di Francesca Cusumano
LOCRI – Non ce l’ha fatta la Locride a rientrare tra i dieci i progetti finalisti individuati dalla giuria per la selezione del titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025″.
Come si ricorderà, la manifestazione di interesse al procedimento di selezione per il conferimento alla Locride di “Capitale Italiana della Cultura” per l’anno 2025, portava la firma del sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, da un’idea di qualche anno fa, del presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, supportata dall’agenzia di comunicazione Officina delle Idee (rappresentata dall’amministratore unico, Antonio Blandi) e dalla Regione Calabria.
A superare tale step, sono state le città di Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
Fuori oltre la Locride, anche Enna, Otranto (Lecce), Peccioli (Pisa) e Sulmona (L’Aquila).
Le città finaliste, il 20 e il 21 marzo saranno a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura, nella quale si svolgeranno le audizioni pubbliche, così come previsto dal bando.
Ciascuna città avrà a disposizione trenta minuti per presentare la propria candidatura, nonchè una sessione di pari durata, per le domande sottoposte dalla giuria di esperti nella gestione dei beni culturali.
Entro il 5 aprile prossimo invece, la giuria, successivamente individuata con apposito decreto, indicherà al ministro “la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2025, dandone opportuna motivazione”.
Il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025″, sarà conferito per la durata di un anno e alla città vincitrice, sarà corrisposto un milione di euro per la realizzazione del progetto.