di Gianluca Albanese
CAULONIA – Promessa mantenuta. Quanto dichiarato ieri sera nella sala delle adunanze del palazzo municipale dal consigliere provinciale Pierfrancesco Campisi, in merito all’impegno dell’amministrazione provinciale a garantire il proprio contributo per il ripristino in via emergenziale delle vecchie condotte idriche di Stramerca, ora è stato messo nero su bianco dal presidente della Provincia Giuseppe Raffa, che ha scritto stamattina al sindaco di Caulonia Ninni Riccio e, per conoscenza, al prefetto di Reggio Calabria.
Questo è il testo integrale della lettera.
“In riferimento all’emergenza relativa alla non potabilità dell’acqua, per l’elevata presenza di arsenico, ribadisco che verso tale criticità, pur non avendo come Ente una diretta competenza, questa Amministrazione ha più volte da me direttamente e tramite l’avv. Campisi posto la massima attenzione, tanto da impegnarsi a creare le condizioni per superare nell’immediato la criticità esistente tramite il ripristino della antica conduttura che da località “Stramerca” porterebbe il prezioso liquido alla comunità di Caulonia – Centro Storico. Ma non solo: in questa ottica, condividendo l’impostazione del consigliere Campisi, si era avviato un duplice iter tecnico-finanziario, da una parte,: “aggredire” e fronteggiare subito come detto l’emergenza mediante un primo ed immediato intervento sull’esistente; dall’altro creare, nel medio periodo, le condizioni amministrative per superare definitivamente il grave disagio che i cittadini cauloniesi quotidianamente patiscono mediante la realizzazione di un nuovo acquedotto. Nel corso delle ultime settimane si è assistito a molteplici e non completamente comprensibili prese di posizione. Da ultimo si apprende che il Comune di Caulonia ha chiesto e sollecitato al signor Prefetto, che legge per conoscenza, la massima accelerazione dell’iter della procedura di gara di appalto relativa, appunto, alla realizzazione di un acquedotto. Quest’ultima circostanza lascia molto perplessi per il motivo che ancora a tutt’oggi presso gli uffici della Stazione unica appaltante della Provincia di Reggio Calabria non è pervenuto alcun progetto in merito. Lungi dal voler suscitare polemiche, anzi nella speranza che si possa addivenire ad un rapida soluzione dei problemi, con questa nota, si ribadisce quanto da mesi ormai era stato ipotizzato e quindi assicurare la disponibilità a condividere con il Comune di Caulonia i percorsi, precedentemente richiamati per creare le condizioni tecnico amministrative e finanziarie per la suddetta duplice soluzione. Pertanto con questa mia nota si assume formalmente la disponibilità e l’impiego dell’amministrazione Provinciale a finanziare fino alla concorrenza di un importo pari ad euro 50.000 l’intervento di ripristino della vetusta conduttura di “Stramerca”. Se tale soluzione, rientra ancora tra i “piani strategici” dell’Amministrazione Comunale da Lei rappresentata, alla prossima riunione di Giunta provinciale tale impegno verrà deliberato delineando le fasi procedurali e le modalità di intervento, al fine di consentire nell’immediato una soluzione e un primo reale sollievo alle gravi criticità”. Il Presidente dr Giuseppe Raffa.
Ora, dunque, la palla passa all’amministrazione comunale. Come riportato nell’articolo pubblicato ieri sera, dovrebbe essere istituita, a breve, una commissione mista composta da tecnici della Provincia e del Comune, oltre che da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione per curare il corretto utilizzo dei fondi che la Provincia è pronta a devolvere a Caulonia per ripristinare le condotte di Stramerca. Almeno, questa è l’idea sulla gestione materiale dei fondi illustrata dal presidente del consiglio comunale Mimmo Lia. Secondo le valutazioni compiute da Pierfrancesco Campisi ieri in aula, questa soluzione tecnica dovrebbe garantire entro un paio di settimane l’arrivo di flussi di acqua potabile nel borgo collinare pari a 5 litri al secondo. Quanto basta, insomma, per tamponare l’emergenza, in attesa dei lavori strutturali deliberati dal Consiglio nella precedente seduta e per i quali il crono programma prevede almeno cinque mesi prima della loro ultimazione.