di Rosario Macrì
Gentile direttore, le scrivo per sottoporre alla sua attenzione e a quella dei lettori un fatto apparentemente di poco conto, ma in realtà paradossale e paradigmatico. Sono un semplice cittadino di questa zona, vivo sulla costa Jonica, amo il mare ma provo lo stesso viscerale amore per la montagna e per l’Aspromonte in particolar modo.
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Qualche giorno fa, salendo verso la montagna per trovare un po’ di frescura mi sono imbattuto in questo manifesto che pubblicizza un evento a Canolo. Una festa volta alla riscoperta delle tradizioni culinarie e alla valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico. Una buona iniziativa, senza dubbio, tanto che tra gli enti patrocinanti figurano anche l’Ente Parco dell’Aspromonte, la Provincia di Reggio Calabria e la Regione Calabria. Tutti enti preposti, con rispettive competenze, alla tutela del patrimonio naturale e boschivo. Una bella cosa, non c’è che dire.
Una bella cosa che però diventa imbarazzante e paradossale se per collocare questo enorme cartellone in una posizione strategica e visibile, vengono utilizzati i pini come struttura di appoggio sui quali fissare con lunghi chiodi l’accattivante manifesto. Pini che dovrebbero teoricamente essere sottoposti a tutela dagli enti patrocinanti e al centro delle attività di valorizzazione dalle associazioni promotrici.
Invece quei pini vengono crocefissi con metallici corpi estranei in virtù di un marketing selvaggio volto ad attirare ad ogni costo fruitori paganti di un evento. Non lo trovo corretto. Non lo trovo giusto. E non si tratta di qualche semplice chiodo affisso per motivi superiori. E’ un atteggiamento sintomatico di un modus operandi poco attento – diciamo così- al bene comune.
Quindi mi chiedo: perchè gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, così solerti a sanzionare i raccoglitori di funghi, legna secca e fragoline di bosco, non intervengono per far rimuovere questo sfregio e sanzionare i colpevoli?
Mi chiedo ancora: che senso ha organizzare eventi di promozione territoriale se il territorio lo stupriamo in questo modo?