di Giuseppe Cavallo
Locri –Nata nel 2011, dalla collaborazione tra il Centro di Sviluppo Agricolo n. 8 dell’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) di Locri (RC), comprendente i Ceda (centri di divulgazione agricola) di Locri e Caulonia, e l’associazione L’Aratro di Gerace (RC), come attività divulgativa diretta agli operatori agricoli del comprensorio della locride, ha avuto luogo, di recente, la quarta edizione della giornata formativa di potatura dell’olivo.
{loadposition articolointerno, rounded}
L’iniziativa, che nel tempo ha assunto i connotati di un raduno annuale a carattere interprovinciale, ha ottenuto il patrocinio del comune di Locri, confermandosi la principale iniziativa in ambito regionale nello specifico comparto. La collaudata programmazione della manifestazione è stata articolata, anche quest’anno, in due giornate interamente dedicate alla potatura dell’olivo, con particolare riferimento alle forme di allevamento e conduzione aziendale maggiormente diffuse in Calabria. Una prima giornata è stata dedicata all’attività divulgativa specifica, attraverso lo svolgimento di un seminario tecnico divulgativo dal titolo “La potatura dell’olivo tra teoria e pratica” svoltosi a Locri (RC) presso la sala convegni di Palazzo Nieddu del Rio. Il tema centrale della potatura, cui sono state dedicate ben due relazioni: “La potatura nella razionale gestione dell’oliveto”curata dal Dr. Agr. Vincenzo Maione e “Aspetti pratici nella potatura dell’olivo” curata dal Dr. Agr. Saverio Zavaglia, entrambi funzionari dell’ARSAC di Locri (RC), è stato quest’anno impreziosito dal contributo offerto dal Dr. Fabio Petrillo, funzionario dell’ARSAC di Cosenza, con una relazione dal titolo: “Il compost nella gestione della fertilità dell’oliveto”. Entusiasmante la risposta degli operatori di comparto, testimoniata dalle oltre cento presenze tra potatori professionisti e principianti provenienti da diverse zone della regione. Molti anche i proprietari di aziende agricole desiderosi di acquisire nuove nozioni da poter mettere in pratica per il miglioramento delle produzioni olivicole e l’abbattimento dei costi. Nel corso dei primi due interventi è stato evidenziato il ruolo cruciale della corretta applicazione della potatura nell’ambito della gestione agronomica dell’oliveto, in quanto questa rappresenta il principale intervento colturale in grado di intervenire sull’equilibrio vegeto-produttivo della pianta e sui meccanismi di autodifesa dagli attacchi parassitari. Inoltre è emersa, con estrema chiarezza, la necessità di conoscere i principi di fisiologia vegetale che stanno alla base delle decisioni da assumere ogni qual volta ci si accinge ad effettuare un intervento cesorio. Emblematica in tal senso l’affermazione ribadita dai relatori, che recita: “conoscendo si pota, ignorando si taglia”. Al fine di effettuare una potatura corretta si deve tenere sempre presente che il principale obiettivo per l’olivicoltore è rappresentato dalla “produzione costante, al minor costo, per il maggior numero di anni”. In funzione di ciò bisognerà considerare diversi fattori a partire dal concetto della costanza e gradualità degli interventi cesori: gradualità = equilibrio = produzione costante. Altri importanti aspetti, in base ai quali modulare di volta in volta gli specifici interventi, sono rappresentati: dalla scelta del giusto periodo per l’esecuzione dei tagli (in relazione alle caratteristiche pedoclimatiche della zona e della varietà), dall’età della pianta, dalla vigoria del portainnesto, dalla forma di allevamento adottata. In termini pratici si dovrà intervenire con il criterio della potatura minima (minimum pruning) per conservare o ripristinare: il giusto equilibrio e la corretta disposizione di tutte le branche, il corretto grado di illuminazione e ventilazione delle porzioni interne e basali della chioma, la protezione dei rami dalle ustioni solari estive (alle nostre latitudini particolarmente pericolose), il maggior numero di rametti fruttiferi, il giusto numero di cime (funzione di “tiraggio”) e di rami basali. Altro aspetto, dalle molteplici implicazioni pratiche e di fondamentale importanza per una corretta esecuzione degli interventi di potatura, è rappresentato dalla qualità dei tagli. Infatti occorre considerare che il numero di tagli sullo stesso ramo (o la stessa porzione di chioma) deve essere limitato per non indebolirlo troppo, la posizione e la dimensione del taglio deve essere adeguata e proporzionata al ramo principale al fine di favorire la rapida cicatrizzazione della ferita, il taglio deve essere “pulito” e avere la giusta inclinazione, tale da favorire il deflusso dell’acqua e ostacolare l’insediamento di patogeni. Nella seconda sessione dei lavori è stata esposta la relazione dedicata alla gestione della fertilità nell’oliveto, con la quale è stata evidenziata la possibilità di produrre in azienda autonomamente i concimi organici necessari al sostentamento delle attività di coltivazione, a partire da materiali considerati di scarto, spesso inutilizzati, se non addirittura fonte di ulteriori costi per il loro allontanamento dai luoghi di produzione. Basti pensare ai residui della potatura, ancora troppo spesso bruciati sul posto per evitare ulteriori costi di raccolta e trasporto. Sottoposto alle opportune tecniche di lavorazione, tale materiale rappresenta un’ottima risorsa per la produzione di compost a basso costo dal grande valore biologico da impiegare nell’oliveto per soddisfare i fabbisogni nutrizionali della coltura e migliorare l’ambiente pedologico. Questi, in estrema sintesi, i principali contenuti dei lavori presentati dai relatori, a cui va il riconoscimento di aver saputo trasferire efficacemente “sul campo” con l’ausilio di un folto repertorio fotografico, informazioni di grande valore scientifico, non sempre adeguatamente recepite dall’utente finale. La seconda giornata è stata invece incentrata sugli aspetti operativi connessi alla potatura, a partire da una prova dimostrativa in campo, svoltasi presso l’azienda agricola Curinga Lorenzo di Locri (RC) alla presenza di numerosi fruitori, nel corso della quale un esperto potatore, sotto le direttive dei tecnici dell’ARSAC, ha effettuato una potatura di produzione su piante di diversa età ed impostazione strutturale al fine di illustrare ai presenti la tecnica da impiegare in particolari situazioni. A seguire si è dato il via alla terza gara di potatura dell’olivo nella locride, nella quale trenta concorrenti, tra potatori professionisti ed amatori, sotto la supervisione del direttore di gara e di alcuni tecnici assistenti di campo, si sono messi alla prova per dimostrare la propria abilità nel “condurre gli olivi verso l’equilibrio”. Al termine della competizione una giuria costituita da tre tecnici e da due potatori esperti, ha provveduto ad effettuare la valutazione finale, individuando i tre più bravi potatori che sono stati premiati. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un attestato comprovante l’attività svolta. La manifestazione si è chiusa con le note folcloristiche di alcuni giovani musicisti del comprensorio, alla presenza del sindaco della città di Locri Dr. Giovanni Calabrese, tra gli stand dell’area espositiva allestita per l’occasione, con il contributo di numerose aziende operanti in campo agricolo, dai rivenditori di macchine e attrezzi professionali agli artigiani intagliatori del legno, ai produttori di cestini in vimini, fino agli operatori della gastronomia.