Lo slogan era questo e quindi perché tutto questo livore nei riguardi di una connazionale? Ah, c’è l’amico Orban di mezzo e non si può! Come sempre, a metterci una pezza è la presidente del Consiglio, la Giorgia Meloni che nella notte ha incontrato il premier ungherese per capirne di più e, magari, per fare rispettare quelle che sono le leggi europee che prevedono gli arresti domiciliari nel Paese d’origine del reo, o no ministri Tajani e Salvini? Vogliamo riportarla a casa, Ilaria, o deve continuare a penare e a marcire nella terra del “Vostro” amico Orbàn?
di Antonio Baldari
Che begli amici che ha l’Italia in Europa! Che begli amici hanno soprattutto i rappresentanti del Governo centrale romano – Meloni, Salvini e Tajani – che di fronte al caso di Ilaria Salis stanno avendo molte difficoltà; nei giorni scorsi è violentemente scoppiato il caso della maestra di scuola elementare in quel di Monza, che rischia 24 anni di carcere per avere partecipato nel febbraio dello scorso anno ad una manifestazione antifascista, contro il raduno di militanti neonazisti in occasione del “Giorno dell’Onore” a Budapest, capitale d’Ungheria.
A prescindere dal fatto che, come sostiene il papà di Ilaria, “La Farnesina sapeva delle condizioni in cui si trovava Ilaria”, e quindi con il ministero degli Esteri che era informato sulla vicenda, di certo non è stato per niente accettabile il vedere che Ilaria entrasse in aula con tanto di catene mani e piedi, per l’udienza relativa alla presunta aggressione a due neonazisti nella succitata manifestazione; in un Paese che fa parte dell’Unione europea da vent’anni non si può affatto tollerare che vigano delle leggi che prevedano tutto ciò.
Ma ciò che fa rabbrividire in queste ultime ore è l’atteggiamento dei rappresentanti “amici” del premier ungherese Orban, ossia i due vicepresidenti del Consiglio, Tajani e Salvini, che tentano di mettere una pezza su quanto sta accadendo in terra magiara, anziché profferire delle parole di conforto e di speranza per l’insegnante lombarda: da un lato, il forzista afferma “Ma Orban non c’entra”, quasi a discolpare “l’amico” di non avere a che fare con l’incresciosa e tristissima storia della nostra connazionale.
Dall’altro, il leghista che, forte della memoria d’elefante di cui gode, prima dice che “Una così non può fare l’insegnante, una che ha assaltato anche un gazebo della Lega”, omettendo, però, di dire che il fatto risale a ben sette anni fa e che, in ogni caso, la stessa Ilaria venne assolta “Per non avere commesso il fatto”; poi, quasi a volere rincarare la dose, asserisce che “Lei ha commesso delle cose gravi in Ungheria e va giudicata lì”, anche in tal caso non dicendo che dai filmati non si evince che sia stata Ilaria a fare ciò che la giustizia ungherese, al contrario, afferma; secondariamente, il ministro Salvini non dice che le richieste dei verbali dell’interrogatorio di Ilaria non sono state mai soddisfatte, per poterli leggere e capire cosa ci sia scritto traducendo in inglese dalle dichiarazioni rese in italiano dalla Salis.
Come mai, ministro Salvini, questo non lo dice? Ma lo slogan non era “Prima gli Italiani”? perché tutto questo livore nei riguardi di una Sua connazionale? Ah, c’è l’amico Orban di mezzo e non si può! Come sempre, a metterci una pezza è la presidente del Consiglio, la Giorgia Meloni che nella notte ha incontrato il premier ungherese per capirne di più e, magari, per fare rispettare quelle che sono le leggi europee che prevedono gli arresti domiciliari nel Paese d’origine del reo, o no ministri Tajani e Salvini? Vogliamo riportarla a casa, Ilaria, o deve continuare a penare e a marcire nella terra del “Vostro” amico Orbàn?