di Gianluca Albanese
CAULONIA – L’amministrazione si gioca la carta dell’utilizzo, in via assolutamente emergenziale, della vecchia condotta di Stramerca, su impulso del consigliere regionale Piero Campisi, che ha garantito nell’aula consiliare, che entro domani, venerdì 21 giugno, a mezzogiorno, la Provincia assicurerà un contributo di 50.000 euro per realizzare una tubazione tale da assicurare un flusso idrico di cinque litri al secondo, in attesa che venga realizzato il lavoro sul vecchio acquedotto comunale deliberato nella precedente seduta del consiglio comunale.
Proprio così, secondo Campisi, che propugna questa idea dallo scorso autunno denunciando il fatto che da allora è rimasto inascoltato, con questo intervento tampone si riuscirà a risolvere, almeno temporaneamente, il problema della mancanza di acqua potabile nel centro storico di Caulonia.
LE PREMESSE
La visione che si è presentata al cronista al suo arrivo in municipio, è stata quella di una cinquantina di cittadini coordinati da Enzo Rullo e Bruno Grenci. Gente esasperata dalla presenza di quantità di arsenico che sgorga dai rubinetti cittadini molto superiore al consentito e che si dichiara disposta a tutto. In primis a impedire lo svolgimento dei lavori consiliari e a occupare il palazzo municipale. Entrano prima dell’inizio dei lavori e affiggono uno striscione in cui è scritto «Vogliamo l’acqua». Rullo arringa la folla, mentre Grenci, armato di megafono e catena è pronto a gesti eclatanti.
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Intona “Bella ciao” il leader dei renziani cittadini, e, sospinto dalla folla esasperata, vuole che si parli del problema dell’acqua, trasformando, di fatto, quella che avrebbe dovuto essere una seduta consiliare in un’assemblea pubblica lunga tre ore. Viene inseguito da un vigile urbano che cerca di fermarlo e, forte di un fisico agile e brevilineo, elude ogni tentativo. Arrivano i carabinieri chiamati dal presidente Lia, ma la folla non ci sta e alla fine ottiene quello che vuole, ovvero una discussione pubblica sul problema dell’acqua. Vogliono occupare il palazzo municipale e chiedono la presenza del prefetto.
IL SINDACO RICCIO
Premette che in mattinata ha incontrato il prefetto di Reggio Calabria, la cui presenza viene invocata dai manifestanti, per chiedere proprio che si possa accelerare al massimo l’iter per la ristrutturazione del vecchio acquedotto. Sventola i risultati delle analisi che dicono che l’acqua delle tre fontane pubbliche di recente installazione è potabile, mentre prima il consigliere provinciale Campisi e poi i consiglieri di opposizione Mimmo Mercuri e Domenico Campisi chiedono ai manifestanti di recedere dall’intento di non far celebrare il consiglio comunale. Il tentativo è fallito, almeno per le prime tre ore, e la discussione si protrae oltre le 22,30 coi toni che si alzano e rendono il clima, già caldo per le altissime temperature, ancora più rovente.
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PIERO CAMPISI
Alla fine arriva da lui la proposta che appare come l’unico risultato concreto dell’assise. I due filmati che seguono rendono l’idea di quanto proposto.
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Prima dell’inizio dei lavori del vero e proprio Consiglio, il consigliere di opposizione Domenico Campisi chiede e ottiene dei controlli periodici sulle fontane pubbliche e sulle sorgenti lungo la linea di Stramerca. In caso di concessione del contributo provinciale di 50.000 euro (che Campisi considera certo, a costo di dimettersi alle 12,01 in caso constrario) verrà costituita una commissione composta da consiglieri di maggioranza e opposizione e dai tecnici di Comune e Provincia incaricata di vigilare sul corretto utilizzo dei fonsi. Il Consiglio vero e proprio, come detto, inizia alle 22,45.