R. & P.
Sabato 17 gennaio alle ore 10:30 presso l’aula magna del Liceo Classico “Ivo Oliveti” di Locri (RC) si è svolto un convegno sulle tematiche di Bullismo e Baby Gang organizzato dal Lions Club e dal Leo Club “Luigi Mory” di Locri. L’incontro è stato un momento importante per riflettere e discutere su un fenomeno di grande attualità, attraverso autorevoli interventi di studiosi e professionisti riconosciuti tra i maggiori esperti del settore.
Il bullismo è un fenomeno studiato all’interno del contesto scolastico, dalle scuole primarie a quelle superiori. Si tratta di prepotenze persistenti che un gruppo attua verso uno specifico soggetto spesso vulnerabile per etnia, identità sessuale, aspetto fisico o condizione psicofisica. La composizione del gruppo prevede un leader, il bullo, i sostenitori e gli spettatori. Per baby gang s’intende, invece, un gruppo che commette atti devianti e criminali le cui azioni sono rivolte a soggetti diversi, finalizzate ad ottenere vantaggi materiali o vantaggi relazionali rispetto al gruppo come rafforzare la propria leadership dimostrando più coraggio degli altri. I saluti iniziali, l’introduzione ai lavori e la coordinazione del convegno, sono stati affidati al Presidente Leo Dott.ssa Antonella Gimondo. Il presidente Lions Dott. Giuseppe Macrì ha dato una definizione dello sguardo dell’approccio ideologico, metodologico e strutturale dell’evento, ringraziando i relatori per aver arricchito la giornata con i loro importantissimi interventi. Inoltre, ha spiegato cosa siano i Lions ed i Leo, sottolineando l’importanza della collaborazione tra “i grandi” ed “il futuro” ed elogiando la figura tramite nella persona di Toni Zuccarini.
I presidenti sono stati coadiuvati nell’organizzazione dell’evento dalla Referente I.I.S: “Oliveti Panetta” sul Bullismo e Cyberbullismo, la Prof.ssa Anna Maria Mittica; dalla Dott.ssa Caterina De Stefano psichiatra e psicoterapeuta, nonché coordinatore distrettuale Lions sul tema “Bullismo e Cyberbullismo” e dall’ Avv. Ferdinando Iacopino, Regional Leadership Institute Lions. Gli interventi sono stati focalizzati sulla prevenzione che può essere operata a livello scolastico e nei contesti educativi per quanto concerne la violenza giovanile. E’ stato spiegato che per ciò che attiene alle azioni di bullismo, solitamente di rilevanza non penale, spesso messe in atto da soggetti non imputabili, l’intervento possibile riguarda l’adozione di misure a carattere amministrativo, come la sospensione dalla scuola, oppure la mediazione tra pari, cercando una riconciliazione tra il bullo e la vittima. I gruppi criminali che commettono reati, saranno poi inseriti nel circuito processuale minorile, che ha un’attitudine responsabilizzante e cerca di promuovere le risorse cognitive, emotive, familiari e sociali dei minori, per prevenire il rischio di recidiva del reato. La prevenzione può e dovrebbe essere svolta a partire dalle scuole ed a seguire dalla famiglia e dalla società stessa. L’obiettivo deve essere la responsabilizzazione dei ragazzi, che significa incrementare la loro capacità di mettersi al posto dell’altro per comprendere le conseguenze delle azioni commesse. Si tratta di attivare la loro capacità riflessiva e di autoregolazione del comportamento, in funzione pro-sociale.
Maria Chiara Mangiavillano
Stampa Leo Club d’Area Calabria – Distretto 108Ya