di Emanuela Alvaro
SIDERNO – La bozza di statuto della Città Metropolitana non soddisfa i sindaci della Locride. I presenti hanno chiesto ai consiglieri metropolitani di riferimento una proroga per le opportune modifiche e per rendere l’area metropolitana più partecipe del futuro di tutto il territorio.
I sindaci riuniti nella sala delle adunanze si sono confrontati con i consiglieri metropolitani Pierpaolo Zavettieri, Salvatore Fuda e Katy Belcastro, spesso con toni accesi, su quello che dovrà essere il senso dello statuto. Statuto sul quale è emerso che, anche nella riunione di quale giorno fa, sempre a Siderno, è pervenuta con posta certificata una bozza della quale alcune parti erano già state cancellate, comunque non conforme a quella da approvare.
Una situazione che ad alcuni sindaci non è andata giù, insofferenza ben espressa dal primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese, e dal sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Domenico Vestito, i quali parlando di Reggio centrismo e appellando il sindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Falcomatà, dittatore, al culmine di un accesso intervento hanno stracciato la bozza di statuto, riducendola in coriandoli.
«Il Reggio centrismo esasperato si è concretizzato proprio attraverso la bozza di statuto – ha affermato Vestito. – La Città Metropolitana manca di una visione strategica, avvalorata dalla decisione su chi dovesse essere il vice sindaco che credo si sarebbe potuto scegliere sul territorio. Lo statuto è vittima di questa mancanza di progettualità ottusa».
Dopo aver chiesto un minuto di silenzio per i caduti di Nassiriya, Calabrese nel ricordare di non essere disposto a subire la prepotenza politica né da esponenti di destra, né di sinistra dopo aver rimarcato che la bozza su cui si discuteva era diversa da quella che si andava ad approvare da li a qualche giorno, un documento per lui indecifrabile, si è soffermato su i vari articoli dello statuto chiedendo informazioni e spiegazioni ai consiglieri metropolitani presenti.
Di materia delicata ha parlato il sindaco di Siderno, Pietro Fuda il quale ha chiesto ai consiglieri metropolitani di porre l’attenzione oltre che sugli aspetti tecnici, anche sui contenuti, ricordando le tre dighe, patrimonio territoriale costate miliardi, ma non utilizzate come dovrebbero, la banda larga di cui ancora le case di tutto il territorio non possono usufruire e ancora la centrale di Saline. Il sindaco di Siderno ha ricordato anche l’impellenza del consolidamento sismico di scuole elementari e medie, che i comuni con le proprie risorse non potranno mai portare a compimento e per ultimo la metanizzazione di tutto il territorio.
Territorio sul quale, per il sindaco di Palizzi, Walter Scerbo, si deve puntare ad una pianificazione studiata, ma soprattutto meditata, prediligendo la specificità di ogni zona e non solo semplicemente dare un atto di indirizzo.
A conclusione Zavettieri prima e Belcastro e Fuda dopo hanno confermato che lunedì chiederanno una proroga di quindici giorni per poter apportare le dovute correzioni alla bozza di statuto, pur ricordando ai presenti che le linee sono state dettate dalla legge di riferimento.