R. & P.
Se da un lato l’esercito degli animalisti si adopera attivamente nelle battaglie a difesa degli animali e anche contro la caccia, dall’altro un cospicuo numero di persone esercita abitualmente la pratica venatoria come hobby, partecipando a manifestazioni ad essa dedicate.
Un evento molto partecipato, sia dai cacciatori calabresi che da quelli di altre regioni d’Italia, si è svolto a Gerace, paese enumerato tra i borghi più belli d’Italia, che, secondo la leggenda che racconta la sua fondazione, deve il suo nome proprio ad uno sparviero, in greco “ierax”, che nel 915 guidò i Locresi verso i monti,fino al sito originario del borgo, per sfuggire alle incursioni saracene.
Qui, il Presidente della Federazione Italiana della Caccia sezione di Gerace, Francesco Lizzi, il 28 e 29 aprile ha organizzato il “terzo trofeo interregionale Cinque Martiri di Gerace”, diviso in quattro categorie (cacciatori, garisti, junior e veterani), con premi per i primi tre classificati.
La manifestazione ha avuto luogo presso la zona di addestramento cani “la Pendinella” della famiglia Fiordaliso, punto di riferimento per i cacciatori della zona, che ha offerto ospitalità ad un evento, che è stato, senza dubbio, un momento di aggregazione e divertimento.
Alla manifestazione è intervenuto anche il consigliere di minoranza di Gerace, Rudi Lizzi, che, oltre a complimentarsi per l’organizzazione di un evento che ha portato ancora una volta Gerace fuori dai confini regionali, coinvolgendo, appunto, partecipanti anche dalla Campania, dalla Puglia e dal Lazio, ha colto l’occasione per esprimere ai cacciatori il suo sostegno e quello del suo gruppo politico.
Infatti, dopo aver rivolto i suoi saluti in particolare ai cacciatori di fuori regione, accolti con l’ospitalità che contraddistingue i geracesi ed in generale tutti i calabresi, il consigliere ha affrontato le problematiche vissute dai cacciatori, che, oltre a non essere ben visti dagli animalisti, spesso non possono svolgere il loro hobby preferito, perché si ritrovano a non vedersi rinnovato il porto d’armi in assenza di una valida motivazione.
Il consigliere ha poi espresso la sua disponibilità a raccogliere le istanze dei cacciatori sulle problematiche che li riguardano, impegnandosi a farsi portavoce con il suo referente politico in seno al consiglio regionale, l’On. le Alessandro Nicolò, già impegnato a favore della caccia.
Elena Gratteri
Da geracese, scrivo per manifestare il mio più sentito dissenso, non tanto per la manifestazione, pur essendo convintamente contro la caccia, quanto per il titolo che è stato dato al trofeo di cui, non mi duole, non conoscevo neppure l’esistenza. Credo che i 5 Martiri di Gerace avrebbero meritato ben altro ricordo: un premio scolastico, un libro (e ce ne sono stati parecchi), una tesi di laurea (e ce ne sono state), una rievocazione annuale, ecc. Il trofeo avrebbe potuto avere ben altro nome, più consono al tipo di attività: Trofeo Aspromonte, Trofeo Locride o più semplicemente Trofeo Gerace.
Mi si permetta lo sfogo ma è come se i Martiri fossero stati fucilati per la seconda volta. Con stima Mimmo Femia