R. & P.
Nuovo appuntamento sul web organizzato da “Cambiamo!” Reggio su: “Locride: promozione del territorio, delle tipicità e del turismo”. Sono intervenuti, il Coordinatore provinciale, Saverio Anghelone, Roberto Ieraci, Presidente dell’Associazione Culturale “Nuovi Orizzonti” e Sebastiano Primerano, imprenditore. Ha moderato Francesco Meduri , Responsabile Provinciale per l’Organizzazione e lo Sviluppo Territoriale. Molteplici sono le problematiche che riguardano questo territorio ha affermato Anghelone, come le strade e la viabilità in generale: “Sono più di 20 anni che attendiamo il completamento della Bovalino- Bagnara che, insieme alla strada che dovrebbe collegare Rosarno fino Siderno-Locri, rappresenterebbero una soluzione ai problemi di viabilità per queste zone. Esiste, altresì, un vecchio progetto in merito alle pedemontane che se attuato porterebbe beneficio ai paesini dell’entroterra sia della ionica che della tirrenica che sono abbandonati consentendone la ripopolazione. In quest’ottica- ha aggiunto- fondamentali sono alcuni finanziamenti destinati alle Città Metropolitane che permetterebbero di ultimare con un nuovo progetto la Bovalino- Bagnara. Con interventi mirati ed una politica più attenta alle esigenze dei cittadini si potrebbe fare tanto per valorizzare un territorio già ricco di bellezze paesaggistiche, di reperti archeologici e di eccellenze nel settore dell’enogastronomia”.
Per Meduri la locride nonostante abbia tutte le potenzialità per decollare non riesce a divenire volano di sviluppo e le sue numerose risorse non vengono sfruttate a dovere “come se non ci fosse un reale interesse a farla crescere e rifiorire, basti pensare alla splendida spiaggia di Africo che anche nel periodo estivo rimane tristemente vuota”.
“La locride- ha evidenziato Ieraci- è spesso marginalizzata rispetto le altre regioni, paga lo scotto di una politica distante dai nostri territori e lo si percepisce dal disappunto della gente e dagli amministratori che sono lasciati da soli ad affrontare le diverse criticità. E’ abbandonata a se stessa quando potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello del territorio. Ascoltare parole di denigrazione verso la nostra terra, come quelle pronunciate recentemente da Corrado Augias è mortificante perché la locride è fatta di persone perbene. Il nostro territorio deve smettere di vivere di quell’assistenzialismo a cui la politica ci ha abituati ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di esprimere le nostre potenzialità. I problemi da risolvere sono numerosi come le carenti infrastrutture, il sistema viario lontano anni luce dalle altre regioni e la rete ferroviaria. Il completamento del lotto della nuova 106 che avrebbe dovuto collegare Locri ad Ardore o la Bovalino-Bagnara ricordata da Anghelone sono progetti rimasti sulla carta”. Altra nota dolente è la sanità ha dichiarato Ieraci: “ Assistiamo impotenti, quotidianamente, alla chiusura dei reparti dell’ospedale di Locri costringendo gli abitanti a percorrere chilometri per potersi curare alla volta di Polistena o Reggio. E’ assurdo, il diritto alla salute andrebbe tutelato. Il turismo, inoltre, potrebbe costituire punto di forza del territorio. Un Ente che si sta spendendo in quest’ottica è il Gal che ha presentato la candidatura della locride a ‘capitale italiana della cultura 2025’. Dobbiamo ripartire con rinnovata progettualità e facendo rete anche tra imprenditori”.
Incisivo l’intervento di Primerano, imprenditore che ha scelto di rimanere nella sua terra nonostante le difficoltà: “La classe dirigente nell’ultimo ventennio ci ha abbandonati mentre avrebbe dovuto incoraggiarci ed incentivare anche gli imprenditori che, in questo periodo sono stati particolarmente colpiti dalla crisi legata al Covid. Non si può parlare di turismo senza strade, collegamenti efficienti e con una burocrazia lenta che costituisce un impedimento. Perché non costruire ad esempio delle piccole darsene per i diportisti considerato che i porti di Roccella e Reggio non sono sufficienti. Noto con rammarico che si affrontano le criticità della locride solo nelle varie campagne elettorali ma quando si concludono, sistematicamente si spengono anche i riflettori sul nostro territorio lasciando irrisolti i problemi di sempre. Ritengo- ha concluso- che se vogliamo veramente ‘cambiare’ dobbiamo modificare metodo e registro perché abbiamo le potenzialità per essere competitivi e rilanciare il nostro territorio. Dobbiamo essere più incisivi ed inclusivi ricordando che l’unione fa la forza, non possiamo cancellare la storia di una terra che affonda le sue radici nella cultura e nelle sue tradizioni”.