di Redazione
Sono stati numerosi i cittadini della frazione Campoli di Caulonia che stamattina si sono uniti in protesta davanti al locale ufficio postale, ufficialmente soppresso da oggi. A fianco dei cittadini, ormai esasperati, l’assessore comunale alle politiche sociali Kety Belcastro e il consigliere di maggioranza Franco Cagliuso.
Nei giorni scorsi proprio il circolo cauloniese del Pd era sceso in campo a perorare la causa di Campoli contro la chiusura dell’ufficio postale. Intanto stamattina, su proposta dell’assessore Kety Belcastro, i primi cittadini di Caulonia, Bivongi e Siderno hanno inviato una lettera congiunta al Prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino. L’attenzione e la preoccupazione dei sindaci è rivolta ai residenti delle piccole frazioni montane, privati di un servizio fondamentale.
«Chiudere completamente gli uffici dei nostri comuni dell’entroterra – sostiene Mimma Pacifici, segretario generale Cgil Reggio Calabria – si traduce in infiniti disagi soprattutto a danno delle fasce più deboli delle popolazioni costituite per la stragrande maggioranza da pensionati».
Il disagio deriva anche dall’assenza di un sistema di trasporto pubblico urbano in molti comuni inesistente ed extraurbano inadeguato che costringerebbe i pensionati a prendere la corriera la mattina per riscuotere la pensione presso lo sportello postale più vicino per poi rientrare la sera con la prima corriera utile.
«Lo sforzo che come organizzazione sindacale chiediamo a Poste Italiane – dichiara Mimma Pacifici – è quello di garantire soprattutto nelle aree interne questo ultimo presidio di presenza dello stato, che possa offrire la possibilità di effettuare le operazioni di normale amministrazione come pagamento bollettini postali, pagamento delle pensioni e versamenti sui libretti. La chiusura degli uffici postali – continua Mimma Pacifici – deve avvenire previa comparazione anche degli interessi della cittadinanza, le Poste infatti sono un servizio universale che deve essere garantito. Invitiamo la deputazione calabrese, e, in particolare il Presidente della Giunta Regionale e i sindaci dei comuni interessati – conclude la segretaria generale della Cgil Reggio Calabria- Locri – ad impedire la chiusura degli uffici postali, attivando tutti gli strumenti utili per modificare l’atteggiamento di Poste Italiane e in ultima ratio a ricorrere al Tar per impedirne la chiusura».