DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI GIOIOSA IONICA LAURA CRIMENI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA INDIRIZZATA AL PRESIDENTE E AL DIRETTORE GENERALE DELLA RAI
Gentilissima Presidente,
Le scrivo in qualità di Presidente del Consiglio del Comune di Gioiosa Jonica, per dimostrarle la mia indignazione e quella di tante altre donne gioiosane e della Locride, in merito al servizio trasmesso su RAI 1 alle ore 20,00 del 10 settembre 2013.
Tengo a precisarLe che la situazione delle donne nel mio Comune, come in tutta la Locride, non è come è stato esplicitato dall’ inviata nel servizio del telegiornale di RAI 1. Ritengo che un’inchiesta va considerata su un ampio numero di intervistati in modo eterogeneo, tanto da avere una visione ampia della situazione per poter trarre quanto più possibile la situazione reale, ciò non è avvenuto con il servizio su citato. Se ci fosse stato un reale e serio studio della situazione della donna nella Locride, sarebbe rimasta sbalordita positivamente da quello che avrebbe appreso.
Noi donne della Locride, siamo donne molte attive e non sottomesse dai nostri uomini, il medioevo penso sia passato da parecchio tempo, la nostra realtà è dimostrata da professioniste, impiegate, commercianti, che riescono a conciliare gli impegni di lavoro con gli impegni familiari e quelli sociali; si, non sembra vero ma riusciamo a fare tutto questo, e lo facciamo anche con il sostegno dei nostri uomini.
Il mio caso è un esempio di questa realtà, sono sposata con 2 figli maschi, con i quali ho un ottimo rapporto, lavoro presso l’azienda sanitaria locale, partecipo alle attività di più associazioni di volontariato, sono impegnata assiduamente anche sotto l’aspetto politico come Presidente del Consiglio del mio Comune. Quanto sopracitato non è un caso limite, sono tante le realtà delle donne della Locride impegnate su più fronti .
Tutto questo non è frutto dell’ epoca contemporanea ma viene da lontano, nella nostra storia sociale e culturale vantiamo molte donne che si sono messe in evidenza per le loro capacità nella cultura, nell’arte, nella politica e nella famiglia; come emerge da uno studio effettuato dalla Dott.ssa Carpisassi Daniela, sulla vita di una nostra concittadina la marchesa Clelia Pellicano, dal suo studio emerge una figura affascinante ed emblematica di questa donna degli inizi del Novecento, donna operosa e versatile, intellettuale, femminista e scrittrice, che sposò il marchese gioiosano Francesco Maria Pellicano, massone e Deputato. Che ha anticipato il raggiungimento delle pari opportunità della donna in tempi difficili.
Madre di sette figli, visse tra Gioiosa Jonica, Napoli e Roma, scegliendo la Calabria quale patria d’elezione e narrandone i riti popolari e religiosi, come la festa patronale di San Rocco e le farse di Carnevale.
Nel 1909 pubblicò, sulla prestigiosa rivista “La Nuova Antologia”, un’interessante inchiesta sociologica sulle industrie e le operaie di Reggio Calabria.
Rimasta vedova divenne un’imprenditrice ante-litteram nel territorio calabrese, continuando ad impegnarsi in favore delle donne in qualità di brillante conferenziera e come animatrice di un salotto romano frequentato anche dal politico Orlando.
Tornando al servizio televisivo. La stessa intervistata, Raffaella Rinaldis, ideatrice del programma “Fimmina TV”, nella motivazione della costituzione del programma sottolinea, in una presentazione dell’emittente, le qualità delle donne calabresi. Come viene riportato di seguito da una delle sue collaboratrici Paola Totaro che scrive:
“ Obiettivo del progetto è diventare un punto di riferimento per ogni donna calabrese che voglia cambiare la realtà del proprio territorio, che non è solo mafia, ma anche e soprattutto voglia di rinnovamento, sviluppo e onestà.
Per la realizzazione di questo canale – il primo del genere in Italia – Raffaella Rinaldis si è impegnata anche economicamente, investendo tutti i propri risparmi che si sono aggiunti ai contributi degli sponsor.
“Basta con lo stereotipo di una regione tutta ‘ndrangheta e peperoncino. Noi lo faremo. E vi assicuro che di persone coraggiose e intraprendenti, qui ce ne sono tante.”
Tutto questo non è per sminuire le problematiche che esistono anche in Calabria, come del resto in tutto il territorio nazionale, c’è disoccupazione c’è mafia, ma riguarda tutti, uomini e donne, giovani e meno giovani, e come ho detto prima tutt’Italia, come la cronaca dei vostri telegiornali mettono sempre in risalto. La disoccupazione a mio parere è dovuta al fatto che le persone non vengono considerate come vero Capitale Sociale, che possono sviluppare la la microeconomia che si ripercuote in seguito nella macroeconomia.
Nel nostro Paese facciamo quello che decidiamo di fare e siamo quello che decidiamo di essere.
Pertanto stanca di sentire parlare della mia comunità e della mia Regione sempre in un modo denigrante, quando ci sono anche realtà diverse, positive. Le chiedo e La invito a tenere in considerazione la possibilità di un incontro dibattito con le donne della Locride in modo da avere una visione reale della situazione.
Sicura di una sua sollecita risposta Le porgo i miei più cordiali saluti.