di Domenica Bumbaca
LOCRI – Sembrava non potesse mai accadere che il numero 7 del Lokron, Alfredo Gnisci, lui che ha sempre vestito la maglia del Locri, prima Pegaso, Interlocride e poi nella sua Lokron calcio a 5, lasciasse il futsal amaranto della sua città per andare a giocare altrove.
Alfredo Gnisci domani firmerà per il Bovalino c5. Dopo 5 anni, di cui 4 da capitano, allenatore per tre anni della juniores e factotum della società, prima con il presidente Franco, e dopo la fusione con l’Epizephiry, con Cusato e Romeo, dopo tre anni in serie C1, uno C2, uno in D, un secondo posto ed un terzo in supercoppa, 115 presenze, prendendosi il primato, 111 goal in campionato (dietro a Pasquale Franco), Gnisci da domani sarà un uomo del Bovalino. Come lui anche Benvenuto e Fiorenza, già avevano scelto la società di Scordino e quest’anno anche Errigo farà parte del gruppo bovalinese. Quella di Gnisci è stata, sicuramente, la scelta più difficile, perché lascia il suo cuore in quella casacca numero 7 che per molti anni l’ha visto sudare, sacrificarsi, gioire e soffrire. Una parte del suo Lokron, quello dell’era del compianto Lello Franco, non c’è più. Restano i ricordi, l’esperienza vissuta, senza rimpianti ma con un nodo alla gola lascia quel palasport per aprire un’altra porta. Lo fa per cambiare, per fare un’esperienza e« ho scelto di andare a Bovalino – dice l’ “ex” capitano amaranto- perché ho intravisto passione e dedizione nell’organizzazione e nella voglia di far crescere gruppo e squadra. Ringrazio i fratelli Scordino per la disponibilità nella trattativa, ringraziando anche le altre società che mi hanno contattato precedentemente». «Si chiude un capitolo importante della mia vita, ho dato tutto al Lokron, adesso è il momento di cambiare ma non potrò mai dimenticare cinque anni indimenticabili. Voglio ringraziare la società attuale (Cusato, Romeo, Rogolino) e quella passata (Puro, Zucco, Bartolo, Femia, Bumbaca) , tutti i miei compagni di squadra che mi hanno insegnato tanto, dal più veterano Coluccio al più giovane Cuzzocrea, e tutti i ragazzi che ho avuto l’onore di allenare, spero- continua- di aver lasciato qualcosa in loro». Così quella maglia amaranto rimarrà nell’armadio, a ricordare che Gnisci era, ma continuerà ad esserlo un uomo del Lokron, il pupillo. Eh già, quel giovanotto cresciuto con gli insegnamenti di un presidente, quello che da lassù, anche se con il cuore solo amaranto locrese, farà lo stesso il tifo per Gnisci. E il numero 7 lo sa bene. A lui il più grande ringraziamento, perché è grazie a quell’uomo testardo qual era Lello Franco che il Lokron esiste.