BENESTARE – Dopo Bianco l’assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi, approda nella cittadina di Benestare. Una visita ufficiale per presentare quattro bandi a sostegno del lavoro giovanile e delle attività produttive. ‹‹È importante – ha spiegato il vicesindaco Domenico Mantegna nel suo discorso di apertura – considerare il doppio compito dell’assessore Caridi che è qui stasera per tentare, da un lato, di colmare lo storico gap tra politica e territorio, dall’altro per creare informazione al fine rendere partecipe e attiva la cittadinanza. Prima di lasciare la parola al’assessore – ha detto il vice sindaco – vorrei lanciare in questa sede un messaggio, una preghiera che vorrei venisse diffusa da lei in tutta la regione››. ‹‹Questo territorio, – si riferisce alla Locride – abbandonato e inerme, conosciuto solo per mafia e malaffare, è formato soprattutto da gente onesta e laboriosa che vuole di mettersi in gioco, che ha voglia di crescita››. Una Locride che chiede riscatto, ma che esige dalla politica una reale presenza, abbandonando quell’incarnata reticenza degli organismi istituzionali a risolvere e a risollevare le dinamiche della Locride. E allora si cerca collaborazione ‹‹è importante arrivati a questo punto – conclude Mantegna – lavorare insieme andando oltre al presentazione di questa sera al fine di creare quel circolo virtuoso di cui questa cittadine ha estremo bisogno››. Un paese Benestare che fino ad un ventennio fa vantava un buon quadro produttivo, vantando la produzione di gesso, di esercizio commerciali, e d’artigianato, ‹‹economia – ha spiegato Rosario Macrì capo dell’opposizione e presidente dell’associazione culturale Polis – adesso arranca. L’ultimo duro colpo per Benestare è stato la chiusura della banca che oltre a costituire un disagio per i cittadini contribuirà all’inevitabile declino del tessuto socio economico della cittadina››. In questi casi la parola d’ordine è sinergia, collaborazione, perché è vero ‹‹che la politica – ha dichiarato l’assessore Caridi – rappresenta l’anello debole di un sistema che ha bisogno di un nuovo impulso, che deve essere rivisto per poter riacquistare quella credibilità che in tanti anni di latitanza ha perduto, credibilità che per certi versi dovrebbe prescindere dal colore politico e dalla sterile polemica››. Necessità di fare rete, di associarsi, ma soprattutto tanta dinamicità, è questa la ricetta proposta da Antonio Caridi, che prevede come primo ingrediente l’ incremento di Locride sviluppo come sportello unico coadiuvante fra le amministrazioni e fonte d’informazione e comunicazione. I quattro bandi presentati questa sera sono, quindi, indirizzati alla crescita del territorio, la Calabria infatti, ha ben 247 prodotti tipici, un numero superiore a quello detenuto sia dalla Sicilia che dalla Puglia, ‹‹eppure è la regione che sfrutta meno su scala economica i proprio prodotti. È su questa linea che si inserisce il primo bando – ha spiegato Caridi – riguardante il settore della ristorazione con finanziamenti per chi utilizzerà solo beni prodotti in Calabria, partendo dal settore enogastronomico per finire a piatti bicchieri, tovagliati, tutto. Un secondo bando interesserà la comunicazione del prodotto, e gli ultimi due il consolidamento e l’incremento delle attività artigiane, per finire a un bando Pia per il rinnovamento tecnico delle attività imprenditoriali››. Una serie di provvedimenti che potrebbero consentire alla Locride di rialzare il capo, ‹‹superando quello stato di crisi endemico che perdura da tempo››.‹‹Non è più il tempo – ha concluso l’assessore – di attendere lo sviluppo o la creazione d’infrastrutture, non possiamo riporre in esse la speranza del cambiamento. Non sono e non saranno loro a creare, questo almeno per il momento, l’occupazione giovanile. Questo è il tempo di riscoprire i vecchi mestieri, investendo su di essi, ma è soprattutto ora di cambiare la cultura familiare calabrese, da sempre alla strenua ricerca del “posto” al politico di turno. Se non cambieremo il nostro modo di fare, la crisi e l’emergenza del nostro territorio non passerà mai››.
ADELINA B. SCORDA