DAL CITTADINO FRANCESCO D. CARIDI, GIA’ PORTAVOCE DELL’ALLORA SINDACO DI SIDERNO ALESSANDRO FIGLIOMENI, RICEVIAMO ALL’INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA DEL NOSTRO DIRETTORE E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE DICHIARAZIONE:
Qualche mese fa, l’Ufficio del Commissario ha sommariamente informato i cittadini che, sulla base di un preventivo dell’Ufficio tecnico comunale, servirebbero circa tre milioni di euro per completare la realizzazione del Teatro.
L’ex sindaco Ritorto ha rilanciato questa stima. Al contrario, ritengo che questo preventivo, formulato per una richiesta di finanziamento alla Regione, sia calcolato per difetto rispetto ai computi forniti all’Amministrazione comunale nel dicembre del 2006 dallo studio di progettazione degli architetti Franco Purini e Laura Thermes. Infatti, per il reperimento delle risorse finanziarie per i sistemi tecnologici e per gli arredi (attrezzature scenotecniche, arredi di palcoscenico, poltrone, arredi di bar, di parti pubbliche e camerini, impianti acustici, di climatizzazione, elettrici e audiovisivi, centrali tecniche, apparecchi illuminanti, infissi speciali, eccetera) e per le sistemazioni esterne (intonaci, asfalti, pavimentazioni, impianti di drenaggio delle acque, cordoli, ringhiere, chiusure in ferro, illuminazione, alberature, eccetera), era stato fatto un calcolo di circa quattro milioni di euro, come si rileva dalla documentazione a suo tempo trasmessa al Comune. Rammento infatti che con una lettera del 12 dicembre 2006 l’architetto Laura Thermes aveva trasmesso all’Amministrazione, su richiesta dell’allora sindaco Figliomeni, uno schema dettagliato dei costi delle varie opere per il completamento del Teatro. L’architetto Thermes aveva tra l’altro specificato che per fare questo preventivo era stato necessario uno studio approfondito “non tanto per la parte di competenza del gruppo di progettisti delle opere architettoniche e degli interni (Purini, Morabito, Thermes), ma per individuare e coinvolgere gli specialisti degli impianti acustici e delle attrezzature sceniche, che, pur senza la titolarità di un incarico, hanno dovuto anticipare una simulazione acustica e un progetto di massima che permettesse loro di sviluppare un attendibile computo metrico”. È il caso di ricordare che questa collaborazione specialistica non aveva comportato oneri aggiuntivi per il Comune. Adesso il rischio è che continuando a sottostimare le necessità finanziarie, come s’è fatto temerariamente al cominciamento dell’opera (lo stesso è accaduto per altri lavori pubblici: basta vedere l’incompiutezza del marciapiedi del Corso della Repubblica, con l’esclusione della parte sud) pur di accedere ai fondi regionali disponibili, l’Amministrazione comunale futura si ritroverà con ulteriori problemi, essendo già lievitati i costi dal 2006 ad oggi. L’Ufficio del Commissario dovrebbe perciò verificare nuovamente la situazione, chiedendo ragguagli ai progettisti. È rimasto, peraltro, nel vago delle buone intenzioni l’auspicato coinvolgimento del partenariato privato e del ceto intellettuale e artistico nella gestione futura del Teatro, per la quale il Comune non è purtroppo né culturalmente né strutturalmente attrezzato.
Francesco D. Caridi
19 FEBBRAIO 2013