R. & P.
La triste vicenda che sta coinvolgendo 129 dipendenti dell’azienda Call&Call Lokroi, prossimi purtroppo al licenziamento, non poteva lasciare indifferenti gli arbitri locresi, da sempre vicini alle problematiche del territorio ed impegnati direttamente, oltre che a svolgere la normale funzione di associati e direttori di gara, anche a promuovere e sostenere iniziative che sono a stretto contatto con il territorio stesso. La sezione di Locri raccoglie associati dell’intera Locride, una delle zone meno ricche d’Italia, con difficoltà strutturali ed infrastrutturali, oltre che penalizzata in altri ambiti, tra cui quello lavorativo. Una delle realtà più importanti è appunto la Call&Call Lokroi che dà lavoro ad oltre 400 persone. Cittadini della Locride, giovani della Locride. Tra questi dipendenti vengono annoverati anche alcuni associati della sezione di Locri, che quotidianamente svolgono il proprio lavoro, nonché quello di arbitro associato nel resto della giornata e nel fine settimana. Si capisce bene che lasciare a casa 129 persone, significa sconvolgere l’assetto socio-economico di buona parte del territorio e di tante famiglie che grazie a questo lavoro vivono dignitosamente.
Date tutte queste premesse, anche la sezione di Locri ha voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori di Call&Call Lokroi per quanto sta accadendo in questi giorni, con una delegazione di associati che ha incontrato i lavoratori in protesta con presidio permanente davanti il Tribunale di Locri. Il Presidente Roberto Rispoli, tutto il Consiglio Direttivo e gli associati, si sentono fortemente vicini ai dipendenti locridei che stanno vivendo momenti non facili, dato il futuro lavorativo incerto.
Così il Vicepresidente Anselmo Scaramuzzino, presente al sit-in, ha dichiarato: «La vicenda di questi lavoratori ha colpito la sensibilità di tutti, perché lavorano onestamente in un territorio difficile e a rischio criminalità. Molti ci chiedono: ma cosa c’entrano gli arbitri con questo? Ebbene, la sezione arbitri di Locri doveva essere presente. Noi siamo coloro i quali devono far rispettare le regole all’interno di un terreno di gioco, ma siamo quelli che devono rispettarle a livello associativo. Siamo cittadini di questo territorio, ne facciamo parte, e lottiamo quotidianamente per tutelarlo, anche con iniziative che possono portare piccoli cambiamenti. Una Locride che registra ancora un forte tasso di partenti tra i giovani, verso tutta Italia e all’Estero. Anche la sezione di Locri subisce costantemente ogni anno questo andamento, perdendo ottimi ragazzi prima, ed arbitri poi. Ecco, con il lavoro qui, nessuno andrebbe via, e la nostra vita associativa sarebbe molto più ricca di persone con qualità probabilmente superiori rispetto alla norma, perché sappiamo quanto sia difficile essere arbitro, ancora di più lo è nel territorio locrideo. Speriamo che questa vicenda si possa risolvere positivamente e che queste famiglie possano avere un futuro lavorativo sereno e tranquillo, nella nostra terra, che è quella dove hanno deciso di vivere e far crescere i propri figli. Magari anche futuri arbitri!».