BIANCO – Un incontro per discutere, per informare, per chiarire. Con questo intento l’amministrazione comunale di Bianco, grazie alla collaborazione dell’assessorato regionale alle attività produttive, ha organizzato il convegno tenutosi ieri sera presso la sala consiliare dell’Ente. A seguire il tavolo dei lavori, oltre al sindaco Antonio Scordino, l’assessore regionale Antonio Caridi, il presidente di Locride sviluppo Salvatore Galluzzo e Ilario Mazzà responsabile dello sportello crealavoro di Gioiosa Ionica. Una partecipazione nutrita, dovuta probabilmente ad un misto di curiosità e speranza, l’incontro, infatti, prevedeva la presentazione di ben quattro bandi regionali, in prossima pubblicazione, rivolti soprattutto ad un pubblico giovane e all’imprenditoria locale. Quando si parla d’imprenditori si pensa sempre ad uomini in giacca e cravatta, provvisti di smartphone e tablet, e non senza considerare che chi fa impresa, o almeno ci prova, nella Locride veste più spesso i panni dell’artigiano e dell’agricoltore. Non abbiamo industrie e il sistema turistico è ai minimi storici, quello culturale poi, nonostante le immense ricchezze regalate dalla storia, non hanno ancora trovato la giusta dimensione. Ma a chiarire, nel dettaglio le desolanti condizioni che contraddistinguono questa stretta e corposa striscia di terra, è, suo malgrado, Salvatore Galluzzo. Una panoramica fatta di asettici numeri e percentuali che, tuttavia, ne chiariscono in modo inequivocabile, la complessità. Due i dati allarmanti: un tasso di disoccupazione che già nel 2010, i dati purtroppo fanno riferimento al periodo pre crisi, è del 13%, se si considera l’area regionale, ma che aumenta di tre punti percentuali se si scende nel sud della Calabria, nella Locride; e l’ormai risaputa carenza di strutture di urbanizzazione. Se a tutto questo si aggiunge un terzo dato, che tira in ballo il settore agricolo, punto teorico di forza, che risulta dai dati forniti da Locride sviluppo, poco sviluppato e sofferente di un quasi assente ricambio generazionale, informativo e culturale, il sentimento di sconforto è assicurato. Un resoconto ‹‹che mette in risalto attraverso la disgregazione dei dati – ha spiegato Scordino – una fotografia critica dell’area della Locride››. L’intervento successivo di Ilario Mazzà, ha tuttavia, rischiarato, la nebbiosità di un ritratto così amaro, chiarendo come sia possibile, attraverso delle consulenza specifiche, imboccare la strada giusta non solo per trovare un’occupazione, ma addirittura per creare lavoro. Il punto è passare dal web, informarsi sempre e non essere “choosy” per riprendere un’affermazione tanto di voga negli ultimi tempi. Quindi, porte aperte o quasi, ad artigiani, agricoltori, perché i posti dietro ad una scrivania sono finiti, salutiamo il lavoro alle dipendenze e perlomeno non speriamoci troppo e inventiamo, speriamo. È l’invito anche dell’assessore Antonio Caridi, che spiega come sia necessario ‹‹partire dal basso. Per ricostruire lo strato economico della Locride – ha detto – non basta avere il vino buono e il mare bello per creare occupazione è necessario sviluppare una rete d’imprese che inneschi un processo di economia virtuosa. Ecco il perché di questi quattro bandi tutti indirizzati alla crescita del territorio››. Per riprendere un esempio dell’assessore, la Calabria ha ben 247 prodotti tipici, un numero superiore a quello detenuto sia dalla Sicilia che dalla Puglia, ‹‹eppure è la regione che sfrutta meno su scala economica i proprio prodotti. È su questa linea che si inserisce il primo bando – ha spiegato Caridi – riguardante il settore della ristorazione con finanziamenti per chi utilizzerà solo beni prodotti in Calabria, partendo dal settore enogastronomico per finire a piatti bicchieri, tovagliati, tutto. Un secondo bando interesserà la comunicazione del prodotto, e gli ultimi due il consolidamento e l’incremento delle attività artigiane, per finire a un bando Pia per il rinnovamento tecnico delle attività imprenditoriali››. Una serie di provvedimenti che potrebbero consentire alla Locride di rialzare il capo, ‹‹superando quello stato di crisi endemico che perdura da tempo››. Un convegno animato, da interventi del pubblico presente, forse un po’ deluso dal capire che per il prossimo futuro, almeno dalle fila dell’assessorato alle attività produttive non arriverà nessun finanziamento per possibili assunzioni, un passaggio chiarito da Caridi che ha ribadito la sua linea politica e attuativa ‹‹Ritengo – ha detto – che non sia un aiuto reale legare un finanziamento alle assunzioni. Noi vogliamo creare opportunità – ha spiegato – dovrete essere voi con i finanziamenti che potrete eventualmente ricevere a creare quel circolo virtuoso che vi consenta non solo di incrementare la vostra attività ma anche di renderla disponibile ad accogliere nuove figure professionali, creando così occupazione››.
ADELINA B. SCORDA