di Adelina B. Scorda
NATILE DI CARERI – Ancora una volta isolati i cittadini di Natile Vecchio che a causa di un nuovo cedimento del ponte di collegamento tra i centri abitati di Natile Nuovo e Natile Vecchio (l’ultimo in ordine di tempo risale al 5 novembre 2014) si trovano a dover fronteggiare l’ennesima situazione di emergenza.
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I danni causati dalla piena della fiumara Careri, alla rampa di accesso al ponte, unica via di collegamento che dalla strada provinciale per Platì porta a Natile Vecchio sono stati segnalati dal Centro Protezione Civile di Natile, presieduto da Valentina Marvelli, che in queste ore sta monitorando il livello del Careri e la stabilità del ponte. Senza luce e con i collegamenti telefonici quasi inesistenti gli operatori della protezione civile di Natile di Careri stanno infatti fronteggiando la situazione di emergenza in attesa che il collegamento possa essere ripristinato.
Il ponte, che passando per la campagna di Natile Nuovo conduce al borgo antico di Natile Vecchio era stato ripristinato in qualche modo dopo il crollo del febbraio 2014, proprio all’altezza dell’imbocco, quello che, appunto, ha subito il crollo odierno. I lavori di messa in sicurezza costati 300 mila euro, messi in opera dalla provincia per il ripristino del tratto e i lavori di somma urgenza effettuati subito dopo il crollo del 2 febbraio scorso non hanno garantito la sicurezza del sito cedendo sotto la forze delle piogge torrenziali che tra sabato notte e domenica mattina si sono abbattute nel nostro comprensorio.
Alla luce degli ultimi eventi, in considerazione dell’assurda ripetitività con cui si verificano e dell’insensato spreco di soldi pubblici, sarebbe, a questo punto, doveroso da parte delle autorità provinciali e regionali la programmazione di un intervento massiccio per la definitiva messa in sicurezza del tratto viario.