RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egr. Direttore,
ricordo un verso di una poesia: finito è ormai il barlume di una debole resistenza.
Se c’è mai stata, una resistenza intendo, è quel che avviene oggi con la lista “Locride metropolitana”, sino a ieri lista espressione del territorio, oggi lista politica a tutti gli effetti.
Nessun barlume di resistenza alle sirene della sinistra, quindi, tanto che la sirena per eccellenza verrà alla presentazione ufficiale della lista, dando così un “imprimatur”, una definitiva caratterizzazione politica e soprattutto di sinistra, alle ambizioni territoriali dei sindaci della Locride, riuniti a questo punto in un consorzio di scopo.
E allora i cittadini locridei si chiederanno cosa erano tutti quegli strepiti scomposti contro la politica, quel necessario prevalere degli interessi del territorio sulle divisioni ideologiche, vere o presunte tali. Combattiamo sotto un’unica bandiera, abbandonando ognuno il proprio gonfalone, per affermare gli interessi della Locride contro il Rreggiocentrismo”, questo era lo slogan.
Salvo poi far partecipare alla presentazione della lista chi attualmente è la massima espressione di quel Reggiocentrismo che si voleva combattere.
La verità è che ancora una volta si tenta di spacciare, con un’abile operazione di marketing, le velleità personali di un improbabile eletto per interesse generale.
E chi si è proclamato di centrodestra in questa lista di sinistra cosa ci sta a fare? Non se ne era accorto che è una lista di sinistra è già questo sarebbe gravissimo, sia per lui che per chi gli ha mentito, oppure fa buon viso a cattivo gioco per la tutela dei propri interessi e ancor di più di quella parte politica, o meglio populista, che rappresenta? Quella parte che negli ultimi anni ha votato a sinistra perché era più conveniente ed oggi continua a mantenere agganci con il centrodestra perché … con l’alternanza non si sa mai … Quella parte che, con camaleontica precisione individua il lato più comodo dal quale girarsi. Sempre e solo per l’interesse generale, ci mancherebbe.
Ma la cosa ancora più grave è che il camaleonte trova sponda all’interno del centrodestra, trova chi ancora ci dialoga forse perché ingolosito dai consensi che sembrerebbe portare o ottenebrato dall’esercizio di un potere che, sempre di più, è fonte di preoccupazione e disappunto.
Il tempo è galantuomo, anche se oggi sembra esserci nemico.
Giuseppe Caruso
Insieme il centrodestra