di Gianluca Albanese
CAULONIA – Mentre scriviamo, circa cento dei duecento migranti sbarcati nelle prime ore di ieri sulla costa di Caulonia sono già partiti alla volta del centro di accoglienza di Crotone. Resta l’amaro in bocca per la vicenda relativa alla clamorosa azione di protesta dei cittadini di contrada Focà, che ospita l’istituto scolastico che, su proposta della locale amministrazione comunale, rappresentata sul posto per tutta la giornata di ieri dagli assessori Kety Belcastro e Franco Cagliuso, avrebbe dovuto essere il dormitorio (almeno per una notte) dei profughi somali ed eritrei, dopo una giornata trascorsa per le operazioni di identificazione nei locali del mercato coperto.
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Delle rimostranze dei cittadini di Focà abbiamo già scritto nella tarda serata di ieri, offrendo altresì ai nostri lettori, l’immagine esclusiva del cancello saldato proprio per impedire l’accesso materiale alla scuola.
Per capire di più sull’accaduto abbiamo raggiunto telefonicamente l’assessore Belcastro, che ci ha spiegato che «Dopo una giornata passata accanto agli immigrati, per lo più giovani e giovanissimi, e aver letto – ha dichiarato la Belcastro – la tristezza nei loro occhi, l’amministrazione comunale si è adoperata in tutti i modi per garantire loro un alloggio per la notte, e aveva proposto alla Prefettura di Reggio Calabria la sistemazione nell’istituto scolastico di Focà, che ospita solo una pluriclasse composta da undici alunni, e che quindi ha parecchie aule libere che possono essere, all’uopo, adibite a dormitori. Purtroppo, dopo la clamorosa protesta dei cittadini di Focà, la Prefettura si è vista costretta, per ragioni di ordine pubblico, a disporre il trasferimento alla struttura di Roccella».
Sulle ragioni di opportunità che avevano indotto l’amministrazione comunale a optare, in un primo momento, per la scuola di contrada Focà, l’assessore Belcastro non ha dubbi: «Tutti abbiamo bambini – ha detto – e nessuno di noi si sarebbe azzardato a mettere a rischio la salute degli alunni della scuola e, se i migranti fossero stati condotti a Focà, l’amministrazione comunale avrebbe successivamente provveduto, come sempre, alla disinfestazione delle aule prima della ripresa delle lezioni».
Il vicesindaco Franco Cagliuso, infine, ha dichiarato che «Quella di ieri è stata una pagina molto difficile della storia cittadina. Caulonia ha offerto due volti: quello dell’accoglienza verso chi soffre, fugge da situazioni invivibili e che comunque è contenta di arrivare in un paese diverso, e quello di chi ha preferito cedere alle proprie ansie. Ritengo che la protesta di ieri a Focà – ha aggiunto – sia stata eccessivamente enfatizzata. In fondo è stata inscenata solo da una ventina di persone, tutta gente per bene, alle quali bastava spiegare che si trattava, come sempre, di un intervento temporaneo per tamponare un’emergenza che riguardava persone in difficoltà. Quanto sta accadendo ora, col trasferimento graduale e ordinato dei migranti nelle altre strutture di accoglienza della Calabria, senza creare sovraccarichi e affollamenti di sorta, mostra che la situazione si poteva e si può gestire come si è fatto sempre».