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Quaranta giovani, tra i 18 e i 30 anni, di sette Paesi diversi, si sono ritrovati in Croazia per il progetto Erasmus+ “Road to Employment” (n. 2019-1-HR01-KA105-060724) sulle misure di contrasto alla disoccupazione giovanile e sul rafforzamento delle capacità dei giovani per garantire un migliore e più efficace ingresso nel mondo del lavoro. Coordinato dall’organizzazione croata CET Platform Hrvatska, il progetto ha visto tra i partecipanti tre membri del neo-costituito Gruppo Informale di Giovani “YOUngi Camini”, Salvatore Gambardelli, Buba Drammeh e Samial Woldensaie Yihdego, giunti a Đakovo, nella Croazia orientale, alla fine del mese di ottobre insieme agli altri giovani provenienti da Croazia, Bulgaria, Spagna, Macedonia del Nord e Portogallo.
La partecipazione giovanile, il rilancio dei territori in chiave europea e internazionale, percorsi di cittadinanza attiva e solidarietà sui temi dell’ambiente, della natura del patrimonio culturale, sviluppo di percorsi di creatività e innovazione sono alla base di questo tipo di progettualità finalizzata all’inclusione sociale e al dialogo interreligioso, interculturale e intergenerazionale. Il Gruppo Informale di Giovani, a livello europeo identificato nella formula “Informal Groups of Young People”, è oggi un’entità eleggibile nell’ambito dei due programmi europei principalmente dedicati alla popolazione giovanile ovvero: Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà. Così riuniti, i giovani possono aumentare la loro autostima, autonomia e motivazione per imparare e interagire con i diversi livelli delle società contemporanee acquisendo sicurezza e consapevolezza, oltre che capacità gestionali preziosi per qualsiasi esperienza professionale e associativa successiva. La partecipazione a un progetto di solidarietà come “Road to Employment” ha rappresentato, parallelamente, un primo passo verso il lavoro autonomo o la creazione di organizzazioni nei settori della solidarietà, del non profit, dello sport o della gioventù.
«La partecipazione alle iniziative di mobilità transnazionale tramite la costituzione di gruppi informali da territori finora etichettati come ‘marginali’ ha una doppia valenza ovvero quella di connettere le nuove generazioni sul piano transnazionale in maniera diretta senza alcuna intermediazione di sorta e quella di rendere protagonisti anche i luoghi di origine superandone i limiti strutturali» — afferma Anna Lodeserto, esperta europea di mobilità transnazionale nell’ambito delle politiche giovanili e migratorie e ‘coach’ insieme al collega rumeno Gabriel Brezoiu del Gruppo Informale di Giovani “YOUngi Camini”, la quale prosegue «La formula dei “gruppi informali di giovani” riconosciuti sul piano amministrativo dalla Commissione europea con il nome “Informal Groups of Young People” nell’ambito di alcune azioni specifiche dei programmi europei “Erasmus+” e “Corpo europeo di Solidarietà” ed equiparati nella legislazione regionale anche in alcuni contesti italiani (per esempio dalla Regione Lazio che ha già legiferato in materia di “Comunità Giovanili”) costituisce un volano formidabile per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali nelle fasi della vita più dinamiche, per il rafforzamento delle capacità personali e professionali e parallelamente dello stesso tessuto associativo, esigenze determinanti proprio nelle aree fragili di tutto il territorio dell’Unione europea».
«La partecipazione alle attività dello scambio giovanile in Croazia “Road to Employment” è stata molto importante per me – racconta Salvatore Gambardelli, co-fondatore e referente del primo Gruppo Informale di Giovani di Camini denominato “YOUngi Camini” – tanto come prima esperienza in termini assoluti, quanto per l’equilibrio tra apprendimento personale e professionale e l’avvicinamento alle tecniche di educazione non formale grazie alla mobilità europea. Ho apprezzato molto il fatto che il tema principale del progetto fosse proprio quello del mondo del lavoro e dello sviluppo di capacità per affrontarne l’ingresso nel migliore dei modi perché credo che il miglioramento delle nostre vite passi da lì e che lo sviluppo per noi giovani passi imprescindibilmente dal fatto di poter crescere professionalmente, ovunque siamo. Nel corso della mobilità europea – prosegue Salvatore – si apprende in maniera molto diversa rispetto alla scuola, a casa o allo stesso luogo di lavoro poiché si instaura sin da subito un confronto con nostri coetanei provenienti da contesti simili ai nostri, perché ci sforziamo ogni momento di parlare con loro in un’altra lingua dunque siamo naturalmente spinti a una maggior riflessione e selezione delle parole più adatte e perché oltre alla teoria cresciamo attraverso la consapevolezza delle nostre emozioni e percezioni sia sul tema trattato sia sulle scelte da compiere per il nostro futuro.»
L’esperienza dello scambio giovanile ha lasciato un segno molto profondo anche nel percorso di Samial, giovanissimo eritreo nato in Sudan oggi residente a Camini dove è stato accolto nel locale progetto SPRAR/SIPROIMI che fa riferimento all’amministrazione comunale e all’ente gestore Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”. Samial racconta di aver «imparato a redigere sia un buon Curriculum vitae sia i documenti essenziali per il lancio di un’idea imprenditoriale come il business plan e la strategia di marketing» e non aver mai potuto beneficiare di occasioni simili in passato, dunque di poter far tesoro di quanto appreso in occasione della partecipazione al progetto europeo “Road to Employment”.
Grande soddisfazione esprime anche Buba Drammeh, giunto dal Gambia nel 2016, beneficiario proprio come Samial del progetto SPRAR/SIPROIMI gestito sempre dalla cooperativa Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”, in questo caso presso il Comune di Sant’Ilario dello Jonio (RC): «Abbiamo avuto l’opportunità di analizzare il problema della disoccupazione nei diversi Paesi e ci è stata data la possibilità di sviluppare le nostre capacità imprenditoriali con professionisti del settore. Per me è stato molto importante poter approfondire questi argomenti e comprendere meglio tante cose che riguardano le possibilità future nel mondo del lavoro. Sono quindi grato per questa straordinaria possibilità che mi è stata data, grazie davvero a tutti quelli che, in vario modo, hanno contribuito affinché io potessi usufruire di questa preziosa occasione di crescita».
«Ritengo la mobilità transnazionale un importante elemento di integrazione tra i popoli e, quindi, un’opportunità particolarmente significativa per i beneficiari dei nostri progetti di accoglienza – dichiara Rosario Zurzolo, presidente della Eurocoop Servizi “Jungi Mundu” –. Un mondo senza frontiere è quello che immaginiamo e auspichiamo. I nostri tre ragazzi, italiani e stranieri, che insieme hanno preso parte al progetto in Croazia sono il simbolo di un nuovo inizio, di una nuova strada da percorrere nell’unico obiettivo dell’unione tra i popoli».
Al ritorno in Italia, i tre membri del Gruppo Informale di Giovani “YOUngi Camini” sono intensamente impegnati nelle attività di disseminazione sul territorio di origine rispetto a quanto appreso e nella pianificazione delle attività per il futuro in maniera tale da coinvolgere un numero sempre maggiore di coetanei. Tra le iniziative che li vedono al momento impegnati, rientra per esempio l’incontro con altre comunità giovanili e organizzazioni di ambito provinciale e regionale che promuovono la mobilità europea, avvenuto il 21 novembre a Cosenza, presso il coworking dell’innovazione digitale “Talent Garden”, nell’ambito del tour nazionale di inaugurazione del primo network radiofonico digitale istituzionale “ANG inRadio”, che sta aprendo i battenti in tutta Italia grazie al supporto dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e che avrà da questo mese un’antenna anche in Calabria.
Qui il link al video sull’esperienza in Croazia https://youtu.be/SlgPPrEkOv8