di Antonio Baldari
Nel mentre “Cerbero” fa sentire la propria, calorosa (manco a dirlo!), presenza, a Casignana il calore deriva soprattutto dagli applausi a scena aperta che, stamattina, sono stati assicurati all’abbattimento di un manufatto abusivo la cui invadenza era da parecchio tempo segnalata, confidando, dopo la segnalazione, che celermente si arrivasse alla sua cancellazione.
A tale riguardo è Franco Crinò, vicesindaco della cittadina insistente nella vallata “La Verde”, a darne contezza:”Il contributo dell’arte, non solo della scienza, al miglioramento della società deve avere un suo grande rilievo – esordisce con il dire Crinò – certo, non possiamo non sottolineare il comportamento dei cittadini, ingiustificato quando non rispettano le norme ed i regolamenti per i servizi quali nettezza urbana, idrico, depurazione, ed altro ancora, ma appunto ciò su cui dobbiamo lavorare sono il sentimento e il desiderio dei più di fare passi in avanti nell’ambiente nel quale viviamo”.
Da queste riflessioni di introduzione alla questione de quo, prende l’abbrivio il tanto “atteso” momento, “Nel mentre la ruspa inizia la sua opera di demolizione di un manufatto in cemento che ci fa soffrire e imprecare da anni, brutto tratto nel viso e nel corpo affascinanti del Parco archeologico della Villa Romana di Casignana – riprende l’ex senatore – arriva la necessità di buon mattino di dirne giacché i problemi non erano pochi, uno su tutti riguardava la demolizione del manufatto che era prevista in un mega progetto che a dicembre prossimo “spirerà”, infatti, per delle responsabilità non nostre, la Regione lo revocherà. Cosicché, nelle “more”, la sensibilità dell’Amministrazione, la bravura dei progettisti in questo successivo, in teoria “sovrapponibile” , la “flessibilità” del Dipartimento regionale – egli prosegue – hanno realizzato questo risultato, di sanare quel “pugno nell’occhio”, di eliminare quel manufatto fuori posto. È, secondo noi, un segno di liberazione da quella etichetta di abusivismo, brutture e trascuratezza che ci mettono addosso. È una svolta visiva e tangibile del presente a voler rispettare il passato e il nostro meraviglioso paesaggio”.
Per epilogare tale momento di portata storica ecco la chiosa finale di Franco Crinò, secondo cui “La comunità deve percepire l’Amministrazione attraverso tutte le esperienze , i “signes” debbono essere condivisi dal corpo sociale e, in questo caso, lo abbiamo avvertito nettamente, quel “era ora” del cittadino racchiude emotività, equilibrio estetico, interesse – conclude il vicesindaco di Casignana – magari gli andava spiegata la difficoltà burocratica, ma tutti insieme siamo riusciti ad imporre o a trovare un risultato “morale”, tecnicamente efficace, intimamente valori propri della nostra coscienza, la razionalità, la libertà. Si aggiunga la fatica dell’amministratore ma questo lo dobbiamo alla comunità. All’arte, al bello”.