di Gianluca Albanese
CAULONIA – Ecco i criteri che l’amministrazione comunale di Caulonia ha fissato con apposita delibera di giunta (la numero 474 del 19 dicembre) riguardanti l’affidamento di incarichi di progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e di collaudo.
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Dopo aver citato le normative europee che fanno da cornice alla legislazione nazionale sul tema, e tutte le fonti del diritto che impongono il rispetto dei principi di proporzionalità, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza, l’esecutivo guidato dal sindaco Ninni Riccio ha approvato i criteri e le linee guida da seguire per il conferimento di incarichi dei servizi attinenti all’ingegneria ed architettura di importo inferiore a 100.000 euro, in modo che quelli inferiori a 40.000 euro possono essere affidati direttamente ad un soggetto idoneo, oppure con procedure negoziate con un unico soggetto, individuato dal responsabile del servizio interessato.
I servizi di importo superiore a 40.000 euro, ma inferiore a 100.000, invece, sono affidati, per il tramite del responsabile del procedimento, anche senza procedure concursuali e anche mediante procedura negoziata, con invito rivolto ad almeno 5 soggetti se sussistono in tale numero aspiranti idonei.
L’offerta migliore è selezionata, dunque, di volta in volta, con il criterio del prezzo più basso o con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in relazione all’oggetto del contratto, dovendo il criterio essere “adeguato” alle caratteristiche del contratto stesso.
Nel rispetto del principio di non discriminazione, infine, ad un singolo soggetto giuridico non può essere affidato l’incarico qualora nel corso dei dodici mesi precedenti siano stati affidati allo stesso soggetto incarichi per un importo complessivo superiore a 100.000 euro; un incarico affidato nei tre anni precedenti abbia dato luogo a contenzioso, risarcimento o danno al Comune, imputabile allo stesso soggetto, oppure un intervento non sia stato oggetto di collaudo favorevole, per cause a lui imputabili; ossia, non sia stato rispettato il divieto di partecipazione del professionista singolarmente e come componente un raggruppamento di professionisti, nonché la contemporanea partecipazione a più di un raggruppamento.
Insomma, sta ai diretti interessati valutare se i criteri adottati siano da considerarsi stringenti o se rimanga, tra le loro maglie, un margine di discrezionalità da parte dell’amministrazione.
Fatto sta che l’adozione di criteri certi e precisi risulta essere un atto di grande importanza, specie alla luce delle molte polemiche tra le opposte fazioni consiliari, che hanno avuto per oggetto proprio l’assegnazione di incarichi di consulenza.