A salvare la vita a Omar sono stati due suoi simili, una mix pitbull e un volpino con l’intuito di un esperto detective. Mentre in compagnia di un giovane uomo percorrevano un viottolo situato in uno sperduto tratto di campagna, i cani hanno iniziato ad agitarsi. Il volpino si è fiondato dentro un fitto intreccio di cespugli e i suoi compagni di scampagnata si sono precipitati a inseguirlo nella boscaglia, dove hanno ritrovato che piangeva, nel fondo di un dirupo, un dobermann scheletrito, con le zampe posteriori legate al collo da una corda in modo che non potesse muoversi. Siamo in Calabria, in provincia di Catanzaro.
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Il giovane ha subito avvertito il comando dei carabinieri del Comune di pertinenza, Sant’Andrea, che, una volta arrivati, hanno visto una scena agghiacciante: una creatura agonizzante, soltanto pelle e ossa, tremante per il freddo, che una volta liberata dalle corde che la imprigionavano non riusciva nemmeno a stare sollevata da terra. Le forze dell’ordine hanno immediatamente chiamato la vicina sezione di Soverato della Lega nazionale per la difesa del cane, i cui volontari hanno prestato le prime cure a quel povere essere moribondo e poi lo hanno portato di corsa dal veterinario. “Vedendolo così stremato e terrorizzato abbiamo provato una pena infinita verso Omar che giaceva lì da giorni, senza bere, senza mangiare, esposto al freddo, alla pioggia, al vento, con le zampe incise da un solco sanguinante dove c’era la corda ma anche una rabbia e un disgusto indescrivibili nei confronti di chi, con cattiveria inaudita, lo aveva condannato a morire, lentamente, tra terribili sofferenze in un luogo dove nessuno lo avrebbe mai trovato se non per puro caso, come invece fortunatamente è avvenuto”, racconta Serena Voci, presidente della Lndc Soverato, che ha ospitato e curato Omar in prima persona. All’associazione, infatti, è stata data la custodia giudiziaria del dobermann.
Il cane è risultato dotato di microchip e regolarmente iscritto all’anagrafe canina, per cui è stato possibile risalire al proprietario, che non ha mai notificato agli organi di competenza lo smarrimento. Alla denuncia dei carabinieri per abbandono e maltrattamento si è aggiunta quindi quella della Lega del cane di Soverato. Dal ritrovamento, avvenuto a inizio mese, anche se nei primi giorni sembrava non riuscisse a sopravvivere, Omar ha fatto passi da gigante, sta riprendendo a essere uno splendido esemplare di tre anni e gli è anche tornata la voce che pareva aver perduto per il tanto abbaiare molto probabilmente quando era nel canneto. Adesso è come rinato, ha preso peso e migliora di giorno in giorno. Ma restano visibili i segni della corda sul suo corpo, che rimarranno lì a ricordare a tutti – segnala Lndc – di quanta crudeltà certi individui, che non meritano il nome di uomini, possono essere capaci.
(Fonte: www.nelcuore.org)