di Enzo Lacopo
Chi era il violinista Bruno Musitano? A Gioiosa Jonica in via Cavour angolo vico Brofferio vi è una targa commemorativa. A riscoprirlo nel 2000 sono il tenore Demetrio Colaci ed il M° Stefano Pagliani, primo violino del Teatro alla Scala di Milano, che trovandosi a Reggio Calabria, ospiti dell’Accademia Musicale Hipponiana, ascoltando per caso alcune sue incisioni decidono di scrivere la vita di Bruno Musitano. Nel 2001 il Comune di Gioiosa Jonica pose una targa commemorativa nella casa dove il giovane musicista trascorse gli anni della sua adolescenza e dove ancor oggi è ricordato.
Nel Dicembre 1979 Henryk Szeryng, nato nella città natale di Federic Chopìn a Zelazowa Wola in Polonia, uno dei maggiori violinisti, famoso per la sua interpretazione delle sonate e partite di Johann Sebastian Bach, scriveva :‹‹Considero Bruno Musitano uno dei più straordinari violinisti della sua generazione. In lui coesistono una rara combinazione fra autentica musicalità e abilità strumentale. Il suono ha calore, purezza e carica trascinante. La tecnica è elegante e controllata. Il M° Musitano ha un vasto repertorio che abbraccia l’intera serie dei capolavori classici e romantici includendo anche alcuni sconosciuti lavori contemporanei. Ho avuto il privilegio di consigliare Bruno in parecchie occasioni ed è mia convinzione che la sua qualità artistica sarà presto riconosciuta in tutto il mondo. Parigi, dicembre 1979››. Bruno Musitano nasce a Cannitello il 19 maggio 1943, finita la guerra il padre si trasferisce a Gioiosa Jonica dove lavora presso la filiale del Banco di Napoli. Dopo aver visto un film sulla vita di Paganini rimane affascinato dal suono del violino e quando inizia, ancora piccolo, a studiare musica mostra i segni inconfutabili di una grande attitudine allo studio del violino. All’età di sette anni vince un concorso alla radio, “il campanile d’argento”, suonando la trascrizione del “Cardellino” di Vivaldi con una sicurezza tale da non far riconoscere il timido bambino che tutti conoscevano. A seguito di tale esperienza, riesce ad ottenere una audizione presso il M° Alberto Curci, docente del Conservatorio Musicale di S. Pietro a Majella di Napoli, il quale non ha dubbi sul talento artistico e consiglia il padre di fargli sostenere l’esame di ammissione al Conservatorio Musicale “Santa Cecilia” di Roma. A soli nove anni, Bruno lascia la Calabria per stabilirsi a Roma dove frequenta prima la classe della Professoressa Pina Carmirelli e successivamente quella del Professor Arrigo Pelliccia. Trascorre anni duri, di solitudine, lontano dagli affetti più cari. Tutto questo serve a rafforzare il suo carattere, capisce che quando si vuole ottenere qualcosa c’è sempre un prezzo da pagare. Consegue brillantemente il diploma, acquisendo il tanto agognato titolo. Frequenta la Konzertausbildungklasse del M° Max Rostal a Berna e successivamente un corso di perfezionamento presso l’ Accademia Chigana di Siena con il M° Franco Gulli che gli permette di entrare nella classe del M° Corrado Romano presso il Conservatorio Musicale di Ginevra dove vince il primo premio di virtuosismo ed un premio speciale riservato al miglior violinista del Conservatorio: una borsa di studio che gli permette di diventare l’allievo di uno dei grandi violinisti dell’epoca, il M° polacco Henryk Szeryng con il quale si instaura uno magnifico rapporto fondato su una perfetta intesa. Szering lo considerava un collega piuttosto che un allievo.
L’attività concertistica fu intensa.
Dal 1964 al 1967 fa parte dell’Orchestra da Camera dell’Accademia Musicale Napoletana diretta da Pietro Guarino, con la quale partecipa ad una tournèe in Germania, Svezia e Norvegia. Successivamente partecipa ad una lunga tournèe di quattro mesi in America. Nel 1967 occupa il posto di primo dei secondi violini nell’Orchestra da camera di Zurigo diretta da Edmond de Stoutz e nel 1968 con la Junges Sinfonicorchester. Assieme al violoncellista Francois Guye ed al pianista Oswald Russel fonda un Trio con il quale riscuote un grande favore di critica e di pubblico in Svizzera e Francia. Effettua diverse registrazioni per la radio e la televisione con l’Orchestra Suisse Romande. Da solista, nell’ottobre del 1974, tiene un recital che riscuote un grande successo, nella famosa Wigmore Hall di Londra con lusinghiere recensioni degli autorevoli critici del “The Times” e del “The Daily telegraph” che evidenziano l’ottima tecnica e la naturale attitudine a suonare in modo lirico. L’intensa attività concertistica solistica di Bruno annovera collaborazioni con l’Orchestra del Suisse Romande con l’esecuzione del Primo Concerto di Paganini al Victorial Hall, direttore Samuel Band-Bovy, il secondo conserto di Wieniawsky all’aperto nel Cour de L’hotel de Ville di Ginevra, diretto da Kurt Bross e il concerto di Bruch, accompagnato dal Collegium Accademicum, diretto da Robert Dunaud. Ed ancora con i “Solisti Romands”, diretti da Arpad Gerecz al Festival di Stavelot con Artur Grimiaux. Pochi i concerti in Italia accompagnato dalla pianista italo-argentina Edith Murano. Si esibiscono a Roma, Messina, Reggio Calabria, Lecce, Bologna, Milano, Firenze. Vasto il suo repertorio Bach, Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Mozart, Paganini, Ravel, Wieniawsky, Schumann. A Reggio Calabria vive il fratello Piero che è stato uno dei nostri presso il Centro Trasfusionale di Locri, prestando la sua opera in qualità di biotecnologo. ll 24 maggio 1980 il violinista Bruno, a soli 37 anni muore in un incidente stradale alla periferia di Ginevra, città dove si era stabilito da diversi anni. La sua anima vola in cielo. Il suo violino smette di suonare. La sua voce, la sua allegria, la sua musica suonano sempre nel cuore e nella mente di chi lo ha conosciuto ed amato.