di Gabriele Pio Piccolo
Attraverso il comunicato Ufficiale N. 187/A, pubblicato in data 16 aprile 2020, la FGCI ha sospeso definitivamente i campionati nazionali Primavera e tutti i tornei direttamente organizzati dal Settore Giovanile e Scolastico già pianificati per la stagione corrente. La Lega nazionale Dilettanti Calabria si è riservata l’adozione di eventuali provvedimenti all’esito di quanto sarà successivamente comunicato dalle Autorità di Governo e da quelle sanitarie in relazione allo svolgimento dell’attività sportiva. Il presidente della LND calabrese, Saverio Mirarchi, ha ribadito uno degli slogan utilizzati durante questo periodo: “La salute prima di ogni cosa”. Durante la sua ultima intervista ha ringraziato tutte le società calabresi, i calciatori e tutti i collaboratori che hanno condiviso la scelta di sospensione dei campionati senza minimo dubbio. Inoltre, spera in nessuna ipotesi di “congelamento” della classifica, esclusione di play-off e play-out o addirittura nell’annullamento dei campionati 2019/2020. Infine auspica di portare a termine la stagione in modo regolare grazie alla collaborazione di tutte le società e i rispettivi tesserati, perché “uniti si vince e a vincere sarà la Calabria intera”. In questo periodo fa eco la voce degli enormi tagli di stipendio da parte di molte squadre della nostra serie A, ma nessuno riflette sulla situazione drammatica che sta circondando tutto il mondo dilettantistico. La Lega Nazionale Dilettanti ogni anno genera circa due miliardi di euro fra consumi, interventi nell’impiantistica e opportunità di occupazione tra serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda, Terza categoria, giovanili e scuole calcio. Per lo Stato però queste categorie definite “minori” valgono meno del ricco business dei pro. Se questa crisi dovrebbe continuare si stima che le società di queste Divisioni andranno a perdere centinaia di migliaia di euro e tutto ciò porterà inevitabilmente alla dissolvenza e morte delle società dilettantistiche. Tutte le squadre iscritte ai vari campionati vorrebbero chiedere almeno il riaccredito delle tasse gare e dell’iscrizione alla competizione in modo da non cadere in un abisso profondo da cui, probabilmente, non ci si potrà mai più rialzare.