vedo suonare disciplinati, garbati e in riga nella banda musicale; invidio la vostra capacità di ballare la tarantella da veri mastri di ballo. Vi osservo alla fermata dei pullman che vi conducono o vi riportano dalle università calabresi e non, coi vostri genitori ad attendervi orgogliosi e allo stesso tempo, forse, preoccupati di questi figli che si affacciano alla vita. Vi osservo speranzosi e fiduciosi per il futuro a cui andate incontro e verso il quale nutrite le aspettative migliori. Ed è giusto che sognate come lo fanno tutti i giovani di questo mondo: Vivere l’amore, studiare, prospettare una famiglia, procurarsi un lavoro, un’occupazione.
Ma tutti voi sapete e avvertite che non sarà una passeggiata; che finiti i bagordi e le delizie estive cominceranno le croci e le tristezze autunnali del pensare a un futuro incerto, al lavoro che non c’è; alla difficoltà e ai sacrifici che lo studio richiede; alla famiglia che dovrà aiutarvi a vivere.
So che alcuni di voi nelle università che frequentano conseguono ottimi risultati, ricevendo attestati di merito da parte dei docenti, dalle famiglie e dagli amici. Molti di voi provano a fare gli imprenditori e a provare sulla propria pelle il rischio di giocarsi tutto.
Tuttavia l’assenza del protagonismo giovanile e la tendenza all’individualismo come vera e unica via professata e condivisa, a Caulonia, come forse in tante altre parti del nostro sud, si toccano con mano e sono molto evidenti. Direi che, purtroppo, una forma blanda di omertà e disinteresse per i fatti della società sono, qui da noi, una vera e propria religione. Ahimè spesso sento che prevalgono i sentimenti negativi. La sfiducia e la contrarietà atavica per il lavoro di gruppo e la cooperazione. La speranza che con i sotterfugi e la via competitiva individuale, a scapito anche del migliore amico, ce la si può fare. Passano i luoghi comuni che riunendosi e affrontando i problemi uniti non serve; perchè tanto ci sarà sempre il raccomandato, il furbo e il birbante che scavalcherà i migliori e i competenti. Passa il luogo comune che la POLITICA non risolverà mai i vostri problemi perché è il luogo del malaffare, della corruzione, dei “veri mafiosi”; dei ladri; di coloro che vanno per sistemarsi i fatti loro. Vince la rassegnazione e l’antipolitica. Era qui che volevo arrivare: alla POLITICA. È vero! Avete ragione. Da sempre la politica ha contenuto in se gli elementi dannosi e virulenti appena detti. Ma ci sono i tempi in cui proprio i giovani si incazzano e sbaragliano le carte. Ve lo dico con le parole del più grande politico che abbiamo in questo momento, Papa Bergoglio: “siate controcorrente, … immischiatevi in politica …”
Non vi è altra via per scacciare la mala politica se non la buona politica. Non potete pensare che il vostro futuro e la vostra sistemazione sarà una soluzione individuale. Non potete buttare una lattina di alluminio, o una bottiglia di vetro o di plastica, un foglio di carta senza preoccuparvi che a seconda di dove andranno a finire potrebbero essere fra venti trent’anni fonte di malattie e di danni per i vostri figli; potranno rovinare irreparabilmente il nostro mare e l’acqua che berrete. Non potete girarvi dall’altra parte o far finta di non vedere se nel canale di Sicilia muoiono annegati centinaia di ragazzi come voi o se rimangono a morire di fame e di stenti nel deserto africano. Non potete far finta di niente se sentite parlare di ‘ndrangheta o se sentite parlare di femminicidio.
Altri ventenni e trentenni come voi in passato hanno espresso sdegno, si sono ribellati e hanno messo in subbuglio i sistemi.
Vorrei ricordarvi che abbiamo, con tutti i difetti e le lacune che volete, a capo del governo italiano un ragazzo di trentott’anni che ha scalato in poco tempo tutti i gradini al grido di rottamazione. Per ora regge, e, spero, non faccia scherzi e non ci deluda. In Calabria si stanno preparando a presentare la candidatura a presidente della Regione un giovane di trent’anni che si chiama Gianluca Callipo e una donna altrettanto brillante che si chiama Wanda Ferro. Non è vero che non cambia qualcosa e che non vi sono speranze. Ma questo dipenderà anche da voi. Da quanto vi metterete in gioco e avrete voglia di interessarvi alla politica e della politica.
La politica può e deve essere il luogo della creatività, della lealtà, dell’amicizia, dei valori puliti e sani in cui i ragazzi come voi credono.
Ve lo chiedo in nome di Mary Cirillo, di Lea Garofalo, di Rossella Casini, di Angelo Frammartino. Delle migliaia di ragazzi che cercando un centesimo della vita che voi conducete, muoiono in fondo al mediterraneo scappando da fame e guerre. Quei ragazzi cercano la libertà; noi la usiamo male, ne abbiamo da buttare via e non ce ne rendiamo conto. Non potete più chiudere gli occhi. Come diceva il buon De Andrè: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti …” (canzone del maggio)
(p.s. ci vediamo venerdì 29 agosto alla villa comunale di caulonia marina ore 19,00. ciao grazie, bruno grenci)