di Redazione (foto e video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – “Questo processo è la morte del diritto. Mi auguro che presto ci sia una revisione”. Con queste parole, la presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Locri Gabriella Mollica, ha commentato il processo per l’omicidio di Marta Russo, la studentessa uccisa nel cortile dell’università “La Sapienza” di Roma il 9 maggio del 1997.
L’avvocatessa Mollica è intervenuta alla presentazione del libro “Marta Russo. Di sicuro c’è solo che è morta”, scritto dal giornalista genovese Vittorio Pezzuto, presentato ieri sera nello spazio culturale “MAG La ladra di libri” di Siderno.
Davanti a un folto pubblico, Pezzuto, autore, in precedenza, di “Applausi e sputi, le due vite di Enzo Tortora” (2008, Sperling & Kupfer) ha ripercorso molti dei contenuti del libro inchiesta uscito quest’anno, frutto di un grande lavoro di ricerca di atti giudiziari e articoli di giornali dell’epoca.
Accanto a lui, nell’incontro moderato da Gianluca Albanese, l’avvocato Giorgio Ferraro, fratello di Salvatore, condannato per l’omicidio della studentessa insieme all’altro dottorando dell’epoca, Giovanni Scattone.
Con la sua proverbiale verve, Pezzuto ha usato la metafora de “Il vecchio e il mare” di Hemingway per descrivere il teorema accusatorio della Procura di Roma, descritta come il vecchio pescatore Santiago, mentre il Marlin era rappresentato da un’accusa “Arrivata spolpata – ha detto Pezzuto – da varie sentenze e verifiche”.
Giorgio Ferraro, invece, ha ripercorso quella vicenda in maniera particolareggiata, sulla scorta di ricordi lucidi e vivissimi, nonostante i quattro lustri trascorsi.
Come in ogni evento organizzato dallo spazio culturale “MAG La ladra di libri”, ben presto si è sviluppata una proficua interazione tra l’autore, il relatore e il pubblico presente, dando vita a un confronto aperto, che ha coinvolto tutti fino a tarda ora.
Il video realizzato dal nostro Enzo Lacopo con i momenti salienti della serata.
VIDEO ESCLUSIVO