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In merito alla morte di Agazio Fraietta, studioso del giudaismo calabrese e animatore del blog ‘Calabria judaica’, e del giornalista e operatore televisivo Michele Porcelli, morto tragicamente cadendo in un dirupo mentre faceva delle riprese, Klaus Davi esprime il proprio profondo rammarico: “Sono stati entrambi due assolute eccellenze della nostra regione. Agazio Fraietta perché si è battuto come un leone per riaffermare l’identità ebraica della Calabria con studi, approfondimenti e vere e proprie inchieste degne di uno studioso accademico. Agazio era un signore molto educato ma anche determinato a difendere le proprie idee. Era andato molto avanti nella sua adesione all’ebraismo ed era sul punto di convertirsi. Poi per un motivo che non volle mai spiegare interruppe il suo percorso di conversione. Detto questo, il suo contributo culturale è stato enorme e uno schiaffo in faccia a tutti gli antisemiti, soggetti che con questa regione culla di tutte le grandi religioni non hanno nulla a che fare. Grazie all’opera di Fraietta è stato capito il legame profondo tra la storia ebraica e la storia della Calabria, due cose in una dove per il razzismo non ci può essere spazio”. Klaus Davi ricorda anche l’operatore televisivo Michele Porcelli: “Ho lavorato con lui a LaC Tv, una persona di estrema competenza e disposto ad affrontare rischi, senza guardare in faccia nessuno per il proprio lavoro. Mi dispiace tantissimo per lui, per la sua famiglia, per i colleghi e i dipendenti di LaC. Per il giornalismo calabrese e non solo è una grandissima perdita”.