di Gianluca Albanese
CAULONIA – Ci sia perdonata la citazione del compianto “Ginettaccio” Bartali. Un’altra tegola sulla questione relativa all’acqua contaminata con arsenico che sgorga dalle fontane del centro storico di Caulonia.
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Appena dieci giorni fa, infatti, il Comune aveva pubblicato il bando di gara per l’esecuzione delle opere di riefficientamento dell’acquedotto idropotabile di Stramerca (unica via possibile per riportare l’acqua potabile nei rubinetti dopo un lungo “botta e risposta” tra maggioranza e opposizione sul tema) la cui scadenza era stata prevista per martedì 26.
Ora, venerdì 22 il responsabile dell’area tecnica comunale Ilario Naso ha revocato in autotutela il bando, enumerando nell’avviso di revoca, tutti i motivi che lo hanno indotto a prendere tale decisione:
– «L’oggetto del bando – si legge nell’avviso pubblicato sul sito internet del Comune – ovvero “l’affidamento dei servizi di direzione e contabilità dei lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione” non specifica in modo chiaro se si tratta di un incarico complessivo o di un incarico da conferire a due figure professionali;
– Sono emerse, in sede di verifica del bando, le difficoltà che possono riscontrarsi nella fase di espletamento della procedura di gara durante l’apertura della documentazione e delle offerte in cui vengono indicati la scelta dell’incarico professionale a cui in intende partecipare, rilevando le difficoltà che possono emergere per il criterio di affidamento in quanto, per come sopra riportato, possono configurarsi come due bandi distinti;
– Sono stati riscontrati dei refusi che possono indurre in errore i partecipanti;
– Per mero errore di trascrizione non è stato inserito il codice identificativo di gara (c.d. “C.I.G.”)».
Insomma, il bando che loro stesso avevano redatto hanno scoperto che non va bene e hanno deciso di revocarlo in autotutela, anche e soprattutto al fine di «evitare un eventuale contenzioso legale con inevitabile aggravio sulle spese dell’Ente».
Questo significa che dovranno fare un nuovo bando, con uno slittamento dei tempi di risoluzione del problema e che dai rubinetti del centro storico di Caulonia continuerà a sgorgare acqua contaminata all’arsenico ancora per un po’.
«Il progetto, – ricorda Simona Musco sulle pagine odierne de “L’Ora della Calabria – approvato con la delibera numero 299, prevede il ripristino del vecchio acquedotto di Stramerca per una somma pari a 850mila euro; stessa cifra del mutuo contratto per realizzare un nuovo acquedotto, i cui costi, successivamente, sono lievitati tanto da indurre a puntare sul ripristino di Stramerca. Nel corso di un Consiglio comunale molto acceso, durante il quale alcuni cittadini avevano manifestato la loro indignazione per i continui ritardi, la cifra paventata per il ripristino non superava però i 300mila euro. Numeri che non tornano, ai quali si aggiungono documenti che, a quanto pare, non rispettano i crismi della giusta forma e della comprensibilità».
A proposito: ma un’occhiatina ai bandi (e agli atti comunali in genere) prima di pubblicarli, no, eh?