In buona sostanza, e per fortuna non in tutto e per tutto, da Catanzaro a Reggio Calabria passando per Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, sta venendo fuori che la Sanità, in Calabria, era anche questo, ossia di gente che anziché stare nell’esercizio delle proprie funzioni sanitarie era in tutt’altre faccende affaccendato dimenticando, molto colpevolmente, di fare ciò per cui ha eventualmente studiato, di certo ciò per cui è stato regolarmente pagato. E questo, chiaramente, non va affatto bene giacché si commette un reato, con il primo cittadino Calabresi che ha fatto bene anzi, più che bene! E vediamo un po’ chi se ne dovesse lamentare ancora che lo pistiamo a…sigari!
di Antonio Baldari
Ed allora il trucco c’era ed ora si vede! C’è, in definitiva, si vede e, magari, come succede in questi casi, si sapeva: e chi me lo fa fare a me di andare a denunciare che “X” non è andato in corsia perché era a fare la spesa? O che “Y”, anziché in reparto, se n’era andato a castagne, e che perfino “Z” se n’era rimasto in panciolle a casa giacché perso nelle scommesse online con questo e/o quell’altro giocatore al “Fantacalcio”, o questa o quell’altra cavalla al trotto di Vattelappesca?
In buona sostanza, e per fortuna non in tutto e per tutto, da Catanzaro a Reggio Calabria passando per Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, sta venendo fuori che la Sanità, in Calabria, era anche questo, ossia di gente che anziché stare nell’esercizio delle proprie funzioni sanitarie era in tutt’altre faccende affaccendato dimenticando, molto colpevolmente, di fare ciò per cui ha eventualmente studiato, di certo ciò per cui è stato regolarmente pagato.
E questo, chiaramente, non va affatto bene giacché si commette un reato ben definito quando tu hai l’obbligo di andare a lavorare, in special modo se hai a che fare con la salute del prossimo, dove per “prossimo” è da intendersi chiunque, da tua madre alla massaia, da tuo padre all’anziano che va a divertirsi alle bocce e via di questi più o meno ammalati; ragion per cui hai l’obbligo professionale ed anche ed in special modo morale giacché una qualunque persona, dalla più giovane alla più anziana, può defungere anche per colpa di una tua omissione.
E di queste parole, opere ed omissioni in altre parole, opere ed omissioni può darsi che la gente di Calabria vada a curarsi altrove perché qui, effettivamente, il personale non si trova poiché “imboscato” – e siamo arrivati, quindi, alla keyword, come dicono gli inglesi, la parola-chiave – perché per l’appunto non si trova. Non c’è, è andato chissà dove, si è volatilizzato, di sicuro non è dove dovrebbe essere, arrecando questo un grave nocumento alle casse regionali e, in ultima analisi, alle tasche di tutti noi Calabresi, contribuenti e non.
Viene all’uopo da pensare che il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, stia facendo molto bene nel “cubanizzare” la Sanità della regione, in ossequio al termine, forse un neologismo, che più volte abbiamo utilizzato nel Nostro Giornale per dire come, in definitiva, una soluzione vada realmente trovata. Ed applicata, costi quel che costi, anche di arrivare ad essere impopolare visto che abbiamo oltrepassato le trecento unità in circa due anni, di professionisti che concretamente sono andati ad occupare il posto di chi ha pensato, bene per sé ma male per i Calabresi, di andare a fare altro.
Il primo cittadino Calabresi ha fatto bene anzi, più che bene! E vediamo un po’ chi se ne dovesse lamentare ancora che lo pistiamo a…sigari!