di Ilario Balì (Fotogallery e VIDEO ESCLUSIVI di Enzo Lacopo)
CAULONIA – Ha messo la sua passione a servizio degli altri, facendo dell’inclusione delle minoranze la sua utopia e il suo sogno, insegnando l’etica del lavoro e il rispetto dei diritti altrui. Con questa motivazione il premio Angelo Frammartino è stato conferito a don Giacomo Panizza, nel decennale della scomparsa del giovane pacifista cauloniese ucciso a Gerusalemme nel 2006.
«Angelo era innamorato di bambini che neppure conosceva – ha spiegato il prete antimafia – operava da volontario per dare a loro gli strumenti da vivere con l’istinto da genitore. Una scelta di vita che è stata anche una scelta politica».
Legando questa edizione del premio al tema dell’impegno, la fondazione Frammartino ha inteso fare sintesi di questi anni di attività trascorsi nell’intento di sostenere le tante realtà che condividono l’impegno civile in tante forme. L’impegno di don Giacomo, iniziato come esperienza concreta di convivialità delle differenze per l’accoglienza e l’inclusione di persone con disabilità o vittime di dipendenza è diventato simbolo per la lotta alla legalità in un territorio che da anni prova ad emanciparsi dalla violenza mafiosa. Chiamato a vivere la sua missione lontano da dove si è formato, ha scelto di fare della semplicità e dell’umiltà la cifra del suo ministero sacerdotale senza rinunciare a scuotere le coscienze.
Un premio meritato secondo il pensiero del vescovo della diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva, il quale ha rimarcato come «Lavorare per la pace debba essere impegno quotidiano di tutti. Bisogna parlare meno e impegnarsi di più affinchè ciò avvenga». Nel corso del dibattito moderato da Teresa Franco è intervenuto anche il segretario generale di Cgil Calabria Angelo Sposato. Secondo il sindacalista «Non c’è pace senza lavoro e sviluppo. Siamo impegnati a tutti i livelli per sostenere il percorso della magistratura contro il fenomeno criminale in Calabria, avendo come esempio rispetto alla nostra missione figure come quella di Angelo Frammartino».
E mentre il sindaco di Caulonia ha assunto l’impegno di celebrare l’undicesima edizione della manifestazione nell’auditorium in costruzione a pochi passi dalla villa comunale, il penalista locrese Pino Mammoliti ha puntato il dito contro «la commercializzazione della solidarietà. E’ giusto che abbia il sapore e il gusto dell’anonimato, ma stiamo attenti affinchè non si affermino nuovi gruppi di potere che rischiano di scatenare cannibalismo».
FOTOGALLERY E VIDEO ESCLUSIVI DELL’EVENTO A CURA DI ENZO LACOPO